Stampa questa pagina
Giovedì, 16 Gennaio 2014 00:00

Ongi Etorri Lander! Il ritorno di un basco a Roma

Scritto da
Vota questo articolo
(12 Voti)

Dopo mesi di permanenza forzata in Spagna, l’attivista basco Lander Fernandez, insieme al compagno Aingeru Cardaño, tornerà a Roma, la città dove era stato arrestato con un’operazione di polizia in grande stile degna di un pericoloso terrorista il 13 giugno 2012.

Le accuse, tanto ridicole quanto infondate, si riferivano ad alcuni scontri armati nei Paesi Baschi in seguito ai quali Lander sarebbe stato identificato dalla polizia come etarra (membro dell’ETA, il gruppo armato che in Euskal Herria combatte per la libertà e l’indipendenza). In seguito a questo riconoscimento, secondo la procura di Roma, l’attivista sarebbe fuggito in Italia, unendosi al già cospicuo gruppo di militanti baschi in esilio forzato a Roma. Subito la richiesta d’estradizione da parte della magistratura spagnola, tristemente famosa per la sua ferocia nel perseguire gli attivisti politici e per la repressione violentissima che da anni e anni attua nei confronti della sinistra indipendentista basca. Basti pensare che nei Paesi Baschi in soli dieci anni il tribunale supremo spagnolo ha reso illegali oltre quaranta associazioni, gruppi e giornali. Chiunque solo si azzardasse a criticare questo metodo repressivo viene prontamente accusato di connivenza con l’ETA e, spesso, è arrestato.

I mandati di cattura emessi dal governo spagnolo per “attività terrorista” sono stati oltre seimila. E pensare che l’ETA è forte al massimo di un centinaio di militanti attivi. Chi sono allora tutti gli/le altr* basch* finiti in galera? Per la maggior parte, giovani attivisti che accusano in pubblico la repressione del movimento indipendentista basco da parte del governo, dei suoi tribunali e della sua polizia, una delle più violente del mondo. Molti di questi giovani appartengono alle organizzazioni HAIKA, JARRAI e SEGI, che da anni svolgono un lavoro di denuncia contro i soprusi della giustizia spagnola. E, indovinate un po’? Queste tre formazioni sono state accusate di “connivenza con l’ETA” e ora sono illegali. Peggio ancora, molti dei loro membri, che si contano a migliaia, sono stati incarcerati, spesso con accuse infondate, e a volte anche torturati, come dimostrano numerosi documentari esterni ed imparziali.

Il problema della repressione e degli oltre mille “prigionieri politici” (presoak politikoak in euskera) baschi è molto sentito in Euskal Herria, anche perché di frequente presoak sono incarcerati in prigioni lontanissime dai Paesi Baschi, impossibili da raggiungere per familiari e amici. È nata per questo la campagna “Euskal Presoak Euskal Herrira” (“I prigionieri baschi nei Paesi Baschi”) e, da quando l’ETA ha deciso di rinunciare alla lotta armata, la campagna “Euskal Presoak Etxera” (“I prigionieri baschi a casa”). Sono decine le associazioni per l’amnistia, le bandiere di EPE si contano a migliaia nelle strade di Bilbao. Le manifestazioni di supporto ai prigionieri sono frequentissime (una, due al mese), e soprattutto frequentatissime: all’ultima, l’11 gennaio a Bilbao, erano presenti in 130.000. Un numero enorme: praticamente un basco su 20. E, ancora una volta, ecco a voi la piacevole sorpresa: quella manifestazione era stata resa illegale dalla giustizia spagnola. Come illegali o quasi sono ormai “Euskal Presoak Etxera” e “Euskal Presoak Euskal Herrira”, come fuorilegge sono diventati gli Ongi Etorri, i “Bentornato!” che familiari, amici e compagni di lotta organizzano tradizionalmente per i prigionieri che tornano a casa. A chi organizza un Ongi Etorri, una grande festa di popolo in cui non c’è violenza, non c’è odio ma solo felicità, adesso i tribunali spagnoli vogliono affibbiare dai cinque ai dieci anni di prigione (cercatevi su youtube “Etxean Behar Ditugu! Ongi Etorriak!!!”, una raccolta dei vari Bentornato ai prigionieri, e vedrete coi vostri occhi).

Un Ongi Etorri sarà anche quello che verrà organizzato venerdì 17 gennaio, alle ore 18, nel Largo delle Sette Chiese di Garbatella dai compagni del comitato “Un Caso Basco a Roma”, per festeggiare tutti insieme il ritorno a Roma di Lander e Aingeru. Lander, dopo essere stato ingiustamente arrestato in Italia ed essere stato poi estradato in Spagna, il 18 novembre 2013 è stato pienamente assolto dalle accuse, totalmente infondate. Dopo mesi di ingiusta detenzione sia lui che Aingeru sono di nuovo liberi e in questi giorni torneranno a Roma. Accolti dalle braccia e dai pugni chiusi di tant@ compagn@, amici e amiche, dalle ikurriña(bandiere basche), dai drappi di Euskal Presoak Etxera e soprattutto, come si conviene in un “Bentornato” tradizionale basco, dai bicchieri alzati e da tanta allegria per la battaglia appena vinta.

Ultima modifica il Giovedì, 16 Gennaio 2014 00:32
Niccolò Koenig

Nato a Pisa nella seconda metà degli anni 90 da padre tedesco, comincio ad interessarmi giovanissimo alla politica, studentesca e nazionale. Faccio parte dell'Unione degli Studenti, sono un iscritto dell'ultima leva dei Giovani Comunisti e milito nella LINKE tedesca. Alla passione per la politica si accompagnano quella per la musica, il cinema e la letteratura.

Ultimi da Niccolò Koenig

Devi effettuare il login per inviare commenti

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.