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Domenica, 04 Marzo 2018 00:00

Pillole dal Giappone #227 – Prosegue la militarizzazione dell'Asia del Nord-Est

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Cerimonia, lo scorso 24 febbraio, per il dispiegamento dei velivoli F-35A presso la base di Misawa nella Prefettura di Aomori con la presenza del ministro della Difesa Itsunori Onodera.

“È estremamente importante il dispiegamento degli F-35A in un momento nel quale le nazioni vicine stanno rapidamente modernizzando e rafforzando le proprie forze aeree” ha affermato il titolare della Difesa facendo riferimento ai Chengdu J-20 cinesi ed ai Sukhoi Su-57 russi.

Il giorno seguente sul fronte caldo della Corea del Nord erano arrivate le dichiarazioni di Kim Yong Chol, responsabile per il dialogo intercoreano del Partito del Lavoro della RPDC, il quale aveva assicurato l'esistenza di “ampie intenzioni di dialogo” con gli Stati Uniti. Le dichiarazioni, filtrate nell'ambito della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi Invernali, hanno avuto una indiretta risposta da Ivanka Trump che incontrando il Presidente sudcoreano Moon ha confermato che sarà esercitata la “massima pressione” verso la Corea del Nord. Per un confronto diretto USA-RPDC si è espressa la Cina: “colloqui diretti tra le due parti sono indispensabili se si vuole risolvere la questione nucleare della Penisola coreana e se si vorrà realizzare una decisa inversione di tendenza” ha commentato da Pechino il Portavoce degli Esteri Lu Kang.

Frattanto lo scorso lunedì il Portavoce del governo Suga ha annunciato che il Giappone potrebbe inasprire le sanzioni verso la Corea del Nord “al fine di ottenere il massimo effetto e sulla base degli ultimi passi compiuti dagli Stati Uniti”. I due Paesi intanto si apprestano, anche con l'eventuale presenza di ufficiali della Guardia Costiera USA, a controllare le navi transitanti nell'area sospettate di intrattenere commerci vietati dalle sanzioni ONU con la RPDC.

Sempre guardando a Pechino il Sol Levante potrebbe dispiegare batterie di missili nella Prefettura di Okinawa al fine contrastare strategicamente la presenza cinese nello stretto di Miyako. Type 12 SSM, con un raggio massimo di 200 chilometri, si trovano nell'isola, a sud dello stretto di Miyakojima, e fanno parte del programma a medio termine per la difesa. “Sono a conoscenza di quanto riportato dai giornali. Il Ministero della Difesa conduce costantemente diversi studi sulle nostre future capacità di difesa ma nulla è stato deciso rispetto ad un piano di dispiegamento di missili terra-nave sull'isola di Okinawa” ha detto il ministro Onodera rispondendo ai giornalisti lo scorso martedì.

Nella stessa conferenza stampa Onodera ha tiepidamente protestato contro i voli statunitensi sopra le scuole di Okinawa (un sorvolo è stato accertato il 23 febbraio) e commentato i voli di bombardieri russi nei pressi del Giappone “che sono cresciuti da quando il Giappone ha aderito alle sanzioni imposte dalla comunità internazionale in relazione alla vicenda crimeana”. Su quest'ultima questione il ministro non ha però manifestato una specifica protesta limitandosi ad affermare che il proprio Paese “sorveglierà” le attività militari delle nazioni vicine.

Sempre da Onodera lo scorso venerdì è arrivata la conferma di quanto si vociferava da giorni sulla stampa e cioè la trasformazione della portaelicotteri Izumo in una portaerei. L’ammissione, anche se il ministro ha precisato che “nessuna decisione è stata ancora presa” e che si tratta unicamente di una eventualità, è avvenuta durante la seduta del 2 marzo della commissione Bilancio della Camera dei Consiglieri. Si è trattato di una “importante ammissione” per il Capo della Segreteria del Partito Comunista Akira Koike. Il ministro “afferma di prendere in considerazione la possibilità di cambiare radicalmente la posizione nazionale” ha detto il senatore mettendo in risalto il carattere pacifista, previsto in Costituzione, della politica di sicurezza nazionale del Sol Levante.

