Settimana iniziata con l'ennesima prova di forza nordcoreana. Il 14 maggio, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa di Tokyo, la RPDC ha effettuato il lancio di un missile balistico in direzione est-nordest dalla base di Kusong alle 5,28 ora di Tokyo. Il missile avrebbe percorso circa 800 chilometri (in 30 minuti) prima di cadere nel Mar del Giappone (e con ogni probabilità in Zona Economica Esclusiva nipponica) a circa 400 chilometri dalle coste della Corea del Nord.
I nordcoreani “sembrano aver raggiunto un certo grado di progresso nei missili balistici” ha detto il Segretario Generale del Gabinetto di Tokyo, Yoshihide Suga, smentendo, nei fatti, l'ipotesi di un ennesimo lancio fallito o fatto fallire.

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Più della metà degli insegnati delle scuole elementari sono esposti ai rischi del superlavoro. A denunciare questa situazione è stato lo scorso 28 aprile una ricerca dello stesso Ministero dell'Istruzione che ha rilevato come il 57,7% di questa categoria di docenti effettui più di venti ore di straordinario a settimana (per un totale di ore lavorate pari a 57 ore e 25 minuti settimanali) mentre per circa il 33,5% degli insegnanti delle scuole medie inferiori il numero di ore lavorate raggiunge e supera le 63 a settimana (la legge raccomanda per gli insegnanti un massimo di 40). La ricerca è stata condotta, tra ottobre e novembre 2016, su circa 20.000 docenti di 400 diverse scuole.

Il superlavoro è uno dei più grandi problemi che affligge il lavoro nel Sol Levante. Un caso di morte “da straordinario” (karoshi è il termine utilizzato in Giappone per designare il fenomeno) è stato riconosciuto venerdì scorso dall'Ufficio del Lavoro della Prefettura di Yamaguchi. Tomomi Saito, lavoratrice di Hofu, è deceduta per infarto nel novembre 2015 dopo sei mesi di lavoro quasi continuativo (durante tutto il periodo in oggetto ha usufruito unicamente di quattro giorni di pausa). Le ore di straordinario mensile effettuate dalla donna superavano le 70 al mese.

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Sempre caldo il fronte nordcoreano - riacceso dalle bellicose dichiarazioni circa “l'affondamento in un solo colpo” del gruppo navale USA Carl Vinson - con le forze navali giapponesi impegnate in esercitazioni (non le prime, altre ci furono a fine marzo) con le corazzate statunitensi. Per la precisione i mezzi impegnati con la flotta nordamericana sono i cacciatorpedinieri Ashigara e Samidare.
“Siamo totalmente d'accordo nel cercare di fare in modo che la Corea del Nord, che continua i propri atti provocatori, si controlli” ha detto Abe al termine di un colloquio telefonico con Trump avvenuto lo scorso lunedì.

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Settimana iniziata con un fallito test missilistico nordcoreano non commentato dalla kcna e mandato in malora, secondo i media sudcoreani, da un attacco informatico statunitense.Il Comando per il Pacifico degli Stati Uniti ha annunciato che la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico da Sinpo, sulla costa Est della Corea del Nord alle 6,21 ora di Tokyo e che il missile è esploso quasi immediatamente. Il Ministero della Difesa ha ricevuto i medesimi dati come risultato di una complessiva considerazione di varie informazioni da noi raccolte fino ad ora” ha confermato in un comunicato ufficiale di poco successivo al tentato lancio il Ministero della Difesa nipponico.

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Il 41% degli stranieri residenti in Giappone ha subito discriminazioni nella ricerca di una abitazione in affitto. E' quanto emerge da una ricerca del Ministero della Giustizia resa pubblica lo scorso 31 marzo. Il sondaggio ha riguardato 18.500 cittadini stranieri maggiori di 18 anni. Tra i 4.252 i rispondenti (23% del totale) il 33% è rappresentato da sudcoreani, il 22% da cinesi mentre il 7% da filippini.
La ricerca ha anche evidenziato difficoltà per gli stranieri nell'accesso al lavoro: 697 (su 2.788 rispondenti) hanno sostenuto di essere stati respinti da datori di lavoro in quanto stranieri mentre 478 hanno affermato di aver ricevuto un salario più basso a parità di lavoro rispetto ai loro colleghi nipponici.

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“Siamo impegnati nella difesa del Giappone”, con queste chiare parole il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sgombrato il campo, almeno per adesso, circa un possibile disimpegno di truppe a stelle e strisce dall'Arcipelago. “L'alleanza Stati Uniti-Giappone è la pietra angolare della pace e della stabilità nella regione del Pacifico. E' importante per entrambe le nazioni che si continui ad investire con forza nell'alleanza al fine di accrescere la nostra difesa” ha infatti affermato Trump il 10 febbraio durante la conferenza stampa congiunta in occasione della visita del premier Abe negli USA.
Per parte sua Abe, oltre ad un profluvio di frasi di circostanza, ha confermato che la ricollocazione della base di Ginowan ad Henoko è “l'unica soluzione”.
Dopo il rischio di una collisione tra due velivoli, uno statunitense e l'altro cinese, che ha costretto il Presidente statunitense ad una telefonata con l'omologo cinese Xi volta ad abbassare la tensione (Xi ha apprezzato l'affermazione della politica di “una Cina” da parte degli States), durante la visita del premier edochiano a Washington si è voluto togliere ogni dubbio sul coinvolgimento, che proseguirà, degli Stati Uniti nelle vicende che interessano il Mar Cinese Meridionale.

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Domenica, 29 Gennaio 2017 00:00

Pillole dal Giappone #170 - La fine del TPP

Come promesso in campagna elettorale uno dei primissimi atti della presidenza Trump, a nemmeno 24 ore dall'insediamento, è stato il ritiro degli Stati Uniti del trattato di libero commercio nell'area del Pacifico (TPP la sua sigla in inglese).
Il trattato, con l'uscita degli Stati Uniti, in virtù del meccanismo per la sua entrata in vigore (che tiene conto della percentuale di PIL riferita al 2015) e per il semplice fatto che senza il suo attore principale perde di senso, si avvia alla sua morte naturale prima ancora che tutti i Paesi partecipanti lo abbiano ratificato.

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Martedì, 10 Gennaio 2017 00:00

Una democrazia da ancien régime (1)

Una democrazia da ancien régime (1)

Il provincialismo consiste nella duplice predisposizione degli abitanti di Frittole, Piovarolo o Canapale a pensare che l’abito mentale che muove le loro azioni, muova anche quelle dei cittadini di Pechino, Londra, Parigi, Mosca… E che tutto quanto usa farsi a New York, Buffalo o Chicago possa tale e quale farsi a Frittole, Piovarolo o Canapale!

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Cattive notizie per i fautori nipponici del trattato di libero commercio per l'area del Pacifico (TPP la sua sigla in inglese) arrivano da oltreoceano. Nella prima dichiarazione programmatica dall'otto novembre, affidata ad un video, l'unico chiaro obiettivo espresso dal Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump è stato il ritiro degli USA dal TPP.

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Contrarietà è stata espressa dai movimenti pacifisti rispetto all'approfondirsi della collaborazione sul nucleare civile nippo-indiana. Dopo una prima intesa raggiunta dai due Paesi nel dicembre dello scorso anno, lo scorso 11 novembre, durante la visita del premier indiano Modi a Tokyo è stato sottoscritto un accordo che consentirà al Giappone di esportare in India tecnologia nucleare e di finanziare la realizzazione di impianti atomici.

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