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Domenica, 27 Maggio 2018 00:00

Pillole dal Giappone #239 – Visita di Abe in Russia

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La metà del personale delle università nipponiche è costituito da lavoratori a tempo parziale e precari. Il dato emerge da una ricerca realizzata dal quotidiano Asahi Shimbun su 751 atenei nel 2017 (659 le università che hanno risposto al questionario). Stando ai numeri i lavoratori a tempo pieno ammontano a 169.458 mentre i part time sono 169.164 (cioè quasi lo stesso numero). Anche tra quanti lavorano a tempo pieno appena il 26,2% (44.401 lavoratori) hanno un contratto a tempo indeterminato.

Per quanto concerne i part time essi sono il 34,1% dei lavoratori delle università nazionali, il 50,7% di quelle a livello di prefettura o municipalità mentre il ammontano al 56,8% in quelle private. I lavoratori a tempo parziale erano già molti, ma non ancora la metà, nel 1987 quando essi rappresentavano il 41,2% del totale.

In ambito militare il Ministero della Difesa inizierà a raccogliere immagini fornite dai mini-satelliti privati al fine di diversificare ed arricchire le proprie fonti di informazione. Tra i satelliti coinvolti quelli della statunitense Planet Labs con la quale lo scorso 17 maggio è stato siglato un contratto per 118 milioni di yen.
Sempre in questo campo lo scorso mercoledì il ministro Onodera ha negato pratiche di insabbiamento sui report delle missioni condotte dalle Forze di Autodifesa in Iraq e Sudan del Sud “miracolosamente” spuntati dai cassetti del dicastero. “Abbiamo ascoltato le persone coinvolte ma non è emersa una organizzazione volta a coprire i fatti” ha dichiarato Onodera in conferenza stampa. Complessivamente 17 persone, tra esse anche l'ammiraglio Katsutoshi Kawano Capo dello Stato Maggiore Congiunto delle FA, subiranno sanzioni per la vicenda.

Sul fronte sociale è in crescita il numero di stranieri detenuti per lunghi periodi per violazioni delle norme sull'immigrazione. Stando ai dati forniti dal Ministero della Giustizia tra il 2016 ed il 2017 il numero di quanti si trovano nelle strutture detentive da più di sei mesi è aumentato del 9%. A far crescere il numero degli immigrati detenuti la modifica della normativa sull'immigrazione che ha portato ad una stretta sui rilasci provvisori e cioè sulla possibilità di poter risiedere fuori da un centro di controllo ed espulsione in attesa della verifica del proprio status giuridico. La riforma ha inoltre sottratto agli immigrati la possibilità di appellarsi in tribunale in quanto tutte le decisioni connesse allo status passano unicamente per l'Ufficio Immigrazione del Ministero della Giustizia.
Al 9 dicembre 2017 il numero di stranieri detenuti nei centri del Ministero era di 1.386, di questi 510 si trovavano nelle strutture da più di sei mesi. Il numero di rimpatriati è stato invece di 3.106 (contro i 3.606 del 2015). I centri di detenzione sono in totale 17 e dal 2008 ad oggi 12 persone lì ospitate hanno perso la vita. L'ultimo caso ha riguardato un cittadino indiano che si è tolto la vita ad aprile di quest'anno nel Centro per l'Immigrazione Higashi-Nihon.

In tema lavoro è stato aspramente criticato il pacchetto di disegni di legge che il governo, con l'appoggio di Kibo no To e di Nippon Ishin no Kai, intende far approvare in questa sessione della Dieta. Pur essendo molto probabile che la maggioranza non provi a far approvare il disegno di legge che estenderebbe l'uso del “sistema discrezionale” (in tal senso si colloca l'accordo con parte dell'opposizione) l'associazione Zenkoku Karoshi o Kangaeru Kazoku no Kai (realtà che raggruppa i familiari dei morti per superlavoro) ha criticato le misure presentate. “La legislazione porta con sé un rischio estremamente alto di promozione di orari che possono condurre al karoshi” ha affermato in Comissione Welfare della Camera dei Rappresentanti Emiko Teranishi, presidentessa dell'associazione. “Si promuovono le morti da superlavoro” ha convenuto anche Rikio Kozu, presidente della confederazione sindacale Rengo. Di tutt'altro avviso Shinobu Wajima, responsabile dell'ufficio legislativo di Keidanren (la confindustria nipponica) per il quale la riforma promuove unicamente diverse possibilità di organizzazione del lavoro. 

