Domenica, 03 Settembre 2017 00:00

Pillole dal Giappone #201 – Danzando sull'orlo del conflitto atomico

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La Corea del Nord intende rispondere colpo su colpo alle operazioni ostili condotte nell’Asia del Nord-Est da Repubblica di Corea e Stati Uniti (o viceversa a seconda dei punti vista). Dopo il lancio, a poca distanza di tempo, di tre missili a corto raggio che hanno salutato l'inizio delle esercitazioni congiunte RdC-USA, la RPDC ha lanciato martedì scorso (alle 5,58 del mattino, ora di Tokyo) un missile intercontinentale (forse un Hwasong-12) che ha sorvolato, secondo quanto riportato dal ministro della Difesa nipponico Onodera, i cieli del Giappone per schiantarsi nel Pacifico a 1.180 chilometri ad est di Capo Erimo, sull’isola di Hokkaido, 14 minuti dopo il lancio.
“E’ una minaccia senza precedenti, seria e grave, al nostro Paese” ha commentato nell’immediatezza dei fatti Yoshihide Suga, Segretario Generale del Gabinetto. Attivato alle 6,14 il sistema J-Alert (che avvisa la popolazione civile di mettersi al sicuro) da parte di Tokyo in 647 comuni di 12 diverse Prefetture. Subito è arrivata una risposta dalla Corea del Sud (il lancio di alcune bombe nei pressi del confine, un atto puramente dimostrativo) mentre Trump si è affrettato a ricordare nuovamente che “tutte le opzioni sono sul tavolo”.

Convocata d'urgenza una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite mentre proprio lo stesso giorno il Segretario Generale Guterres, in occasione della giornata internazionale contro i test atomici (pare che il missile lanciato da Pyongyang fosse in grado di trasportare una testata nucleare miniaturizzata) aveva invitato tutti i Paesi a procedere sulla strada del disarmo. Nessuna nuova sanzione è però arrivata dall'organismo dell'ONU mentre poco coordinamento sembrano aver avuto Jim Mattis ("non è terminata l'opzione diplomatica") e Donald Trump che ha chiuso alla prosecuzione del dialogo (almeno ai fini della propaganda interna).

Pronta la condanna cinese che però, con la Portavoce degli Esteri Hua, ha ribadito, e per la milionesima volta, che tutte le parti (e dunque anche Stati Uniti e Corea del Sud) dovrebbero astenersi dal condurre attività militari nell'area.
Ennesimo invito a conformarsi alle risoluzioni ONU anche da parte del ministro degli Esteri russo Lavrov che lo scorso venerdì ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo nipponico Taro Kono affinché i due Paesi collaborino per una stretta applicazione delle sanzioni verso la RPDC. Prevista per la prossima settimana una riunione tra il Consigliere per la Sicurezza Nazionale russo Nikolaj Patrushev ed il Capo della Segreteria del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Tokyo Shotaro Yachi.

Proprio il giorno prima dell'ultimo lancio il quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun aveva messo in guardia gli USA cirrca la capacità della RPDC di scagliare missili sottomarini mentre l'agenzia KCNA si era burlata del sistema antimissilistico THAAD affermando che esso non è in grado intercettare i missili lanciati dalla RPDC.

A Tokyo, frattanto, è cresciuto di 11 volte il budget destinato ai progetti di ricerca dell'Agenzia per gli Acquisti, Tecnologia e Logistica del Ministero della Difesa. Secondo dati forniti dalla stesso organismo si è passati dai 600 milioni di yen dell'anno fiscale 2016 agli 11 miliardi di quest'anno. Cresciuto enormemente anche il numero di domande per l'accesso ai fondi: dalle 44 del 2016 si è infatti passati a ben 104.

Cooperazione nel settore della difesa è stata annunciata, dopo un ACSA (Acquisition and Cross-Servicing Agreement) siglato di recente tra i due Paesi, con la Gran Bretagna, il cui primo ministro, Theresa May, ha visitato il Giappone per una tre giorni volta in massima parte a rassicurare Tokyo circa il futuro quadro normativo che le imprese nipponiche troveranno nell'isola dopo la Brexit.
“Credo che la cooperazione nel settore della difesa e della sicurezza continuerà a rafforzarsi” ha affermato la premier inglese. “Il Giappone valuta positivamente l'intensificarsi del coinvolgimento della Gran Bretagna nell'area dell'Asia e del Pacifico e l'eventuale dispiegamento di portaerei brittaniche nell'area”. Da May anche un rimprovero per la Cina che “potrebbe fare di più” sulla questione nordcoreana. Alle dichiarazioni della premier è seguita una dura e circostanziata risposta da Pechino.

Se il budget per la difesa cresce quello per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto e maremoto del 2011 cala. L'Agenzia per la Ricostruzione (che da aprile ha avviato una revisione delle persone che godono dei contributi per l'affitto provocandone un drastico abbattimento) ha richiesto per l'anno fiscale 2018 1.627 miliardi di yen, segnando un -10,4% rispetto al 2017.

