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Domenica, 25 Novembre 2018 00:00

Pillole dal Giappone #265 – Sciolta la fondazione nippo-coreana sulle comfort women

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Pillole dal Giappone #265 – Sciolta la fondazione nippo-coreana sulle comfort women

Conclusosi domenica scorsa il vertice dei leader delle 21 economie dell'APEC di Port Moresby. Il summit per la prima volta non ha visto una dichiarazione comune segnando così il suo sostanziale fallimento. 
Cina e Usa – i “due giganti in una stanza” come sono stati chiamati dal Presidente di Papua Peter O'Neil – hanno infatti bloccato la possibilità di giungere ad una dichiarazione che avrebbe dovuto necessariamente affrontare il tema del commercio internazionale. 
Nel corso della giornata è stato comunque siglato da Giappone, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda un accordo per il finanziamento di infrastrutture elettriche in Papua Nuova Guinea.

Sempre in politica estera dopo il caso Nippon Steel la Corte Suprema di Seul interverrà nuovamente su una causa portata avanti da ex forzati. Il prossimo 29 novembre, infatti, sarà discusso un caso che riguarda Mitsubishi Heavy Industries
L'azione legale contro il colosso nipponico venne avviata nel 2000 da cinque ex forzati (oggi deceduti) che avevano lavorato ad Hiroshima. 

Sulla vicenda delle schiave sessuali dell'esercito coloniale nipponico dalle Nazioni Unite di Ginevra è giunto un report che esprime preoccupazione circa i ritardi e le insufficienze da parte del Giappone nel risarcire le vittime e portarne avanti la memoria rispettando la convenzione internazionale siglata dal Sol Levante nel 2010. 
Il comitato ONU lamenta la “mancanza di adeguate riparazioni alle vittime e rigetta le posizioni ufficiali circa la risoluzione finale ed irreversibile” della questione.
Mercoledì scorso, intanto, come era nell'aria da tempo la Repubblica di Corea ha comunicato la propria volontà di dissolvere la fondazione messa in piedi con il Sol Levante al fine di assistere le vittime della schiavitù sessuale nonché a rafforzare la conoscenza storica sul fenomeno. 
L'immediata protesta nipponica è stata recapitata dal viceministro degli Esteri Takeo Akiba all'Ambasciatore sudcoreano Lee Su Hoon. 
La RdC “dovrebbe essere un membro responsabile della comunità internazionale” ha commentato a caldo Abe aggungendo, riferendosi all'accordo del 2015 che istituì l'ente bilaterale, che le “relazioni tra le nazioni diventano insostenibili quando le promesse non sono mantenute”.
“Coglieremo questa opportunità e proveremo a condurre politiche che restituiscano onore e dignità alle vittime” ha commentato la ministra per la Famiglia e l'Eguaglianza di Genere della RdC Jin Sun Mee.

In chiusura di settimana si è invece svolto a Roma un incontro tra i ministri degli Esteri di Giappone e Russia Taro Kono e Sergej Lavrov nell'ambito dei colloqui necessari alla definizione del trattato di pace che chiuda giuridicamente il secondo conflitto mondiale
I particolari del colloquio non sono stati resi noti ma è noto che da parte nipponica vi è la forte richiesta che le due Curili meridionali più prossime ad Hokkaido (Iturup e Kunashir) siano cedute al Sol Levante.

Ritornando in patria è emerso come l'aumento della tassa sui consumi previsto per prossimo anno fiscale peserà anche sulle tasche dei malati. Se è infatti vero che non vi saranno aumenti dirittamente legati al costo delle visite le attività mediche non hanno ottenuto le esenzioni sui materiali e servizi da loro acquistati e tale aumento dei costi sarà scaricato sui pazienti nelle fatture sulle visite.
Il governo ha intanto annunciato la preparazione di un bilancio suppletivo (sarebbe il secondo in questo anno fiscale) che dovrebbe andare a finanziare progetti per la prevenzione dai rischi sismici ed idrogeologici nonché essere di supporto al settore agricolo. 

