Sabato, 23 Dicembre 2017 00:00

La trilogia delle tasche: Tasca Mastai

La trilogia delle tasche: Tasca Mastai

«Il classico?».
«Certo Max».

Tasca: in Portogallo è un locale paragonabile alla nostra osteria. Piccolo e retrò, chiamato anche “tasquinha”, spesso a conduzione familiare, offre prodotti tipici e taglieri di salumi e formaggi e del buon vino, tutto servito a prezzi modici. Oggi cominciano a chiamarsi tasca anche locali più raffinati,soprattutto a Lisbona, dove ascoltare buona musica o leggere un bel libro.

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Andrea Tarli e la “lotta” dei residenti storici della Mouraria

«Andrea!! ma che sorpresa! Di nuovo a Lisbona?!».
«E si, in fase creativa, ora vediamo che nuovi spunti mi da la città».

Andrea Tarli, artista nato e cresciuto ad Ascoli, dal 2015, diversi mesi all'anno lo trovi a Lisbona, l'ho conosciuto alla mitica Tasca Mastai, bar fumetteria, famosa tra gli italiani e non solo, residenti nella capitale portoghese.

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Arturo, il Vasbela e l'incontro tra gli zombie - parte seconda

«Avete vinto voi, almeno per il momento. Continuate così. Quando questo quartiere e l'intera città l'avrete colonizzata, ne riparleremo».

È finito così l'incontro tra i vecchi e i nuovi zombie. Gli ultimi arrivati non arretreranno di un passo, di un millimetro, nulla. Continueranno a comprare e affittare case a prezzi impossibili per i residenti di Alfama e di Lisbona. I vecchi zombie non hanno voluto scatenare la guerra, aspettano di vedere se tra qualche anno scoppierà una bolla immobiliare, una tregua unilaterale per prendersi il tempo di pensare una strategia futura. In fondo, i vecchi zombie sanno che è il momento di attendere, si ricordano quando dopo il terremoto del 1755, si riversarono nei mesi successivi nel quartiere di Alfama, uno dei pochi luoghi che resistette al sisma.

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Arturo, il Vasbela e l'incontro tra gli zombie - parte prima

«Ma non è che sono pericolosi?»

«Non ti preoccupare, sanno che non sei un colonizzatore o uno zombie moderno e comunque, con loro, stasera troveranno un accordo; passa a sentirlo, si farà qui da me, ci sarà anche un concerto.»

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Rua dos Remédios, la “strada” di Alfama dove incontrerete gli zombie

Questa è la “rua”, la via principale, la “strada” di Alfama, dove le tradizioni si confondono con i locali acchiappa turisti, sempre più presenti, sempre più ingombranti.

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Le domeniche mattine al Largo do Chafariz de Dentro – parte seconda

«Cecilia, ma non eri a Madrid?»

«Si, ma sono tornata oggi pomeriggio, poi ti spiego. Vieni al Largo do Chafariz, sta succedendo una cosa incredibile».

Fino a qualche giorno prima c'erano le festas de Lisboa, un momento nel quale la città, da fine maggio a metà giugno, diventa estremamente ricca di appuntamenti culturali. È un periodo di eventi sparsi in tutta la città: concerti, spettacoli teatrali e altro ancora. E Alfama è tra i quartieri pulsanti dove si svolgono le Festas.

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Le domeniche mattina al Largo do Chafariz de Dentro – parte prima

Dopo aver visitato il Museo do Fado di domenica mattina (ci sarò stato almeno 20 volte) con Cecilia, l'abitudine era quella di fermarsi a bere un caffè o una birra, prima di pranzo, al Largo do Chafariz de Dentro. È così, questa “piazza storica”, di fronte al palazzo ufficiale del Fado, patrimonio dell'umanità e musica popolare portoghese, ti rendeva tranquillo, felice. Poca gente, pochi turisti, qualche tavolo e la famosa luce di Lisbona che illuminava il fine mattinata.

La prima volta che ho messo piede al Largo do Chafariz è stato tanto tempo fa, durante l'Eramus. C'era Cecilia con qualche sua amica a parlare e spettegolare del mondo dove aver pranzato nell'unico ristorante presente (oggi ce ne son diversi) con mezzo Bacalhau à Brás (piatto tipico portoghese a base di Baccalà) ancora nel piatto e ormai destinato al piccione di turno che si sarebbe avventato a breve sul cibo avanzato.

Sembrava allora questo un luogo fuori dal tempo, nonostante tutta la sua storia.

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Lunedì, 06 Novembre 2017 00:00

Lisbona scintillava e Alfama ancora di più

Quante ne ho lette e ne ho viste su Lisbona negli ultimi mesi: articoli di giornali, reportage e poi romanzi e film dove non poteva non apparire il nome di questa città. E ancora: guide turistiche online e offline, pezzi su vari blog, ecc. ecc.

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Domenica, 15 Novembre 2015 00:00

Lisbon storie - Storie di italiani a Lisbona

"Lisbon storie - storie di italiani a Lisbona"

Una confessione preliminare: vedere questo documentario, il primo che racconta la storia di diversi italiani arrivati a Lisbona a partire dalla metà degli anni novanta, è stata una sorpresa non indifferente. Una sorpresa perché, in modo originale e limpido, le storie di questi italiani approdati nella capitale portoghese mostrano le mille sfaccettature che in quella città si possono toccare con mano.

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Di Daniele Coltrinari

La prima volta fu nel 1975, la seconda quasi quarant'anni dopo, nel 2014. Se fossi venuto a conoscenza dell'avventura di Stefano Pacini, fotografo toscano, prima della pubblicazione dell'ebook 40 anni dopo la Rivoluzione dei garofani, questa storia sarebbe ora probabilmente all'interno del libro digitale.

A revolução está na rua è una mostra itinerante delle tue foto che dallo scorso anno, dopo l'esordio a Lisbona, ancora oggi gira per diverse città del Portogallo. 

Sono rimasto piacevolmente sorpreso, anche perchè forse abituato all'andazzo italico: nessuna cura della memoria storica, provincialismo, nepotismo, favoritismi, conventicole varie autoreferenziali, cialtroneria nella gestione degli spazi pubblici, fotografia intesa solamente come business spettacolare senza nessun rispetto per il lavoro oscuro, paziente, di tanti fotografi di reportage non illuminati dai riflettori. Sorpreso dunque, poi però, a mente fredda, e dopo aver visto come lavora il Centro Português de Fotografia, ho capito che qui ci tengono davvero alla memoria e semplicemente documentano con tutti i contributi che hanno raccolto, compreso il mio. Poi c'è stata la gioia di poter contribuire ad una mostra così importante, di un momento che ha segnato e cambiato la vita, me compreso.

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