In politica si registrano novità in casa democratica. Seiji Maehara è stato eletto il primo settembre Presidente del maggior partito di opposizione. Maehara, più volte ministro (ha retto i dicasteri di Economia, Esteri e Infrastrutture con Noda, Kan e Hatoyama) e Presidente del partito tra il 2005 ed il 2006, ha sconfitto Yukio Edano (anch'egli più volte ministro nei governi targati PDG). Il vincitore ha totalizzato 502 punti contro i 332 dell'avversario nell'ambito di un complesso sistema di voto ponderato che elabora le preferenze dei 229.000 militanti, dei 145 parlamentari iscritti al partito, dei 1.543 consiglieri nelle Prefetture e dei 128 candidati già selezionati per le prossime politiche.
Il nuovo Presidente, come già era accaduto con Renho Murata, propone una linea di maggiore distanza dal Partito Comunista anche se, proprio come era successo con l'ex giornalista dimessasi a luglio, appare impossibile per i democratici seguire la linea della “vocazione maggioritaria” se intendono arrivare nuovamente al governo del Paese. L'ultimo sondaggio, realizzato dall'agenzia Kyodo ai primi di agosto, assegna ai democratici appena il 7% dei voti.
Tra i probabili alleati del PDG potrebbe annoverarsi la Governatrice di Tokyo Yuriko Koike, intenta a costruire riferimenti nazionali per la propria lista Tomin First no Kai. Proprio la Koike è al centro di polemiche per non aver voluto omaggiare quest'anno le vittime coreane del terremoto del Kanto del 1923.

Buone notizie per i conservatori giungono dalla Prefettura di Ibaraki: l’ex funzionario del Ministero dell’Economia Kazuhiko Oigawa ha sconfitto, nelle elezioni tenutesi domenica scorsa, Masaru Hashimoto, in carica dal 1993, al quale è stato negato il settimo mandato consecutivo.
Oigawa, appoggiato dai liberal-democratici e dal Nuovo Komeito ha ottenuto 497.000 voti mentre il principale avversario, sostenuto dal sindacato Rengo, ha totalizzato 427.000 preferenze. Al terzo posto, con oltre 152.000 voti, Makomi Tsuruta che poteva contare sul sostegno del Partito Comunista. In crescita la partecipazione al voto: dal 31,74% delle precedenti elezioni si è passati al 43,48%. Tra i temi principali della campagna elettorale la riattivazione della centrale atomica n. 2 del Tokai che vedeva i due principali sfidanti su fronti contrapposti.

Dal numero due del governo invece un'incredibile dichiarazione è giunta lo scorso 29 agosto nel corso di un'iniziativa organizzata della scuola di formazione della propria corrente. “Hitler ha ucciso milioni di persone e ciò fu sbagliato ma le sue motivazioni erano giuste”: questa la frase cui sono seguite il giorno seguente le scuse ufficiali pubblicate sul sito del Ministero delle Finanze (il solito “sono stato frainteso” cui in Italia siamo tristemente abituati).
Taro Aso non è nuovo a simili dichiarazioni, già nel 2013 affermò che da Hitler “occorreva imparare”: in quel caso l'improvvida dichiarazione era a sostegno della determinazione che era necessario avere lungo la strada delle modifiche costituzionali. La dichiarazione ha suscitato l'invito da parte di Pechino affinché il Giappone “affronti la propria storia”.

Sempre Aso - ma qui nelle sue vesti di ministro e non di ideologo nazista - ha annunciato che il 4 settembre terrà un colloquio informale con il vicepresidente statunitense Pence per discutere dei rapporti economici tra i due Paesi molto raffreddatisi a causa dell'avvio della politica protezionista di Trump cui il Giappone dopo vari tentativi di dialogo ha risposto con una prima misura “ritorsiva”: l'aumento dei dazi sulle importazioni di carne congelata a stelle e strisce.

Dovrebbero avviarsi, intanto, a Tokyo, dopo mesi di scaramucce e minacce di ricorso ai tribunali, le trattative per la vendita del settore chip di Toshiba all'amercia Western Digital (con la quale la compagnia nipponica ha una joint venture). Rimangono nonostante tutto in piedi le ipotesi di vendita ai taiwanesi di Hon Hai od al consorzio comprendente la sudcoreana SK Hynix, il fondo americano Bain Capital e la società pubblico-privata Innovation Network Corporation of Japan (che avrebbe fatto pervenire una mega-offerta questa settimana). Fumata nera dal consiglio di amministrazione del 31 agosto anche se l'ipotesi di vendita del ramo agli americani appare a questo punto la più probabile.

Novità per quanto concerne il TPP: lo scorso mercoledì si sono incontrati a Sidney i rappresentanti degli undici Paesi sottoscrittori (erano 12 con gli Stati Uniti prima che Trump ritirasse la firma all'accordo di Atlanta). “Abbiamo fatto grandi progressi su questioni che non erano state affrontate” ha sostenuto Kazuyoshi Umemoto, capo della delegazione nipponica.

In chiusura è lutto nel mondo degli hibakusha e degli attivisti per la pace: è morto, all'età di 88 anni, Sumiteru Taniguchi, sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki (una foto che ritrae la sua schiena orrendamente ustionata è divenuta simbolo dell'orrore di quell'atto) ed attivista della confederazione delle associazioni delle vittime Nihon Hidankyo.

(con informazioni di un.org; gov.uk; fmprc.gov.cn; mod.go.jp; mof.go.jp; kcna.kp; xinhuanet.com; japantimes.co.jp; asahi.com; mainichi.jp)

Ultima modifica il Sabato, 02 Settembre 2017 15:59
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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