In politica interna lo scorso martedì su pressione delle opposizioni sono stati portati in commissione dal Ministero della Giustizia una serie di questionari inerenti tirocinanti stranieri che hanno lasciato lo scorso anno il loro posto di lavoro.
Il ministro della Giustizia Yamashita si è scusato per l'incompletezza ed il ritardo nel consegnare i risultati della ricerca ai parlamentari ma allo stesso tempo PLD, Nuovo Komeito e quanto rimane di Nippon Ishin no Kai (ormai sempre più vicino alla maggioranza) hanno bocciato una mozione del PCD volta a rimuovere dalla presidenza commissione Giustiza della Camera dei Rappresentanti Yasuhiro Hanashi reputato responsabile della vicenda dai progressisti. 
“Su 20 lavoratori che hanno lasciato il posto in 17 lo hanno fatto a causa dei bassi salari” ha sottolineato Shiori Yamao del Partito Costituzionale Democratico commentando i primi dati esaminati. 
La vicenda degli apprendisti stranieri per le opposizioni è cruciale in quanto si incrocia con la riforma della legge sull'immigrazione il cui esame in commissione è partito lo scorso mercoledì.
Di dibattito “sciatto e frettoloso” ha parlato, distanziandosi dalle posizioni di confindustria, Yoshimitsu Kobayashi, presidente dell'Associazione dei Dirigenti di Azienda, nel corso di un incontro con Rikio Kozu, presidente del sindacato Rengo.
“Condivido questa preoccupazione circa la sciatteria” ha sostenuto al termine dell'incontro il leader sindacale.
Una manifestazione a supporto degli apprendisti stranieri si è frattanto tenuta nei pressi del parlamento lo scorso martedì. Il sit-in, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone, è stato promosso da una rete di associazioni e chiede che ai tirocinanti sia applicata nella riforma in discussione la possibilità di ricongiungimento familiare nonché pari salari con i lavoratori nipponici. 
“Si tratta di persone in carne ed ossa non di forza lavoro. Il disegno di legge porta con sé diversi problemi” ha affermato uno dei partecipanti, l'avvocato Shiochi Ibusuki.
In settimana il Direttore dell'Ufficio Immigrazione del Ministero della Giustizia ha ipotizzato che qualora il disegno di legge passi il prossimo anno oltre il 50% dei nuovi beneficiari della categoria 1 (quella che sarà creata per i lavori manuali e che non prevede il ricongiungimento familiare) saranno ex tirocinanti stranieri i quali saranno esonerati dalla verifica della conoscenza della lingua giapponese. 

La riforma della legge sui permessi di soggiorno è legata al preoccupante calo di manodopera che il crollo demografico sta producendo oramai da molti in anni in svariati settori. 
Tra le misure che il governo starebbe studiando per ridurre l'impatto di questi cambiamenti nella struttura demografica vi è anche l'aumento dell'età pensionabile che potrebbe essere portata a 70 anni e cioè ben cinque anni in più dell'attuale tetto. 

Nel welfare lo scorso 22 novembre un tavolo consultivo del Ministero ha elaborato un piano di utilizzo del denaro frutto delle multe emesse alle case farmaceutiche per pubblicità fraudolente. 
Stando al progetto di riforma saranno anche aumentato gli importi delle sanzioni in particolare per quanto concerne le etichette ingannevoli. 

Nel campo del nucleare l'Agenzia di stampa Kyodo è riuscita ad entrare e fotografare la sala controllo dell'ex centrale di Fukushima. È la prima volta dal 2011 che a dei giornalisti è consentito l'accesso al sito. 
A Namie, frattanto, un gruppo di cittadini ha annunciato una causa (una delle migliaia attualmente annunciate o in discussione) contro governo e TEPCO per i danni causati dall'evacuazione forzata dalle loro case. Stando agli avvocati potrebbero essere circa 2000 i residenti che aderiranno alla class action.
“TEPCO ha rifiutato una proposta di conciliazione citando ragioni discutibili. Dato che le alternative alla causa civile sono state ignorate non c'è altra via che questa” ha dichiarato in conferenza stampa l'avvocato Masaharu Hioki. 
Un primo tentativo di conciliazione tra gli abitanti e la società elettrica era andato a buon fine nel 2014 quando l'amministrazione comunale della città, in rappresentanza di 15.000 persone (circa il 70%) dei residenti, aveva prima rifiutato la cifra offerta (100.000 yen al mese per famiglia) ritenendola eccessivamente bassa e poi accettato quando questa è stata alzata di 50.000 ed 80.000 yen per alcune categorie (come gli ultrasettantacinquenni). 

