Giovedì, 09 Maggio 2013 00:00

9 maggio: i nazisti si arrendono. Ma non è un 25 aprile

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Come abbiamo già visto nell'articolo uscito il 20 aprile, in occasione dell'anniversario dell'ingresso delle truppe sovietiche a Berlino, il Terzo Reich si arrese ufficialmente nella tarda serata dell'8 maggio del 1945

Lo scontro tra nazisti e sovietici è considerato il centro della Seconda guerra mondiale: pur riconoscendo l'importanza dell'apporto militare dato da inglesi e americani, possiamo tranquillamente affermare che il nazismo fu sconfitto dall'Unione Sovietica.

Il 9 maggio 1945 Hermann Göring venne catturato dall'esercito statunitense, ed è la data che in Unione Sovietica veniva celebrata col nome di Giornata della Vittoria. Il governo sovietico annunciò la vittoria la mattina del 9 maggio, dopo la cerimonia di firma avvenuta a Berlino. Nel 1965, per il ventennale, la Giornata della Vittoria fu proclamata festa nazionale, e tuttora molti paesi dell'ex blocco sovietico mantengono questa ricorrenza, come è ancora per noi il 25 aprile. Tra le due celebrazioni c'è però qualche differenza: per quanto riguarda il nostro paese, il 25 aprile, pur essendo festa nazionale, è ancora considerato da alcuni una festa di parte, una festa ideologicamente di sinistra, che purtroppo non sentono nello stesso modo tutti i cittadini italiani.

Nella Russia di oggi la situazione è un po' diversa: basti pensare che il 9 maggio è chiamato "Giorno della Vittoria" e che la Seconda guerra mondiale viene comunemente ricordata come la "Grande Guerra Patriottica". I festeggiamenti per questa giornata contribuiscono al sentimento nazionale, piuttosto che rinfocolare differenze ideologiche. C'è comunque da precisare che la situazione sovietica durante la Seconda guerra mondiale fu caratterizzata dalla lotta di difesa contro un nemico esterno, mentre in Italia la Resistenza prese forma nel tentativo di sconfiggere un nemico che era anche, e soprattutto, interno.

Un esempio storico di queste divisioni di parte, ancora purtroppo da appianare, risale al 9 maggio del 1965: a Milano si svolse la commemorazione ufficiale e unitaria del Ventennale della Resistenza. Ne abbiamo testimonianza grazie a una canzone di Ivan Della Mea, intitolata per l'appunto "Nove Maggio", ispirata agli avvenimenti della manifestazione milanese: 

E nei giorni della lotta/rosso era il mio colore/ma nell'ora del ricordo/oggi porto il tricolore.

Tricolore è la piazza/tricolori i partigiani/"Siamo tutti italiani"/"Viva viva la nuova unità".

E che festa e che canti/e che grida e che botti/e c'è Longo e c'è Parri/e c'è anche Andreotti.

E c'è il mio principale/quello che mi ha licenziato/quello sporco liberale/anche lui tricolorato.

Mi son tolto il fazzoletto/quello bianco verde e rosso/ed al collo mi son messo/quello che è solo rosso.

E mi hanno dato del cinese/mi hanno detto "disfattista"/ho risposto secco secco/"Ero e sono comunista".

Ieri ho fatto la guerra/contro il fascio e l'invasore/oggi lotto contro il padrone/per la stessa libertà.

E se vi va bene il liberale/con Andreotti e il tricolore/io vi dico "Siete fottuti/vi siete fatti incastrar".

Rosa Matucci

Nata a Fiesole (FI) alla fine del 1988. Nel 2006 mi sono iscritta a Rifondazione, dove milito ancora oggi. Laureata in Storia con una tesi sul protestantesimo nel Risorgimento fiorentino. Lavoro all'Istituto Ernesto de Martino a Sesto Fiorentino, dove vivo da sempre.

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