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Venerdì, 05 Dicembre 2014 00:00

Vittima degli eventi: un old boy romano.

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"Vittima degli eventi": un "old boy" romano.
Mini-recensione del fan film su Dylan Dog, completamente realizzato grazie al crowdfunding, e intervista a Luca Vecchi de "The Pills".

"[...]Una volta ho fatto un sogno strano[...] un sogno in cui uno degli infiniti Dylan Dog si sacrificava per salvare gli infiniti universi"(da n.59 "Gente che scompare", Dylan Dog). Chissà se fra quegli infiniti Dylan, non ci sia anche uno che abiti a Roma e che si sia sacrificato per salvare non il mondo, ma la sua stessa immagine; questo hanno tentato di fare Claudio Di Biagio e Luca Vecchi con il loro "Vittima degli eventi": salvare ciò che era rimasto nell'immaginario cinematografico di Dylan Dog dopo l'aberrante film del 2011.

Il mediometraggio dei ragazzi romani, ispirato all'indagatore dell'incubo più famoso al mondo, cerca di ricreare lo stile di Sclavi sia nella sceneggiatura - "perfetta" è dir poco! - che nello sviluppo della storia: sembra di leggere quelle solite 98 pagine.
Un fan film che si rivolge ai novizi ed ai veterani del fumetto, che dopo "Dellamorte Dellamore" (1994) non hanno più avuto modo di assaporare nessun prodotto all'altezza delle aspettative.

Il ruolo è arduo: con un budget scarso (circa 40mila euro), raccolto totalmente grazie al crowdfunding, riuscire a dar vita ad un film che contestualizzi Dylan Dog nella Roma del 2014 non deve essere stato semplice. Tuttavia, la bravura dell'intero staff (dalla regia alla sceneggiatura, passando per le inquadrature ed i costumi) e la presenza di attori del calibro di Alessandro Haber, Massimo Bonetti e soprattutto della grandiosa Milena Vokotic, rendono il film davvero valido!

La storia ruota intorno al ciclico ripetersi di eventi che coinvolge una giovane e bella ragazza, la quale ricorrerà all'aiuto di Dylan; un Dylan che risulta enfatizzare troppo il suo fascino tenebroso e intellettualoide. Nonostante questo, l'old boy, interpretato da Valerio Di Benedetto, funziona!

Perfetto, invece, è Groucho, interpretato da Luca Vecchi, che mostra il suo lato grottesco e il forte affetto che lo lega al suo capo. Piccolo neo è la poca interazione tra i due riguardante il solito scambio di battute.
Che dire, "Vittima degli Eventi" è un mediometraggio da vedere (disponibile gratuitamente su Youtube), un progetto di cinema alternativo che dà nuovamente credito al personaggio di Sclavi nel mondo cinematografico.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Luca Vecchi.

"Vittima degli eventi": quanto è stato difficile per voi adattare il Dylan Dog di Sclavi a ciò che vi immaginavate? Cercare di soddisfare i fan dell'indagatore dell'incubo, soprattutto dopo l'americanata del 2011, non deve essere stato facile: le attese pretendevano tanto! Cosa funziona in quei 50 minuti e cosa avresti cambiato?

Beh in realtà far meglio di Dylan Dog Dead of the Night non è stato difficile. Il problema di quel film non sussiste nel fatto che sia un brutto film sull'indagatore dell'incubo, sta nel fatto che è un brutto film e basta. Sembra di aver davanti una puntata a caso di Buffy l'Ammazzavampiri ma senza le tette. Il che è deprecabile visto che Buffy, al di là delle zinne, aveva sicuramente più piglio e personalità. Ci hanno accusato di eccessivo fan service, ma disponevamo probabilmente di un'unica occasione di fare qualcosa del genere (unico pronostico azzeccato) e quindi abbiamo cercato di includere tutte le caratteristiche che contraddistinguono il personaggio di Sclavi, cercando però di renderlo anche appetibile alle nuove generazioni poiché, ricordiamolo, il nostro obiettivo non era fare il film definitivo sul detective dell'occulto ma cercare di elaborare un buon pilota di serie ispirato a Dylan. E in quello crediamo di aver raggiunto un più che dignitoso risultato visto il panorama televisivo italiano. Abbiamo cercato di dare la nostra impronta, spesso anche autoironica e cercando di prenderci raramente sul serio. Proprio come ha fatto anche Mainetti per il cortometraggio Basette. Probabilmente tornassi indietro la accentuerei ulteriormente, almeno per quanto concerne la scrittura.

