Non c’è scampo dai gamberi
Una specie invasiva getta luce sull’evoluzione di nuove specie
Quando nei primi anni ’90 il gambero marmorizzato comparve all’improvviso nei negozi di animali di gran parte della Germania, nessuno ne fu particolarmente sorpreso. Sappiamo che molti crostacei, anche di grandi dimensioni, sono ancora sconosciuti alla scienza: alcune specie di granchio terrestre, popolari da decenni tra gli appassionati, sono state descritte soltanto l’anno scorso1.
Cavie umane per i test antismog
Nei tempi postmoderni in cui viviamo la schizofrenia è elevata a sistema di governo, per cui ogni processo diventa un ossimoro di se stesso volto a rivelarsi nella negazione di ciò che formalmente afferma. L’esempio più eclatante ci arriva dall’ecologia.
La Commissione Europea citerà in giudizio presso la Corte UE gli stati membri colpevoli di aver violato le norme sull’inquinamento atmosferico.
Eni, nuove indagini nel golfo di Gela. No Triv e Marineria in stato di agitazione
Sono cominciate lo scorso 10 Novembre le indagini di ENI nel mare antistante Licata e Gela. Ricerca svolta tramite imbarcazione Filomena prima, nave che fino al Lunedì 20 Novembre, ha “mappato” i fondali del golfo di Gela. Il Progetto del colosso petrolifero, prevederebbe la modifica del vecchio Offshore Ibleo, al fine di creare grandi condutture sotterranee per il trasbordo del gas dalle profondità marine alla terraferma. Lo scopo principale del grosso natante è quello, tramite l’utilizzo di speciali robottini, di verificare la reale possibilità della riattivazione dei vecchi pozzi di ENI, il tutto rientrante nell’originario progetto dell’Offshore Ibleo.
MOSE, abbiamo un (grosso) problema
Puntuale come il panettone a Natale, anche quest’anno l’autunno (e siamo solo all’inizio) ha portato sulle collettività disastri, ingenti danni e un’intollerabile scia di sangue. Leggere il bollettino che giunge da Livorno fa piangere il cuore e lascia increduli; non è accettabile morire per una pioggia, seppur eccezionale, nel 2017 (basti pensare a come ad esempio Cuba ha gestito il terribile uragano abbattutosi sulla piccola isola).
Non solo danni causati da fenomeni atmosferici, eccezionali appunto, ma gestibili nella misura per cui, ad un Paese moderno, si richiede una perfetta macchina organizzativa delle emergenze.
Abusivismo: una lettura altra del caso Licata
Il dramma di Ischia è solo l’ultimo pezzo di un puzzle che attraversa lo Stivale. L’Italia; uno Stato martoriato da mq di cemento riversato indistintamente sulle montagne, sulle pianure e aree litoranee. Protagonista (in negativo) suo malgrado, è stata, la città di Licata.
Faro di Patresi: un eco-mostro minaccia la Toscana
Nel mare sottostante, all’estremità nord-occidentale dell’Isola d’Elba, ci passano anche le balene. Siamo nel cuore del Santuario dei mammiferi marini Pelagos, area naturale protetta di interesse internazionale, e anche la terraferma che circonda Punta della Polveraia fa parte del Parco dell’Arcipelago toscano.
La notizia di pochi giorni fa riaccende i riflettori su una vicenda che farà sicuramente (e lo speriamo) discutere, provando a gettare nuova luce sulla disastrosa situazione ambientale che attanaglia la Basilicata.
Nel mese di marzo, gli sversamenti nel Pertusillo, importantissimo bacino idrico, specchio d'acqua vitale per due regioni come la Puglia e la Basilicata, era stato ripreso dall'alto con foto aeree inequivocabili. Enormi chiazze nere che «decoravano» le acque di una delle più importanti riserve idriche del Meridione.
Diffondiamo con piacere questo appelo uscito anche su www.giovanicomunisti.it
L'oro bianco delle Alpi Apuane
Alpi Apuane: sono le bellissime montagne che compongono la provincia di Massa Carrara e avvolgono la sua costa. Non solo belle, ma anche ricche per una loro peculiarità: nelle loro viscere si trova pregiatissimo marmo. Cavato in blocchi dai tempi dei romani, nell’epoca del capitale il mercato più redditizio è quello del carbonato di calcio, ottenuto frantumando le scaglie che costituiscono gli scarti dell’estrazione. Secondo la legge, non più del 75% del totale estratto può essere composto da scaglie, e per controllare che questo limite venga rispettato esistono delle postazioni presso le quali i camion trasportatori devono effettuare la pesa del prodotto; ma basta parlare con chi vive nei borghi montani per venire a sapere di camion che, quotidianamente, trasportano il loro carico al di fuori dell’orario di apertura delle pese pubbliche. Perché dovrebbero, se non per nascondere il superamento del limite imposto dalla legge? A pensar male si fa peccato, ma spesso s’azzecca: ogni giorno sulle nostre montagne la poesia di un materiale così prezioso viene letteralmente sbriciolata dalla voracità dei concessionari di cava.
La fase storico politica che stiamo attraversando non è sicuramente tra le più serene. Tra annunci “referendari” e marchettate televisive è ormai consuetudine assistere a show poco piacevoli ed escludenti rispetto alle vite di ogni collettività; andando per nulla a rispondere ai bisogni reali delle comunità. Bisogni reali che a dirla tutta vengono toccati, ma secondo un ragionamento alla rovescia.
ENI ci ripensa. L’ Off-shore Ibleo "non s’ha da fare”
La notizia uscita pochi giorni fa rappresenta una “novità” inaspettata sul fronte delle estrazioni petrolifere. Il referendum di Aprile, quello famoso sulle trivelle (in mare), d’altronde poteva rappresentare un trampolino di lancio per le ambizioni economiche delle compagnie petrolifere stazionanti nel Belpaese. Si apprende direttamente dall’azienda del cane a sei zampe che l’intenzione di realizzare il nuovo impianto “Prezioso K” anche se permane, secondo una nota dell’azienda, il progetto Argo Cluster. Il colosso petrolifero fa sapere che dietro alla scelta si inseriscono motivazioni relative alla sostenibilità del progetto stesso, anche se tutto ciò a parere dei vertici di Eni non rappresenta un disinvestimento nell’area.
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