Nei rapporti con il Sud della Penisola coreana lo scontro è invece sulla questione delle “comfort women”. Il governo Moon, infatti, non è soddisfatto dell'accordo raggiunto durante la Presidenza Park (accordo che prevedeva il finanziamento da parte di Tokyo ad una fondazione per la memoria e l'assistenza alle, poche, vittime superstiti) in quanto “manca chiaramente un approccio incentrato sulle vittime” secondo la ministra degli Esteri Kang Kyunga Wha presente lo scorso lunedì ai lavori del Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU di Ginevra. Si tratta di “una questione che Giappone e Corea del Sud hanno risolto in maniera definitiva ed irreversibile ed essa non andrebbe portata in sede ONU” ha commentato l'ambasciatore nipponico presso l'organismo Junichi Ihara. Di soluzione “definitiva ed irreversibile” ha parlato anche il ministro degli Esteri di Tokyo Taro Kono. “Chiedo soltanto che il Giappone, sulla base di un sincero rimorso e della riconciliazione, cammini insieme a noi verso il futuro” ha detto Moon mercoledì scorso tendendo la mano ai nipponici.

Per quanto concerne la riforma della Costituzione un recente sondaggio commissionato dal quotidiano Mainichi spiega bene perché essa non sia stata ancora realizzata: per paura di perdere il referendum confermativo. Il 50% dei rispondenti al sondaggio ritiene infatti che non vi sia necessità di cambiare la Carta mentre il 34% (2 punti in meno rispetto a gennaio) ritiene che la discussione dovrebbe iniziare già durante l'attuale sessione ordinaria della Dieta. Tra gli elettori del Partito Liberal-Democratico ben il 41% si è espresso contro l'idea di discutere quest'anno della riforma (47% invece i favorevoli) mentre tra chi non dichiara la propria appartenenza politica i contrari alle modifiche sono il 57%. La commissione interna al Partito Liberal-Democratico ha intanto deciso che per metà marzo sarà presentata in parlamento la riforma dell'articolo 9 con l'inserimento in Costituzione del ruolo delle Forze di Autodifesa.

Un ricambio ha interessato il governo dopo che il 27 febbraio il ministro per Okinawa e i Territori del Nord, Tetsuma Esaki, in carica dal 3 agosto scorso, si è dimesso per motivi di salute. Al suo posto è stato nominato Teru Fukui, deputato alla settima legislatura, già incappato in una gaffe avendo sbagliato il nome di una delle isole oggetto del suo dicastero. Il neoministro deve inoltre difendersi dalle accuse di frode che hanno riguardato un suo sostenitore già segretario di una associazione (la Shin Ajia Saisei Rengo di Osaka) condannato nel 2011 per aver truffato, tra il 2005 ed il 2006, numerosi cittadini coinvolgendoli in un fantomatico progetto di esportazioni verso l’Asia del Sud-Est. Fukui in quell’occasione venne assolto in quanto non venne dimostrato il suo coinvolgimento nella truffa.

Dall'opposizione intanto un ricorso in tribunale è stato depositato lo scorso lunedì da Takashi Takai, deputato del Partito Costituzionale Democratico, contro il premier Abe reo di non aver convocato una sessione straordinaria della Dieta per discutere degli scandali che hanno colpito il governo. Difesa la scelta di Abe dal Segretario Generale del Gabinetto mentre per il deputato progressista non aver convocato la Dieta per oltre tre mesi nonostante la richiesta dell'opposizione ha rappresentato una violazione dell'articolo 53 della Costituzione. Dopo gli scandali di Moritomo Gakuen e Kake Educational l'opposizione aveva richiesto il 22 giugno 2017 la convocazione di una sessione straordinaria del parlamento tuttavia il governo si è deciso soltanto il 28 settembre. Pressato dall’opposizione, intanto, il ministro Aso ha annunciato una rapida indagine interna per accertare se vi sono state falsificazioni nei documenti che attestano le trattative tra il locale ufficio del Ministero e l’operatore scolastico Moritomo Gakuen.

In ambito nucleare è stato posticipato di 9 anni, al 2026 dunque, il trasferimento del combustibile esaurito dal sito di Fugen (Fukui). Ad annunciarlo, lunedì scorso, l'ente pubblico proprietario dell'impianto, cioè l'Agenzia per l'Energia Atomica del Giappone, al termine dell'incontro tra il suo presidente, Toshio Kodama, ed il Governatore della Prefettura Issei Nishikawa. Inizialmente l'Agenzia aveva previsto il conferimento del materiale radioattivo a Tokaimura (Prefettura di Ibaraki) ma nel 2014 aveva dovuto rinunciare nell'impossibilità di andare incontro alle nuove misure di sicurezza introdotte nel 2011. Il reattore, inaugurato nel 1979, è dal 2003 in fase di smantellamento a causa degli enormi costi di gestione e dell'impossibilità che produca utili. Nel 2007 272 dei 738 elementi di combustibile vennero effettivamente trasportati nel sito di Tokaimura ma in seguito all'incidente di Fukushima l'Agenzia Regolatrice per il Nucleare aveva stoppato ulteriori trasferimenti di materiale verso quel sito.

