Cile: nuovi scontri politici sulla riforma dell'istruzione

Alla fine, dopo innumerevoli ritardi e rinvii, la riforma del sistema educativo approda al Congresso cileno. Ora si presenta un iter parlamentare pieno di insidie perché la proposta di legge si porta dietro una innumerevole serie di critiche da parte di tutto il mondo della scuola. E intanto non sono tardate nuove mobilitazioni da parte dei professori e degli studenti che da oltre dieci anni chiedono a gran voce una riforma radicale dell'educazione, in particolare quella superiore, considerata da molti una delle più inique al mondo.

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Giovedì, 05 Maggio 2016 00:00

Educazione tra Lisbona ed Europa 2020

Educazione tra Lisbona ed Europa 2020

Intervista di Diletta Gasparo a Chiara Agostini, ricercatrice per il Centro Einaudi pubblicata sul numero cartaceo L'educazione ai tempi dell'Unione Europea di febbraio

Sin dalla definizione della Strategia di Lisbona del 2000, l'Unione Europea ha fatto dell'istruzione e della formazione (ET, Education and Training) uno dei più importanti campi di azione e intervento. Come riassumeresti le indicazioni e gli stimoli elaborati da Bruxelles?

Nel quadro della strategia decennale per la crescita e l’occupazione lanciata nel 2000 (Strategia di Lisbona), l’istruzione e la formazione professionale erano concepite come elementi chiave di un modello di sviluppo basato sull’economia della conoscenza. Fin da quegli anni l’UE ha sostenuto l’idea che investire in istruzione e formazione equivalesse a investire nel capitale umano e quindi a promuovere il progresso economico e il miglioramento della competitività delle economie. Se però inizialmente tutto questo si accompagnava a un’idea forte di crescita inclusiva, con il passare del tempo il focus si è spostato sempre più sull’idea di “crescita” economica e meno sugli aspetti legati all’inclusione.

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Lunedì, 21 Settembre 2015 00:00

Alla Festa rossa e solidale si parla di scuola

Molto si è parlato di scuola durante la serata di venerdì 18 settembre, nell’ambito delle iniziative e dei dibattiti di “Firenze Rossa e Solidale in festa” che in questi giorni si sta svolgendo presso l’SMS di Rifredi.
A parlarne sono stati Luigi Dei, Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Giuseppe Bagni, professore e membro del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), Marina Boscaino, insegnate, giornalista e aderente alla LIP (Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica), Alessia Petraglia, senatrice SEL e Fabrizio Dacrema, coordinatore Dipartimento Formazione e Ricerca CGIL. Gli insigni ospiti sono stati incalzati da un susseguirsi di domande provenienti da studenti delle superiori e dell’Università, in particolare dell’UDU e della Rete degli studenti Medi.
Tale formula ha reso possibile un confronto proficuo tra i rappresentanti della politica e della scuola e gli studenti, favorendo un’insolita sinergia e un prezioso confronto tra entrambe le parti.

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L'importanza della formazione sentimentale nella mia famiglia

Quando al colloquio di selezione per il servizio civile mi domandarono perchè avessi scelto la Fildis risposi che ero una delle prime laureate in famiglia e per tale motivo un'associazione che si impegnava per l'emancipazione femminile attraverso l'istruzione era desiderabile e adatta alle mie esigenze.
Avrei dovuto dire anche che grazie all'esempio di tre donne che ho capito l'importanza dell'educazione alla pace, all'amicizia, alla sorellanza. Quando ero piccola mia nonna Rosa mi chiedeva spesso, oltre alla classica "hai mangiato?", quale fosse il mio andamento scolastico: mi confessò di aver conseguito la terza elementare con fatica avendo voti molto bassi nelle materie scientifiche. La causa era l'antipatia che lei aveva per i numeri, eppure nonostante le difficoltà e le diffidenze, Rosa riusciva a gestire il bilancio famigliare perfettamente.

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Martedì, 09 Giugno 2015 00:00

Istruzione in Cile: tornano le proteste

L’interminabile conflitto sull’istruzione in Cile: il ritorno delle preteste

Uno dei nodi fondamentali per capire gli equilibri politici degli ultimi anni in Cile passa per la delicata questione del sistema educativo. L’insoddisfazione da parte di una larga fetta dell’opinione pubblica del paese sudamericano nei confronti di una istruzione ancora incentrata sul modello voluto da Pinochet, classista e ingiusto, largamente privatizzato e caratterizzato tanto dagli scarsi investimenti pubblici quanto dalle scarse opportunità per gli studenti poveri di poter aspirare a una educazione di qualità, ha portato a imponenti mobilitazioni popolari e proteste di massa che si protraggono fino ad oggi.

