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Comunicare la tragedia, tra pornografia del dolore e impegno politico
Nell’ultimo periodo è raro trovare un giorno in cui i giornali e i telegiornali non ci parlino di migranti, in particolare della rotta mediterranea.
Il dibattito sui salvataggi dei migranti in mare da parte delle navi di alcune organizzazioni umanitarie ha ormai polarizzato l’opinione pubblica, ed da mesi occupa le copertine dei giornali e dei telegiornali.
Una situazione demografica particolarmente compromessa: è quanto emerge scavando nel dettaglio all'interno dell'ultimo censimento diffuso lo scorso 13 luglio. La popolazione dai 15 anni in su (quasi 111 milioni di persone) che lavora è pari 66.213.000 unità mentre coloro che non lavorano sono 44.763.000 (di questi appena 6.487.000 sono studenti).
Un dato positivo riguarda l'occupazione femminile nella fascia tra i 25 ed i 39 anni: qui il tasso di partecipazione al lavoro è del 75,7% con un aumento del 5,9% rispetto al 2012.
Quando l’Arci è destinata a parlare da sola
È bastata un’iniziativa, una delle tante che i cosiddetti “circolini” ospitano ogni giorno, per far accendere la miccia dell’intolleranza e dell’odio razziale. Perché in questo caso non si doveva trattare di un’innocua serata di ballo liscio o di un torneo di burraco, ma di una serata "per i Rom", al circolo Arci di San Bartolo a Cintoia, per permettere ad Italiani e Rom di conoscersi e instaurare, recitava il manifesto, “una civile convivenza”.
Scuola Common 2018:
Conoscere, condividere e monitorare
Si è svolta dall’11 luglio al 14 luglio, presso la splendida cornice di Avigliana (TO), la terza edizione di Scuola Common, promossa e ideata da Gruppo Abele, Libera e dal Master APC dell’Università di Pisa.
Missiva da Centro Europa e dintorni
Repubblica Ceca: un patto del Nazareno populista?
Al Becco abbiamo sempre cercato di offrire ai lettori uno sguardo ampio, cercando di offrire un'immagine certamente schierata ma quanto più possibile informata dei processi politici che attraversano il Vecchio Continente, anche quelli che si sviluppano in punti poco frequentati dalle grandi testate italiane, magari perché oscurati da casi mediatici che nascono più a ovest o più a sud, o semplicemente perché ritenuti – a torto – meno importanti. Fedeli a questo spirito ci
“Vive la France du métissage!”
Di finali di calcio, immigrati africani, e chi non li vuole
“Vive la France du métissage!” è lo status pubblicato da un mio conoscente di lavoro, francese di origini vietnamite (che per brevità chiameremo N.), subito dopo la vittoria della nazionale francese nei recenti mondiali di calcio.
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