In economia una notizia è subito rimbalzata su tutti i media internazionali: l'arresto del presidente di Nissan Motor Carlos Ghosn. 
Ad ordinare l'arresto, per evasione fiscale, la Procura di Tokyo che ha anche fermato Greg Kelly, un altro dirigente di Nissan.
La società in un comunicato afferma di aver condotto un'inchiesta interna sui due dirigenti la quale confermerebbe che Ghosn e Kelly non avrebbero dichiarato dei compensi ricevuti in azioni. Nel caso del massimo dirigente Nissan informa anche di aver scoperto anche l'uso a fini personali di proprietà aziendali (nello specifico alcune proprietà immobiliari in Europa). Annunciata dalla multinazionale la rimozione di entrambi e la collaborazione con la Procura. 
Ghosn è stato immediatamente sostituito anche dal vertice di Renault dove gli è subentrato Thierry Bollore.
Secondo quanto apparso sulla stampa la divergenza tra le cifre dichiarate da Ghosn e quelle effettivamente incassate si aggirerebbe intorno ai 5 miliardi di yen in un periodo che va dal 2010 allo scorso anno.
Il colosso automobilistico, frattanto, studia una riforma interna volta a evitare che scossoni del genere in futuro possano danneggiare il gruppo. 
“Si è avuto troppo potere concentrato nelle mani di una persona sola” ha affermato in conferenza stampa il presidente di Nissan Hiroto Saikawa.
Saikawa ha anche rassicurato circa l'alleanza con Renault e Mitsubishi la quale “non subirà nessun danno” dalla vicenda. 
Rassicurazioni circa le sorti dell'alleanza sono giunte anche dai ministri Seko per il Giappone e dall'omologo francese Bruno Le Maire che in un comunicato congiunto hanno elevato l'alleanza a “simbolo della cooperazione industriale franco-giapponese”

Nei guai già da tempo invece Yoichiro Shinozaki, ex presidente della, oggi fallita, Harenoshi, azienda produttrice di kimono. La Procura di Yokohama gli ha, infatti, comminato una condanna a cinque anni di carcere per bancarotta fraudolenta e frode (oltre 2000 costosi kimono non sono mai stati consegnati a causa del fallimento della società).

Nel settore automobilistico ad Eiheiji (Prefettura di Fukui) sono state testate per la prima volta due piccole vetture non soltanto a guida automatica ma anche a controllo remoto.
Il test è consistito nel completamento, più volte, di un percorso di 2 chilometri ad una velocità di 12 chilometri orari. 
I due mezzi (uno da sei e l'altro da quattro posti) sono il frutto di una ricerca sviluppata dai dicasteri di Economia e Infrastrutture e dalla Prefettura di Fukui. 
In casa Honda è stato annunciato il richiamo di 122.000 minivan a causa di problemi connessi all'apertura delle porte. 

Problemi anche in Mitsubishi Electric: Tokan Corporation, posseduta al 100% dalla casa madre e situata nella Prefettura di Chiba, avrebbe falsificato dati circa la qualità di alcune parti in gomma poi installate su treni.

Sui dati macroeconomici il deficit commerciale del Giappone è cresciuto in ottobre (per un totale di 4 miliardi di dollari) nonostante una crescita contestuale dell'export. Gli ultimi dati resi noti lunedì hanno mostrato un +8,2% annualizzato delle esportazioni. 
In calo, sempre ad ottobre, dell'11% il surplus commerciale con gli Stati Uniti frutto del fatto che nel medesimo periodo le importazioni da quel Paese sono salite del 34%.
In crescita del 9% le esportazioni verso la Cina con una contestuale crescita però anche delle importazioni per ben il 16%.
In settimana sono anche uscite le consuete previsioni di crescita sull'economia globale dell'OCSE. Per quanto concerne il Giappone l'organismo internazionale ha abbassato le previsioni per il 2018 dall'1,2% allo 0,9% mentre per il 2019 la crescita ipotizzata è dell'1% (-0,2% rispetto alla precedente previsione). 

In ambito culturale dieci ex sanatori per lebbrosi operanti tra gli anni '30 e '40 saranno designati come proprietà culturale: a comunicarlo l'Agenzia per gli Affari Culturali. 
La crescita del numero di siti destinati in primo luogo al turismo è legato ad una precisa strategia dell'esecutivo volta ad aumentare il numero di visitatori stranieri
In questo settore, nonostante il calo delle visite determinato dalle piogge estive, gli ultimi dati di novembre hanno mostrato un'enorme crescita dei minpaku che hanno quasi raggiunto il numero di 10.000. 
La maggior parte di queste strutture, simili ai bed and breakfast anche se con molte più limitazioni circa il tetto di notti di occupazione consentite, sono localizzate a Tokyo (3.444) seguita da Sapporo (1.211) e da Osaka (1.055). 

In chiusura di settimana la città di Osaka ha ottenuto dal Bureau International des Expositions la possibilità di ospitare l'Expo del 2025 sconfiggendo la capitale azera Baku e la città russa di Ekaterinburg. 
Stando alle stime l'Esposizione Universale dovrebbe attrarre circa 28 milioni di turisti portando un contributo all'economia pari a 1.900 miliardi di yen.
Previsto dal comune un costo pari a 125 miliardi di yen.


(con informazioni di oecd.orgeconomie.gouv.frkorea.netnissan-global.commainichi.jp)

 

Immagine ripresa liberamente da wikipedia.org

Ultima modifica il Sabato, 24 Novembre 2018 22:09
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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