Giovedì, 24 Dicembre 2015 00:00

Toulouse Lautrec – Luci ed ombre di Montmatre

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Questo Tolouse Lautrec è proprio uno svergognato; egli rifiuta ogni genere di abbellimento sia nel disegno che nei colori. Bianco, nero, rosso a grandi macchie e forme semplici, é questo il suo stile. Non ce n'è un altro che come lui sia capace di riprodurre in modo così perfetto i volti dei capitalisti rimbecilliti, che si siedono ai tavoli in compagnia di puttanelle che li accarezzano per eccitarli. Come avrebbe potuto, essendo feroce con se stesso, non esserlo con gli altri! Nella sua opera non si trova un solo viso umano di cui non abbia volutamente sottolineato il lato spiacevole. […] Era un osservatore implacabile ma il suo pennello non mentiva.
Félix Fénéon

Non capita tutti i giorni di potersi immergere a pieno nella Parigi di fine Ottocento. Una città elettrizzante, la capitale culturale d'Europa, in cui vengono gettate le basi per le sfide per le rivoluzioni del Novecento. La ghiotta occasione viene fornita dalla mostra Toulouse Lautrec – Luci ed ombre di Montmatre, esposta a Palazzo Blu a Pisa fino al 14 febbraio 2016.

Un'esposizione, quella a cura di Maria Teresa Benedetti, che raccoglie oltre 350 opere del maestro della litografia che ha raccontato una Parigi vera, senza filtri e profondamente umana. Le opere sono suddivise in sessioni che raccontano rispettivamente il Moulin Rouge e gli altri caffé parigini, il teatro, le case chiuse e la produzione pubblicitaria dell'artista.

Henri de Toulouse Lautrec nasce da una famiglia aristocratica francese ma, nel corso della sua infanzia, agli agi dovuti alla posizione sociali si intrecciano le difficoltà legate ad una grave malattia che impedisce agli arti inferiori dell'artista di svilupparsi normalmente.
È di sicuro questa malattia, assieme all'indomabile spirito anticonformista, che lo porta ad approfondire la passione per l'arte e a trasferirsi a Parigi per raccontare la vita degli ultimi.

Qui Toulouse Lautrec entra in contatto con l'ambiente bohemiene dei caffé e del Moulin Rouge e diventa assiduo frequentatore di locali e case chiuse. E sono proprio questi ambienti che forniscono all'artista la possibilità di osservare un'umanità estremamente varia, contorta, posta ai margini perché poco “conveniente” ma ipocritamente ricercata da tutti.

Ballerine che si scosciano lanciandosi in travolgenti can-can tra gli sguardi affamati dell'alta società, bevitori solitari alla ricerca di una consolazione sul fondo di un bicchiere che si vuota troppo velocemente e prostitute solitarie e stanche: è questa l'altra faccia della medaglia di una Parigi luccicante, elegante e raffinata.

Toulouse Lautrec può essere onestamente annoverato tra i grandi artisti degli ultimi due secoli non solo per la sua capacità di raccontare il lato oscuro delle persone riportandole ad una dimensione umana ed intima ma anche per l'aver utilizzato la tecnica della litografia per avvicinare l'arte alla società tutta. La sua produzione vanta una grande vastità di manifesti, pubblicitari o meno, con i quali è riuscito ad innovare la tecnica del periodo raccogliendo gli influssi dall'arte giapponese che tanto lo attirava. I risultati sono strabilianti: opere accessibili a tutti e che collegano l'arte alla quotidianità, che rinunciano spesso alla profondità prospettica lasciando il compito della narrazione ai colori intensi ed alle linee coinvolgenti.

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Dicembre 2015 16:46
Diletta Gasparo

"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"

Cit.

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