Il 21 maggio intanto il governo ha reso noto che qualora il trend demografico rimanesse invariato il Giappone avrà bisogno nell'anno 2040 dell'equivalente di 1.710 miliardi di dollari (190.000 miliardi di yen) in spese sociali. La cifra è stata resa pubblica, ed è la prima volta che vengono effettuate stime così precise, al termine di una riunione del Consiglio per Politiche Economiche e Fiscali.
Dei 190.000 miliardi di yen stimati l'esecutivo ne conteggia 25.800 in spese infermieristiche (nell'anno fiscale 2018 esse ammontano a 10.700 miliardi) mentre le spese pensionistiche quadruplicheranno passando dagli attuali 16.500 miliardi a 73.200. Stando alle ricerche dell'Istituto Nazionale di Popolazione e Sicurezza Sociale nel 2040 il Sol Levante avrà 110.920.000 cittadini e cioè un -12% rispetto al 2018. Per allora la popolazione con più di 65 anni crescerà dal 28 al 35 per cento.

Ad Okinawa si è tenuta lo scorso 20 maggio la cerimonia per il ritorno di parte dell'area occupata dalla basa americana di Futenma alla sovranità giapponese. Il ritorno dell'area è frutto dell'accordo sottoscritto nel 1996 che prevede il trasferimento dei marines ad Henoko, località nella quale tra mille proteste sta sorgendo la nuova base. La resistuzione del territorio consentirà un alleggerimento del traffico sulla Strada Nazionale 58. I conservatori che hanno già vinto a Nago pregustano una possibile vittoria anche nelle elezioni per il rinnovo della carica di Governatore che si terranno in dicembre. L'attuale capo della Prefettura, l'antimilitarista Takeshi Onaga, non ha ancora chiarito se intende ricandidarsi in quanto afflitto da tumore al pancreas. 

A Tokyo si è conclusa senza il nome di alcun possibile colpevole l'indagine condotta dalla Polizia Metropolitana sul furto per via informatica dei dati personali di circa 1.010.000 pensionati avvenuto nel 2015. Il 21 maggio le indagini si sono chiuse con l'invio alla Procura della documentazione. Il furto dei dati, uno dei più grandi nella storia del Giappone, era avvenuto l'otto maggio 2015 grazie a circa 100 e-mail che avevano infettato 31 computer del Servizio Pensionistico del Giappone.

In economia si mantiene stabile il surplus commerciale nipponico che ad aprile è ammontato a 626 miliardi di yen (5,6 miliardi di dollari). In crescita del 4,7% anche il surplus con gli Stati Uniti dovuto alla crescita nella vendita di macchinari per costruzioni come gli escavatori. Ridotto grazie alla esportazione di cristalli liquidi il deficit commerciale con la Cina. Anche la Camera dei Rappresentanti ha frattanto approvato il disegno di legge che recepisce il nuovo accordo di libero commercio per l'area del Pacifico (rinominato CPTPP).
A tenere alta la tensione sul fronte del commercio estero ha pensato nuovamente Donald Trump che ha annunciato una verifica sull'attuale livello dei dazi circa l'importazione di automobili. “Siamo molto preoccupati” ha dichiarato in proposito il ministro Seko. Il 40% delle auto importate negli USA provengono dal Giappone. Per l'industria automobilistica nipponica si aprono comunque le porte della Cina che ha annunciato un taglio dei dazi a partire dal primo luglio. 