Alle manifestazioni dello scorso Maggio che hanno visto scendere in piazza centinai di migliaia di studenti per protestare contro i ritardi e la scarsa incisività del progetto di riforma della scuola del governo presieduto da Michelle Bachelet, ha fatto seguito l’ingente mobilitazione dei docenti convocata dal “Collegio Dei Professori” che dal primo giugno ha organizzato il blocco permanente della didattica per protestare contro la riforma della “Carriera Docente”. Che siano studenti, professori o (più spesso) entrambi, non passa giorno in Cile in cui non venga programmato un maestoso corteo per le strade di Santiago e delle altre grandi città del paese.

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Martedì, 12 Maggio 2015 00:00

Per chi è buona questa scuola?

Guida ragionata all'impianto ideologico della riforma della scuola

Che la vertenza della scuola non sia solo una questione che riguarda il personale che nella scuola opera l'hanno oramai capito un po' tutti. C'è un sentore diffuso, anche in chi non si è letto con attenzione il disegno di legge, anche in chi non ha rapporti diretti con la scuola, che i temi in gioco, che i motivi dello scontro, questa volta siano di portata più ampia delle sole questioni contrattuali, e che riguardino non solo chi nella scuola ci lavora, ma l'intero paese, la sua tenuta democratica.

Ho letto e sentito molti commenti sul disegno di legge, alcuni dei quali molto accurati, ci sono però degli elementi che mi pare siano rimasti un po' sotto traccia, e che invece a me sono parsi di una gravità assoluta. Vorrei provare quindi a fare ulteriore chiarezza sul nodo politico di una riforma della scuola proposta da un governo monocolore PD che oramai si è pienamente collocato su posizioni ideologiche di estrema destra (con buona pace di quelli che “stiamo dentro per spostare l'equilibrio a sinistra”).

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Giovedì, 02 Aprile 2015 00:00

Per un Manifesto per il Diritto allo Studio

Ieri mattina, davanti alla sede della Presidenza della Regione Toscana in Piazza Duomo a Firenze, si è tenuta una conferenza stampa per la presentazione di un progetto ambizioso e, per questo, molto interessante.

In un momento in cui l’interesse per il destino del bene pubblico inteso in senso lato tocca livelli impressionantemente bassi, in cui l’esasperazione dei tecnicismi prende il sopravvento sul confronto e l’elaborazione politica, in cui il far tornare i conti, anche quando si parla di scuola e cultura, è l’unica preoccupazione del governo regionale, il tentativo di affrontare in modo organico la gestione dei servizi universitari nei tre atenei toscani, attaccando puntualmente una gestione che renderà presto un ricordo il “virtuoso” modello toscano, è più che lodevole.

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Giovedì, 23 Ottobre 2014 00:00

Sapere a pezzi

Vorrei oggi provare a parlare di università. Non voglio farlo elencando dati su dati per dimostrare quanto le facoltà italiane siano, per i più disparati motivi, diventate poco attrattive e sostenibili per ragazzi e famiglie italiani (non si registravano dati delle immatricolazioni così bassi da un quarto di secolo). Voglio provare a dare un senso al nervosismo che provo tutte le volte che spiego a mia mamma, casalinga con la terza media, che mondo si apre alle sue tre figlie quando ogni sei mesi paga migliaia di euro per le tasse universitarie.

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Sabato, 11 Ottobre 2014 00:00

Pillole dal Giappone #53 - Cara istruzione

L'ottava Conferenza Internazionale dei Partiti Politici Asiatici tenutasi a Colombo nello Sri Lanka ha lanciato lo scorso 20 settembre un appello per il disarmo nucleare: la risoluzione è basata su una proposta presentata dal Partito Comunista Giapponese.
Intervenuto al primo giorno della Conferenza il Presidente del PCG Shii ha sottolineato l'importanza degli strumenti di negoziazione in Asia ed ha ribadito la proposta del suo Partito volta a creare una comunità di pace nell'Asia del Nord-Est: “al fine di fare dell'anno 2015 un punto di svolta nella direzione di un mondo libero da armi atomiche, ci appelliamo alla comunità internazionale affinché inizino negoziati per una convenzione sulle armi nucleari il più presto possibile” ha dichiarato l'esponente comunista.

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A Firenze qualche tempo fa si è fatto un gran parlare del problema della mancanza di posti in asili nido e scuole materne e di come la giunta Renzi non abbia fatto che aggravare il problema facendo abbattere sul settore la mannaia delle liberalizzazione che hanno trasformare quasi completamente lo scenario.

Quello degli appalti è solo uno dei problemi che investe il settore della scuola dell'infanzia in Toscana. Come è stato evidenziato in una conferenza stampa tenuta dall'FLC-CGIL Toscana, la fine dell'anno scolastico ha permesso di tirare le fila e possiamo a questo punto affermare che la situazione è tutt'altro che rosea.

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