Frattanto, a quasi sette anni dall'incidente di Fukushima, sono ancora 75.206 (i dati sono di gennaio di quest'anno) le persone residenti nelle Prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi prima della catastrofe che non hanno ancora potuto far ritorno alle proprie case. Per la Prefettura terribilmente colpita nel 2011 una buona notizia giunge dal settore ittico: per la prima volta dall'incidente, lo scorso primo marzo, pesce pescato nell'area potrà essere esportato. Le quantità sono per il momento minime (110 chilogrammi verso la Thailandia) ma rappresentano un segnale di rinascita.
TEPCO, intanto, ha annunciato il primo marzo che il “muro di ghiaccio” lungo un chilometro e mezzo circondante l’impianto ridurrà del 95% le contaminazioni dell’acqua di falda impedendo che la maggior parte di essa entri in contatto con il materiale radioattivo.

Sul fronte lavoro migliaia di persone sono scese in strada lo scorso 25 febbraio per protestare contro la riforma del lavoro progettata dai conservatori e che ha come proprio centro l'estensione del sistema discrezionale (che slega cioè salario ad orario lavorativo) a categorie impiegatizie e non certamente dirigenziali. Lo stesso giorno il ministro del Lavoro Kato ha rivisto al rialzo i casi di falsificazione sui dati utilizzati dal governo come pezza d'appoggio per giustificare la riforma. Sono stati infatti accertati ben 233 errori (o falsificazioni come sostiene l'opposizione).
“Lei non può usare questi dati per elaborare un disegno di legge che riguarderà la vita delle persone” ha affermato Kazunori Yamanoi di Kibo no To in risposta all'ammissione del ministro. Il primo marzo, a fronte della crescente opposizione, il premier Abe ha annunciato che la parte centrale della riforma e cioè l'estensione del sistema discrezionale di lavoro ad altre categorie impiegatizie sarà per il momento rimandata. Dopo una riunione notturna tra il capo del governo, il Segretario del PLD Toshihiro Nikai, il ministro del Lavoro Kato ed il Segretario del Nuovo Komeito Yoshihisa Inoue, è stato deciso di posporre la questione a quando si accerterà quali dati siano veri e quali falsi.

Aumentano intanto le aziende che spingono i propri dipendenti al pensionamento anticipato. Secondo una ricerca di Tokyo Shoko Research nel 2017 Nikon (attrezzature di precisione) ha sollecitato 1.000 pensionamenti anticipati mentre Miraka (esami clinici) ha sviluppato un piano di prepensionamenti per 350 dipendenti. I prepensionamenti (che hanno riguardato 25 tra le compagnie censite dalla società di ricerca, cioè 7 in più del 2016) si inseriscono nell'ambito di una strategia per la riduzione del costo del lavoro. Contestualmente cresce, nei settori dove è possibile, l'utilizzo di macchinari che sostituiscano il lavoro umano. In agricoltura è sempre più diffuso l'utilizzo di droni per attività di fertilizzazione o di ispezione dei campi. I droni agricoli, che per la legge giapponese dal 2015 vanno registrati, erano 673 a gennaio di quest'anno: ben tre volte il numero raggiunto nel marzo 2017.

Nel settore automobilistico modifiche ai propri piani di sviluppo per quanto concerne le due ruote interesseranno Honda, Suzuki e Yamaha. Dopo aver raggiunto il picco negli anni '80 la vendita di moto di grossa cilindrata è infatti costantemente scesa e le aziende si stanno riorientando verso la produzione di motorini di piccola cilindrata. Nel 2017 le due ruote vendute nel Sol Levante sono state 357.000: in crescita rispetto all'anno precedente ma meno della metà di quelle vendute nell'anno 2000.