Sempre in ambito economico Sony ha annunciato lo scorso martedì un piano da 9 miliardi di dollari in investimenti connessi ai sensori e contestualmente l'intenzione di acquistare il 60% delle azioni dell'etichetta musicale EMI della quale detiene già il 30%.

In politica estera un lungo viaggio del ministro Kono ha toccato il continente americano. Prima tappa per il titolare della diplomazia nipponica il Brasile dove Kono si è trattenuto per un discorso alla Casa del Giappone di San Paolo della quale ha celebrato il numero molto alto (oltre 700.000) di visitatori. Nel suo discorso Kono ha sottolineato la necessità di approfondire la cooperazione economica tra il Sol Levante ed i Paesi del Mercosur.
Seconda tappa l'Argentina dove si è tenuto tra domenica e lunedì il G20 dei ministri degli Esteri. Qui Kono ha avuto colloqui separati con l'omologo cinese Wang Yi, con la ministra austrialiana Julie Bishop, con l'olandese Stef Blok e con il titolare degli Esteri del Regno Unito Boris Johnson. Il vertice si è concluso con un forte richiamo al valore del multilateralismo e con una condanna al protezionismo. Kono ha inoltre concordato una linea comune con Olanda, Regno Unito ed Australia sulla vicenda nordcoreana. I tre ministri si sono espressi favorevolmente alla posizione di Tokyo che mira a mantenere la massima pressione, anche in termini di sanzioni, al fine di favorire la denuclearizzazione della RPDC.
Kono è poi volato alla volta degli Stati Uniti per colloqui con l'omologo Mike Pompeo. “Non ci sono tra noi differenze circa un completo, verificabile ed irreversibile smantellamento delle armi atomiche e dei missili nordcoreani” ha dichiarato dopo l'incontro il ministro giapponese mentre nelle stesse ore veniva rimandato a data da destinarsi l'incontro tra Donald Trump e Kim Jong Un. Nella settimana appena trascorsa la vicenda nordcoreana è stata anche al centro della visita negli States di Wang Yi e del Presidente sudcoreano Moon.
Kono si è poi recato in Messico per colloqui con l'omologo Videgaray per celebrare i 130 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Il ministro nipponico si è complimentato con il collega messicano per la rapida approvazione parlamentare del CPTPP. 

La politica estera del Sol Levante non ha trascurato i rapporti con la Federazione Russa. Il premier Abe lo scorso giovedì si è infatti recato a San Pietroburgo per partecipare ad un tavolo di lavoro sulla cooperazione economica russo-nipponica nell'ambito del St Petersburg International Economic Forum nonché ad un incontro con il Presidente francese Macron, con la Direttrice del Fondo Monetario Internazionale Lagarde e con lo stesso Putin. Tra Russia e Giappone sono in piedi circa 80 progetti di cooperazione bilaterale nei più diversi campi ma soltanto alcuni di essi sono effettivamente partiti.
“I mercati aperti e la competizione leale sono gradualmente sostituiti da restrizioni di ogni tipo e sanzioni” ha messo in guardia il Presidente russo nel corso dell'incontro con Lagarde, Abe e Macron.
“Le isole una volta cuore delle dispute diventeranno un simbolo della cooperazione tra Russia e Giappone aprendo nuove possibilità ad esempio nel campo della logistica” ha invece rimarcato Abe seppellendo, nei fatti, la rivendicazione delle due isole Curili più meridionali.
Preso dall'euforia il premier nipponico si è anche augurato una, alquanto improbabile, finale Russia-Giappone nel prossimo campionato del mondo di calcio.
In conferenza stampa lo scorso sabato Putin ha ribadito che sulla vicenda del trattato di pace con il Giappone che chiuda simbolicamente e giuridicamente il secondo conflitto mondiale la Russia “si sforzerà per trovare un compromesso accettabile per entrambe le parti” mentre in campo economico ha ribadito che il proprio Paese “creerà le condizioni per un lavoro congiunto nelle isole Curili”.
“Suggeriremo ai russi le misure che interessano alle aziende giapponesi in particolare per quanto concerne il porto di Vladivostok” ha invece dichiarato in un'intervista all'agenzia Tass Teruo Asada, responsabile del tavolo di cooperazione russo-nipponico di Keidanren.
"Lo scorso anno il commercio russo-nipponico è cresciuto del 24,8%. Speriamo che gli investimenti continuino a crescere come previsto nel piano di cooperazione" ha affermato Yasushi Masaki, Direttore del Dipartimento Europa del Ministero degli Esteri di Tokyo.

