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Una doppia manipolazione sembra caratterizzare il rapporto degli ispettori dell’Onu sull’uso di armi chimiche in Siria il 21 agosto.
Intanto i paesi e i media interessati hanno subito dichiarato che la pistola fuma: il rapporto proverebbe che Assad ha davvero passato la linea rossa di Obama oltre alla quale bombe e stridor di denti: insomma come ha detto l’ambasciatrice Usa e come ripetono i francesi, il gas è stato trasportato da un missile certamente sparato dall’esercito ufficiale per via della tipologia, dei caratteri in cirillico e della traiettoria.
È facile dare giudizi a posteriori, spesso è anche ingeneroso, eppure talvolta è necessario. Durante l’ultima campagna elettorale nazionale, negli ambienti della sinistra rimasta fuori al giro dell’Arcobaleno, girava una metafora agghiacciante, che purtroppo si ripresenta frequentemente. Ingroia era l’ultimo treno per riuscire a venire via da una situazione di stallo ed immobilismo.
I dati sul turismo della stagione estiva appena trascorsa si dimostrano alquanto incerti: secondo il Centro Studi di Federalberghi il risultato complessivo del trimestre estivo è pari ad un +0,8% determinato da un -2,7% di clientela italiana e da un +4,7% di quella estera con un giro d'affari che, comunque, anche nel 2013 subirà una flessione quantificabile al momento in un -8%; le condizioni di chi sostiene il settore turistico col sudore versato quotidianamente, stagione dopo stagione, peggiorano inesorabilmente. Il calderone retorico dell'ottimismo come volano della crescita dunque non risparmia nessuno.
Il governo Abe sta tentando di dare il via libero definitivo al pianificato aumento delle tasse sui consumi previsto per l'aprile 2013 giustificando tale scelta sul fatto che l'economia nipponica sia cresciuta “l'economia del Giappone sta attraversando un processo di recupero” ha affermato il Primo Ministro. Di diversa opinione il professor Fujita dell'università J.F. Oberlin (Tokyo) il quale attribuisce il modesto (0,6%) ma costante aumento del PIL come non legato ad una crescita dei consumi interni (soltanto dello 0,8% nel medesimo periodo) ma come conseguenza di investimenti pubblici (+1,8%) ed esportazioni di beni e servizi (+3%). Parallelamente si è avuta un crescita degli impieghi precari e una diminuzione di quelli stabili.
In ambito nucleare la fuoriuscita di acque contaminate (circa 300 tonnellate) dall'impianto di Fukushima ha messo in allarme il mondo: è stata la stessa società proprietaria dell'impianto, la TEPCO, ad annunciarlo il 20 agosto. Pur avendo la società dichiarato che l'acqua fuoriuscita dall'impianto non è fluita fino al mare appare evidente che tale fatto sia avvenuto anche se indirettamente (cioè contaminando acque di faglia che poi confluiscono in mare).
Proprio in merito ai preoccupati rischi di contaminazione da particelle radioattive del mare si è svolta il 21 agosto una visita dei parlamentari del Partito Comunista Giapponese ai pescatori della Prefettura di Fukushima. “Il governo centrale dovrebbe fare più di un semplice annuncio e prendere la guida di un progetto nazionale per porre l'incidente sotto controllo” ha dichiarato Tetsu Nozaki, presidente dell'Associazione delle Cooperative di Pesca della Prefettura di Fukushima, progetto nazionale auspicato anche dal Capo della Segreteria del PCG Ichida che il 26 agosto parlando con i giornalisti ha affermato che si ci trova dinnanzi ad “uno stato di emergenza ed una condizione critica mai vista prima dagli esseri umani” chiedendo che il governo riveda le misure atte a prevenire le contaminazioni, renda chiare le responsabilità su quanto avvenuto ed apra le porte agli esperti del settore al fine di esaminare lo stato delle strutture e prendere le decisioni tecniche necessarie ad evitare il rilascio di acque contaminate.
(con informazioni di Japan Press Weekly, 21-27 ago. 2013)
L'iniziativa russa volta a porre sotto controllo internazionale le armi chimiche siriane togliendo così ogni residuo motivo all'amministrazione Obama per intervenire militarmente (in ogni caso non si capisce quale organismo o trattato internazionale abbia garantito agli USA il ruolo di polizia internazionale o di giustizieri mascherati) rappresenterebbe, qualora evitasse per l'appunto l'entrata in guerra – diretta e non solo attraverso il finanziamento dell'estremismo sunnita - degli Stati Uniti, una vera e propria rivoluzione nelle relazioni internazionali e nei rapporti di forza.
Siena non vuole perdere il Monte dei Paschi, che però continua a vivere un momento assai difficile, e per giunta è diventato scalabile. Una comprensibile esigenza e due amari dati di fatto, la cui sintesi ha portato Antonella Mansi alla guida della Fondazione Mps. Con una scelta unanime della Deputazione generale di quella che, con l'attuale 33,4%, resta la prima azionista di Rocca Salimbeni. E nella quale, per evitare nuovi scontri sulle future strategie del terzo gruppo creditizio italiano, è arrivata una scelta tesa a confermare la leadership di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola alla guida della banca. Affidando però alla vicepresidente di Confindustria il compito di trovare nuovi soci per il Monte che siano forti finanziariamente ma anche affidabili. Per scongiurare quella scalata “ostile” che dallo scorso mese di luglio, dopo la cancellazione del vincolo statutario del 4% che blindava la banca, si affaccia periodicamente negli incubi di gran parte dei senesi.
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