Nel settore ferroviario è sempre più probabile che si giunga a processo nella vicenda di sospetta violazione delle norme antitrust che ha interessato i lavori per la costruzione della rete maglev Tokyo-Osaka. I lavori sono stati aggiudicati alle ditte Shimizu e Obayashi ma il sospetto della Procura di Tokyo è che le società abbiano concordato con Kajima e Taisei una spartizione degli appalti assegnati dal gruppo Ferrovie del Giappone. Due ex dirigenti di Taisei e Kajima sono stati arrestati dalla Procura lo scorso venerdì. Sempre per quanto riguarda i treni ad alta velocità sono arrivate mercoledì scorso le ammissioni, e le scuse, di Kawasaki Heavy Industries circa una fessura ritrovata su un telaio di un treno Shinkansen. Il problema è sorto in seguito ad una lavorazione errata ma ciò che ha destato scandalo è che il problema (una parte in acciaio eccessivamente sottile in un punto) riguarda un telaio costruito nel 2007 e dunque in circolazione da circa dieci anni.

In ambito turistico è in fase di discussione una proposta della maggioranza che ha lo scopo di trasferire agli enti locali la gestione di numerosi siti di interesse culturale del demanio. La riforma della Legge sulla Protezione dei Beni Culturali nelle intenzioni della maggioranza dovrà essere approvata nella corrente sessione della Dieta per entrare in vigore il prossimo anno.

Buone nuove per la società Japan Inpex che si è aggiudicata, pagando 600 milioni di dollari, il 10% dei diritti di sviluppo del campo petrolifero di Lower Zakum ad Abu Dhabi. Il contratto, quarantennale, partirà il 9 marzo ed è stato accompagnato da un accordo per l'estensione di 25 anni dello sfruttamento della concessione di Satah e Umm Al Dalkh e da un accordo di massima per acquisire un ulteriore 28% nel secondo campo petrolifero.

Proseguono frattanto gli scandali legati a dati farlocchi. Dopo le falsificazioni scoperte in Kobe Steel è la volta di Ube Industries. La società ha confermato che alcune delle proprie produzioni avevano una densità di polietilene inferiore al dichiarato. Le irregolarità, che sarebbero presenti dal 1990, hanno riguardato cavi elettrici e per le telecomunicazioni prodotti da Ube-Maruzen Polyethylene – una joint venture messa in piedi da Ube con Maruzen Petrolchemical – e venduti a 50 aziende. I prodotti non conformi provenivano dall'impianto di Ichihara, Prefettura di Chiba.

Aperture, timidissime, sul TPP sono giunte la scorsa settimana dal Presidente USA Donald Trump: “il TPP era un accordo molto cattivo per gli Stati Uniti ma c'è la possibilità che noi si rientri” ha detto il massimo rappresentante statunitense incontrando il Primo Ministro australiano Malcolm Turnbull. La dichiarazione segue la lettera-appello di 25 senatori repubblicani indirizzata proprio a Trump affinché torni sui suoi passi. Negli stessi giorni però proprio Trump ha auspicato un aumento dei dazi sull'alluminio importato rivolto principalmente contro la Cina ma che finirà per colpire, se approvato, marginalmente anche il Giappone.
Aperture a futuri colloqui con Giappone, Vietnam, Malaysia, Nuova Zelanda e Brunei (tutti Paesi sottoscrittori del TPP) sono giunte mercoledì scorso dal report annuale del Dipartimento per il Commercio anche se l'ufficio guidato da Robert Lighthizer si riserva la possibilità di accordi con i singoli Paesi senza che ciò comporti necessariamente un accordo quadro. Nel rapporto al Congresso si legge anche che gli Stati Uniti cercheranno nei rapporti con il Sol Levante di “risolvere la questione connessa alle barriere sull'agnello ed il manzo americano nonché sugli ortaggi ed il cibo lavorato”.

Dalla Bulgaria invece la Commissaria per il Commercio dell’Unione Europea Cecilia Malmstrom ha comunicato che entro l’estate sarà definitivamente siglato l’accordo commerciale tra l’UE ed il Giappone affinché abbia effetto a partire da marzo 2019 (dunque prima che la temuta Brexit abbia effetto).

In ambito tecnologico proseguono i successi del Giappone nel settore spaziale. Lo scorso martedì dal centro spaziale di Tanegashima è stato effettuato con successo il lancio di un vettore H-2A che trasportava un satellite dell'intelligence (in particolare per monitorare le attività nordcoreane).

(con informazioni di fmprc.gov.cn; mofa.go.kr; ustr.gov; mod.go.jp; mofa.go.jp; mainichi.jp; the-japan-news.com)

 

Immagine ripresa liberamente da www.asahi.com

Ultima modifica il Sabato, 03 Marzo 2018 19:43
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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