Venerdì, 27 Aprile 2018 00:00

Sankara le peuple africain te réclame: omaggio di un fiero burkinabé

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Sankara le peuple africain te réclame: omaggio di un fiero burkinabé

«Non è possibile effettuare un cambiamento fondamentale senza una certa dose di follia. In questo caso si tratta di non conformità: il coraggio di voltare le spalle alle vecchie formule, il coraggio di inventare il futuro. Ci sono voluti i pazzi di ieri per permetterci di agire con estrema chiarezza oggi. Voglio essere uno di quei pazzi. Dobbiamo avere il coraggio di inventare il futuro.»

L’Africa, con la complicità dell’Occidente, ha rigettato il suo figlio più combattivo. Un infanticidio che ha rubato il futuro e le speranze del suo popolo.

Nel 1983 l’Alto Volta era il paese più povero dell’intero pianeta. Nello stesso anno venne eletto il presidente più giovane e dinamico che l’Africa avesse mai conosciuto: Thomas Sankara. Anti-imperialista, panafricanista, Sankara governò fino al 1987, anno in cui venne brutalmente ucciso da uno dei suoi più fidati collaboratori. Ribattezzò il paese con il nome di Burkina Faso, che significa «Il Paese degli uomini integri», perché sosteneva che l’Alto Volta non avesse alcun significato per i Burkinabé, in quanto il nome non era stato scelto dal popolo burkinabé, bensì imposto dai neocolonialisti francesi. L’integrità fu il principio cardine di tutta la sua politica: lottò contro la corruzione interna al governo, tagliando il suo stesso stipendio.

Mi viene in mente questa frase di Sankara che riesce ogni volta ad emozionarmi e che riassume la sua lotta: “Nous voulons l’aide qui nous aide à nous passer de l’aide!”, L'aiuto di cui abbiamo bisogno è quello che ci aiuti a fare a meno degli aiuti. Thomas pensava infatti che l’Africa avesse bisogno di rialzarsi e camminare sulle proprie gambe: la vera causa della distruzione dell’economia del paese era la forte dipendenza dai sostegni delle economie occidentali. Il Burkina, indipendente da più di venti anni, non aveva ancora raggiunto una reale autonomia dagli ex paesi coloniali. Tutto quello che veniva coltivato e prodotto in Burkina Faso veniva esportato all’estero e successivamente rivenduto alla popolazione che l’aveva prodotto in origine. Thomas Sankara riuscì a distruggere questo meccanismo rafforzando l’agricoltura e la produzione locale. La prima cosa che fece fu la lotta contro la fame, incoraggiando gli agricoltori e la lotta per l’autoproduzione e l’autonomia produttiva, dal cibo ai vestiti: un esempio della sua coerenza fu dotare ogni funzionario di divise prodotte interamente in Burkina Faso, dalla raccolta del cotone alla tessitura.

Diede molta importanza all’educazione e alla salute, costruendo scuole e ospedali in tutto il Paese. Il suo discorso contro il debito ebbe un’eco internazionale: nessuno stato africano si era mai opposto così fermamente al pagamento. Consigliò a tutti gli altri Presidenti africani di seguire il suo esempio, liberandosi finalmente dall’ingiusta schiavitù del debito. D’altronde Sankara pensava che l’esclave qui n’est pas capable de prendre sa révolte ne mérite pas que l’on s’apitoie sur son sort. Seule la lutte libère”, lo schiavo che non organizza la propria ribellione non merita compassione per la sua sorte. Solo la lotta libera. Le sue idee, nonostante avessero incominciato a risollevare il popolo del Burkina, erano da molti considerate scomode e sovversive. Il 15 ottobre 1987 venne ucciso a Ouagadougou. Quel giorno l’Africa subì una perdita inestimabile.

L’Occidente coloniale ha imposto all’Africa la sua barbarie imperialista lasciando dietro di sé miseria e una popolazione traumatizzata. Oggi i giovani africani si sentono intrappolati e sognano di fuggire dal proprio paese che percepiscono come un inferno; sognano di fuggire verso il paradiso, pensando di trovarlo in Europa e in Francia, la stessa Francia dalla quale Sankara chiedeva al suo popolo di emanciparsi.

Onesto, non corrotto, integro, Sankara detestava le dittature, la corruzione, il peculato. Ancora oggi questi rimangono il vero problema, la causa di tutti i mali dell’Africa: dalle guerre alla fame. Se non ci fosse la corruzione nessun giovane africano sognerebbe di andare via dal proprio paese.

La storia di Sankara deve essere insegnata in tutte le scuole africane perché lui è un esempio per tutti noi, soprattutto per i capi africani. Un grande uomo deve essere coraggioso fino alla morte, deve seguire la strada della verità, morire lasciando una traccia impressa dietro di sé. Come dice un proverbio africano, basta un attimo perché una stella venga oscurata da una “nuvola cattiva” e smetta di brillare. Questa stella è l’Africa. Gli africani devono imparare a essere uniti: solo così riusciremo a sconfiggere i problemi del nostro paese, rifiutando le interferenze degli USA e della Francia nelle politiche del paese.

La classe politica oggi sembra aver completamente dimenticato gli insegnamenti di Sankara, ma i giovani del Burkina Faso, che hanno potuto studiare grazie a Thomas Sankara, non possono dimenticare la potenza delle sue idee e conservano il suo ricordo nel cuore.

Grazie a Sankara io sono un uomo integro, grazie a Sankara ho imparato che solo il lavoro paga, grazie a Sankara sono un uomo coraggioso, ho imparato ad avere il coraggio di seguire e raggiungere i miei sogni. 

Sankara le peuple africain te réclame, les jeunes Burkinabés te réclament, les jeunes africains te réclament.

 

Immagine ripresa liberamente da thomassankara.net

Ultima modifica il Giovedì, 26 Aprile 2018 20:41
Amilcare Cipriani

«Uomo di poche idee, semplici ma ferme».

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