Giovedì, 11 Dicembre 2014 00:00

Deutschland über alles

Deflazione salariale tedesca, aiuti di stato all’industria tedesca, gigantesco export tedesco. Come la destra tedesca reca danno grave agli altri paesi europei violando impunemente i Trattati dell’Unione Europea.

La cancelliera tedesca Merkel ha recentemente rimproverato a Italia e Francia di violare gli impegni definiti dai Trattati fondativi dell’Unione Europea o dai più recenti patti in tema di “austerità”, cioè di riduzioni del debito (l’Italia) o del deficit (la Francia) attraverso tagli alla spesa. Ma la Germania è davvero a posto in fatto di impegni? Inoltre, rappresenta davvero un modello sociale encomiabile, grazie al quale vrebbe retto meglio la crisi (come ritengono da un pezzo i governi italiani)?

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Mercoledì, 03 Dicembre 2014 00:11

Che cosa è il piano Juncker

Il governo Renzi ci inonda ogni giorno di dichiarazioni entusiastiche sul piano Juncker, che, ci viene detto, consiste di 315 miliardi complessivi di euro di investimenti dell’Unione Europea, a partire da giugno 2015 e che dureranno un triennio. Ma Il Sole 24 Ore ha titolato che di 21 miliardi di euro in realtà si tratta, la Repubblica ha sollevato dubbi sul realismo del passaggio, attraverso vari meccanismi, da 21 a 315 miliardi, e lo stesso scrivono più media europei, tra i quali Le Monde.

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Martedì, 11 Novembre 2014 00:00

AA vendonsi lamette (al Governo)

Solo chiacchiere da parte di Palazzo Chigi e rese senza neanche battersi alle richieste antisociali della Commissione Europea

Debbo a chi capita di leggermi un'autocritica: ero del parere che la minaccia da parte della Commissione Europea dell'apertura di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per deficit eccessivo non si sarebbe concretizzata prima del 2015, probabilmente nei suoi primi mesi. Forte della vittoria ottenuta (per k.o. tecnico) su Renzi sul terreno della “legge di stabilità”, pensavo, il roccioso liberista superduro Katainen, l'attuale padrone monopolista delle politiche economiche europee, si sarebbe acquietato per un po', anche per riprendere fiato, inoltre per non far fare un'ulteriore figura ridicola a Renzi. Ma non è andata così: già, come si apprende, in quest'inizio di novembre la minaccia si è manifestata. Sapevo che i vertici europei sono fatti da killer antisociali, ma non al livello mentale dei miliziani dello “stato islamico”. Manca solo la decapitazione dei prigionieri, ma chissà dove andremo a finire in Europa sulla strada imposta dai vari Katainen, ed è dunque bene che Renzi stia attento quando va a Bruxelles. Mi scuso davvero, constatando a danno del mio buonismo come non esista davvero un limite al peggio.

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L'espressione, rivolta ai governi democristiani degli anni 50, fu del segretario socialista Pietro Nenni, ai tempi in cui sinistra e riforme non erano parolacce terrorizzanti perché la sinistra era di sinistra e non di destra come è oggi quasi tutta, e quindi va rifatta da capo. L'attacco squadrista di polizia ai lavoratori della Thyssen è una dichiarazione di fatto di ciò che è realmente il governo Renzi. Un'altra dichiarazione di fatto, avvenuta in contemporanea, è il calo delle braghe del governo Renzi di fronte alle pretese delinquenziali della Commissione Europea. In ciò si è trovato in compagnia con il governo francese, altro governo nominativamente di sinistra ma che fa una politica di destra.

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Un'intervista "collettiva" agli attivisti de La Comune del Belgio. Per saperne di più sulle loro attività seguiteli su www.lacomunedelbelgio.altervista.org e su Facebook.

1) La Comune del Belgio nasce quando persone provenienti da paesi diversi e soggetti che operano in ambiti differenti si incontrano su suolo belga e mettono su carta un obiettivo comune: quello di facilitare la convivenza e l'integrazione di persone che arrivano in Belgio per studio, lavoro o per tentare una nuova vita. Volete dirci qualcosa in più su di voi?

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Domenica, 21 Settembre 2014 00:00

Europa nella morsa del TTIP e della guerra

Parlare delle condizioni in cui versa il vecchio continente oggi è possibile solo facendo la dovuta premessa: siamo in una fase ampiamente post-democratica, in cui le élite economiche hanno ormai preso largamente il sopravvento su di una cittadinanza frastornata che si dibatte tra l'apatia politica e i rigurgiti populisti, che alterna il consenso sottomesso alla logica delle élite all'insoddisfazione permanente verso la classe politica. Sono tutte sfaccettature di un fenomeno complesso che occorre studiare, per cambiare, e che quando non crea strane forme di Sindrome di Stoccolma amplia comunque a dismisura la sterilità del dissenso politico.

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Lunedì, 08 Settembre 2014 00:00

Quando Mrs. PESC è italiana

Vittoria. Renzi è riuscito a far accettare Federica Mogherini come Mrs. PESC. Già. Ma una vittoria di Pirlo, dal momento che non è che sia proprio corretto dire che l'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune equivale ad un Ministro degli Esteri.

La critica è sempre la stessa: il processo di integrazione europea ha subito forti rallentamenti da un punto di vista politica mentre quella economica schizzava in avanti. Mercato unico, Banca Centrale Europea comune ma non una politica estera comune.

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Stando all’ossessiva campagna pubblicitaria a sostegno di Renzi, questi a Bruxelles, presiedendo il Consiglio dei capi di stato e di governo, lo ha giustamente strapazzato, protetto da una Merkel sorridente e da un Hollande entusiasta. Così l’Italia d’ora in avanti verrà rispettata e beneficerà senz’altro di un allentamento dei vincoli di spesa pubblica, in più le daranno un bel po’ di soldi da spendere per la ripresa dell’economia e dell’occupazione. È vero che un paio di riottosi hanno tentato di mettersi di mezzo, Weidmann della Bundesbank, il finlandese Likainen, commissario pro-tempore all’economia (in sostituzione dell’arcigno ultraliberista Olli Rehn): ma Renzi gli ha imposto di non impicciarsi di cose che non li riguardano. La strada dunque è spianata. In cambio l’Unione Europea vuole dall’Italia semplicemente quelle “riforme” che Renzi stesso vuole, quella che toglie di mezzo il Senato e quella che porta alla legge elettorale antirappresentativa concordata con Berlusconi.

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Firenze in questi giorni è tornata ad essere al centro della discussione di quello che potrebbe diventare un importante movimento a livello nazionale.
Anche questa volta, ahinoi, tutto è partito dal caro ex simbolo: Renzi, che è approdato in Europa con la solita, lagnante retorica di “Firenze, la città più bella del mondo”, ha pensato bene di proporla, questa città, per il prossimo vertice del G7.

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Lunedì, 05 Maggio 2014 23:54

Fuoco in Ucraina

Nessuno tra di noi “beccai” è giornalista professionista ma ritengo, nel nostro piccolo, di dover fare il nostro dovere nel tentare di informare le persone su quello che sta avvenendo in queste ore in Ucraina. Che la stampa (ed i mezzi di informazione in generale) in Italia avesse degli evidenti problemi a trattare le tematiche di politica estera in maniera che possa essere definita dignitosa lo sapevamo. Ma leggere sull'Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, un completo travisamento dei fatti, fazioso, dovuto alla oramai del tutto assente etica del mestiere che dovrebbe caratterizzare chiunque abbia l'ardire di definirsi giornalista, è un qualcosa che reclama risposta.

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