Innegabile è la qualità del prodotto, soprattutto considerando i fondi raccolti grazie al crowdfunding. Quanto è stato difficile realizzare "Vittima degli eventi" con un budget di circa 40000 euro? Inoltre, è interessante sapere quali siano le intenzioni del progetto: andare avanti o no e, soprattutto, come. Avete intenzione di continuare e, per quanto concerne i finanziamenti, come agirete?

È stata molto dura, anche perché con Claudio ci abbiamo investito e stiamo continuando ad investirci. A breve partiranno i perks, siamo in via di confezionamento, quindi le spese del film non sono ancora finite. Amo pensare che i primi donatori sono stati i professionisti che ci hanno seguito in questa follia e che han messo a disposizione la loro esperienza ed il loro lavoro per rendere VdE tangibile. Di roba scritta stipata ce n'è a iosa. Anche discretamente interessante e divertente e che ci è dispiaciuto molto accantonare e stagliuzzare. Per ora è fuori discussione un sequel, anche perché bisognerebbe rilanciare, anche e soprattuto dal punto di vista delle guest e questo presuppone altro lavoro a fondo perduto, per di più assai più duro ed impegnativo del precedente. Come ti anticipavo su speravamo di appassionare qualche produzione coraggiosa con la voglia di sperimentare e mettersi in gioco. Per ora qualche cosa è uscito fuori ma la questione è più fumosa della Londra vittoriana. Staremo a vedere.

A proposito di crowdfunding e dell'autofinanziamento, come si configura il panorama italiano e quali sono le prospettive? Insomma, è possibile che il "cinema dal basso" si affermi nel bel paese del cinepanettone?

Tutto è possibile. Basta sbattersi per concretizzare. Tu mi dirai 'bella scoperta'. Ma io ti assicuro che è veramente tutto qui. La nostra generazione si perde spesso in chiacchiere e pianificazioni. Quando dovrebbe semplicemente limitarsi ad agire. Pensare va bene. pensare troppo è menare il can per l'aia.

Tu provieni dal collettivo "The Pills" che da Youtube è giunto sul grande schermo. Come riuscite a conciliare i fan del web e quelli della tv (che non sempre coincidono)? Come mantenere una giusta dialettica tra maggior audience e libertà dei temi trattati?

Grande schermo ancora no. A breve si capirà il da farsi. Sono fermamente convinto che l'obiettivo primario non sia quello di gratificare una tipologia di pubblico in particolare utilizzando determinate tematiche magari oggetto del trend del momento. Si dovrebbe fare in primis quel che si ritiene giusto e quel che diverte noi stessi. Specie se si investe in prima persona. È assurdo spendere dei soldi per compiacere qualcun altro. Specie se quei soldi provengono dalle tue tasche e te li sei sudati o stai stringendo la cinghia per farlo. Fai contento te stesso. Se incontri il favore del pubblico sarai da solo con gli Dei, e il fuoco incendierà le tue notti. Cavalcherai la tua vita dritto verso una risata perfetta. È l'unica battaglia buona che ci sia.

YouTube incarna sempre di più una realtà dalla quale prodotti validi escono, anche se non sempre riescono ad affermarsi. Quali i meriti e quali i demeriti del "Tubo"?

La compatibilità e la standardizzazione. Il player più accessibile di tutti, tecnologicamente parlando. Forse una volta era addirittura meglio. Chissà perché più se va avanti e più le cose che funzionano peggiorano. Mistero della fede.

Ultima modifica il Giovedì, 04 Dicembre 2014 20:00
Luigi Fungaroli

Nasce nell’ottobre del 1992 in un piccolo borgo, di nome Calabritto, della ridente Irpinia. Si avvicina già in tenera età alla politica, grazie alla costante e forte influenza del padre. Si tessera a Rifondazione Comunista nel 2007, dopo anni di “tirocinio” nella stessa sezione. Dopo una breve parentesi a SEL (a seguito del congresso del 2008) riapproda, poi, al suo partito d’origine. Negli anni del Liceo fa parte del movimento studentesco (impegno che porta con sé all’università) e, dal 2010, abbraccia a pieno l’ideologia marxista. Oggi studia Filosofia all’Università degli Studi di Pisa, nella speranza di laurearsi.

 

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