Per la prima volta dal suo ritorno alla guida del governo giapponese il Premier Abe ha tenuto un colloquio con il Presidente cinese Xi. L'incontro è avvenuto lo scorso 10 novembre in occasione dell'annuale summit APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation) ospitato quest'anno dalla Repubblica Popolare.
Entrambi i leader hanno convenuto sulla necessità di abbassare il livello di tensione (in particolare marittima) tra le due nazioni generato prevalentemente dalla contesa per le isole Senkaku. “È il primo passo per migliorare le relazioni bilaterali rimettendo al centro una mutua positiva relazione basata su interessi strategici comuni” ha dichiarato il premier nipponico al termine dell'incontro.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Capo della Segreteria del PCG Yamashita.

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Sit-in lo scorso 29 ottobre davanti la sede della Dieta indetto dalle maggiori organizzazioni sindacali per protestare contro un disegno di legge – presentato dalla maggioranza – che precarizzerebbe ulteriormente il lavoro.

È partita intanto ad Okinawa la campagna elettorale del candidato anti-base Takeshi Onaga. A suo sostegno un vasto schieramento che comprende oltre ai comunisti anche molti ex liberal-democratici contrari al via libera dato dal PLD alla nuova installazione militare statunitense nel distretto di Henoko a Nago. “Tutti insieme al di là delle differenze di partito sosteniamo Onaga perché siamo tutti contrari a Nakaima (il governatore uscente), il quale ha tradito gli elettori andando avanti sulla costruzione della base. Con la vittoria di Onaga costringeremo il Primo Ministro Abe ad accettare il volere degli abitanti di Okinawa” ha dichiarata il deputato comunista Akamine.

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Scosse nel governo Abe a meno di due mesi dal rimpasto: Yuko Obuchi (neoministro dell'Economia) e Midori Matsushima (Giustizia, anche lei fresca di nomina) hanno rassegnato le dimissioni in quanto sottoposte a indagine per sospette violazioni inerenti le spese elettorali.
Al ministero occupato dalla figlia di Keizo Obuchi (premier dal '98 al 2000) è approdato Yoichi Miyazawa (nipote anch'egli di un ex premier e figlio di un ex ministro della Giustizia). Alla Giustizia la neoministro è invece l'avvocatessa e parlamentare PLD Yoko Kamikawa.

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Sabato, 11 Ottobre 2014 00:00

Pillole dal Giappone #53 - Cara istruzione

L'ottava Conferenza Internazionale dei Partiti Politici Asiatici tenutasi a Colombo nello Sri Lanka ha lanciato lo scorso 20 settembre un appello per il disarmo nucleare: la risoluzione è basata su una proposta presentata dal Partito Comunista Giapponese.
Intervenuto al primo giorno della Conferenza il Presidente del PCG Shii ha sottolineato l'importanza degli strumenti di negoziazione in Asia ed ha ribadito la proposta del suo Partito volta a creare una comunità di pace nell'Asia del Nord-Est: “al fine di fare dell'anno 2015 un punto di svolta nella direzione di un mondo libero da armi atomiche, ci appelliamo alla comunità internazionale affinché inizino negoziati per una convenzione sulle armi nucleari il più presto possibile” ha dichiarato l'esponente comunista.

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Un pesante rimpasto ha interessato lo scorso tre settembre il governo Abe ed il Partito Liberal-Democratico. Tra le più importanti novità il cambio alla segreteria del PLD. L'ex Segretario - e rivale interno al partito di Abe – Ishiba entra nel governo come ministro del nuovo dicastero delle Zone Speciali Strategiche Nazionali vendendo sostituito nel suo incarico di partito da Sadakazu Tanigaki che lascia il Ministero della Giustizia.
La nomina di Tanigaki, insieme a quella di Toshihiro Nikai alla guida del Consiglio Nazionale del PLD, è secondo molti un segnale di distensione nei confronti della Cina, avendo i due politici conservatori buoni rapporti con il governo di Pechino.

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Non cessano di far discutere le intenzioni del governo Abe di estendere l'uso di lavoratori stranieri nel Sol Levante come manodopera a basso costo nei settori in cui i salari troppo bassi non attraggono un numero sufficiente di lavoratori nipponici.
A giugno il governo conservatore ha reso noto la propria strategia per l'aumento del numero di lavoratori stranieri nel Paese (in particolar modo nel settore edilizio) mediante l'utilizzo del Programma di Apprendistato Industriale e Tirocinio Tecnico, un programma originariamente volto a far acquisire competenze tecniche a lavoratori di Paesi in via di sviluppo di modo che questi possano poi impiegare le stesse nella crescita economica delle nazioni di provenienza. Nell'ambito del programma, tuttavia, si sono sviluppate pratiche lavorative di sfruttamento (alcune segnalate anche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti).

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Comunisti e socialdemocratici contro il progetto di revisione costituzionale presentato dai conservatori ed attualmente in discussione alla Camera dei Consiglieri. Il progetto, fortemente legato al tentativo di abolire l'articolo 9 della Carta, prevede la possibilità di revisioni mediante referendum senza quorum: attualmente la Costituzione nipponica è modificabile attraverso un sistema complesso di procedure che la rende tra le più rigide al mondo. Contro i tentativi di revisione costituzionale si è svolta una manifestazione lo scorso 14 giugno. A prendere posizione in difesa dell'articolo 9 anche il Sindacato Giapponese dei Lavoratori del Cinema e del Teatro.

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Prosegue, lentamente ma inesorabilmente, il cammino compiuto da Abe per trasformare il Giappone in una potenza militare impegnata all'estero. A fine maggio si è avuto il tentativo di allentare le misure che impediscono alle Forze di autodifesa dispiegate all'estero (principalmente con compiti logistici e di supporto) di entrare in aree dove si combatte. Lo scorso 6 giugno il governo è nuovamente intervenuto sul tema presentando, nell'ambito della politica del cosiddetto “diritto all'autodifesa collettiva”, tre nuovi criteri riguardanti il dispiegamento di truppe all'estero.

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Proseguono nel settore edile le polemiche legate alla decisione del governo Abe di incrementare – mediante l'espansione dei programmi di collaborazione internazionale - il numero di apprendisti stranieri al fine di attenuare le carenze di personale che colpiscono il ramo costruzioni.
Il rischio maggiore è costituito dalle violazioni che le aziende edili compiono nell'utilizzo di questi lavoratori. Nel 2012 le autorità ispettive hanno rilevato su 2.776 aziende controllate violazioni in 2.196 di esse.
È totalmente sbagliato utilizzare lavoratori stranieri come manodopera a basso costo, al fine di accrescere i profitti, ignorando i diritti fondamentali e la dignità di questi lavoratori” ha dichiarato a Japan Press l'avvocato Shoichi Ibusuki, difensore di molti apprendisti stranieri.

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Inaspettate prese di posizione contro le spericolate interpretazioni costituzionali promosse dal premier Abe.
A pronunciarsi contro il sostanziale svuotamento dell'articolo 9 è intervenuto anche Koichi Kato, a lungo parlamentare liberal-democratico e per un periodo segretario generale del PLD: “Dato che sono passati sessantanove anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il numero di persone nate dopo è in aumento. Essi non hanno conosciuto o vissuto il terrore della guerra. Alcuni nelle giovani generazioni richiedono un atteggiamento più aggressivo in tema di sicurezza nazionale, ma comprendono la guerra soltanto in maniera astratta, sono privi di una conoscenza concreta” ha dichiarato l'ex politico conservatore al periodico comunista Akahata.

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