Nel fine settimana si è tenuto a Port Moresby anche il summit dei ministri del Commercio dei Paesi APEC. Nella dichiarazione congiunta si è ribadito “l'impegno ad ottenere un mercato libero ed aperto nella regione Asia-Pacifico” ed a “combattere il protezionismo e le misure che distorcono i mercati”. Nel concreto però non si è fatto alcun passo in avanti nella discussione di un accordo commerciale multilaterale che tenga insieme tutti i Paesi dell'area.

In politica interna il premier ha negato nuovamente il proprio coinvolgimento nel processo di approvazione della facoltà di Veterinaria aperta ad Imabari dal Kake Educational. La Prefettura di Ehime nella quale il comune di Imabari si trova ha consegnato alla Camera dei Consiglieri 27 documenti inerenti le riunioni cui hanno partecipato dirigenti dell'amministrazione locale. Nei documenti Tadao Yanase, all'epoca segretario di Abe, definisce la questione “una materia connessa al primo ministro”. Anche il ministro Kato, all'epoca dei fatti vicesegretario generale del Gabinetto ha ammesso di aver avuto un incontro con dirigenti dell'istituto scolastico privato il cui presidente è amico personale del premier. Nuovamente pressato dall'opposizione Abe ha inoltre dichiarato di non ricordarsi di aver parlato con Kotaro Kako nel febbraio del 2015.
Su un altro scandalo, quello di Moritomo Gakuen, il Ministero delle Finanze ha consegnato al parlamento centinaia di pagine di documenti inerenti la svendita del terreno demaniale all'operatore scolastico. I documenti questa volta dovrebbero essere quelli orginali a differenza di quelli presentati in febbraio nei quali erano presenti falsificazioni. Delle 950 pagine di documenti la maggior parte riguardano le trattative tra l'Ufficio delle Finanze del Kinki e l'associazione che acquistato il terreno a circa il 14% del suo valore di mercato.

Per quanto concerne il nucleare lo scorso 22 maggio Chugoku Electric Power ha avviato le procedure per richiedere il via libera al terzo reattore dell'impianto di Shimane depositando ufficiale richiesta di approvazione da parte della Prefettura omonima e del comune di Matsue. Ottenuto il via libera, comunque non vincolante, delle due amministrazioni locali la società depositerà la richiesta all'Agenzia Regolatrice per il Nucleare. Il reattore era in fase di costruzione all'epoca della tragedia di Fukushima ma alla luce delle nuove normative di sicurezza approvate in conseguenza di quell'incidente i lavori vennero fermati.

La questione nucleare è al centro anche della campagna elettorale per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura di Niigata. A contendersi la poltrona dopo le dimissioni di Ryuichi Yoneyama (che ha lasciato l'incarico dopo che un quotidiano ha scoperto alcune sue frequentazioni con delle prostitute) sono l'indipendente Satoshi Annaka (ex consigliere comunale a Gosen), il candidato liberal-democratico Hideyo Hanazumi e Chikako Ikeda, ex consigliera della Prefettura appoggiata dai partiti progessisti. Il tema più caldo è quello dell'atteggiamento che la Prefettura dovrà tenere circa la riapertura della centrale di Kashiwazaki-Kariwa.

(con informazioni di g20.org; apec.org; gob.mx; kremlin.ru; mofa.go.jp; tass.com; asahi.com; mainichi.jp)

 

Immagine satellitare delle Curili meridionali NASA Goddard Space Flight Center liberamente ripresa da flickr.com 

Ultima modifica il Sabato, 26 Maggio 2018 17:45
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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