Nonostante la grande manifestazione del 13 settembre a Piacenza, organizzata dal Si Cobas per il reintegro dei lavoratori licenziati dall'Ikea con 16 pullman venuti da Napoli, Milano, Bologna, Roma, Torino, Brescia, Como, Genova, Ancona, Modena per dire che "Se toccano uno toccano tutti", i licenziamenti politici sono proseguiti.

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Un pezzo importante della variegata e frammentata sinistra si è ritrovato dal 23 al 28 settembre nel cuore del centro storico di Reggio Emilia per discutere di come superare marginalità e divisioni.
Partire dalle radici per far crescere le ali: questo il filo conduttore (e l'auspicio degli organizzatori) della festa “Lavori di corsa a sinistra” promossa da Essere Comunisti e primo appuntamento della nascente associazione Sinistra Lavoro, contenitore che si propone come lievito per far crescere un raggruppamento unitario della sinistra nel nostro Paese.
A conclusione del dibattito finale della festa, che ha visto la partecipazione di Claudio Grassi, Nicola Fratoianni e Pippo Civati, abbiamo raccolto le opinioni di uno dei promotori di Sinistra Lavoro: il senatore Cesari Salvi.

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Un pesante rimpasto ha interessato lo scorso tre settembre il governo Abe ed il Partito Liberal-Democratico. Tra le più importanti novità il cambio alla segreteria del PLD. L'ex Segretario - e rivale interno al partito di Abe – Ishiba entra nel governo come ministro del nuovo dicastero delle Zone Speciali Strategiche Nazionali vendendo sostituito nel suo incarico di partito da Sadakazu Tanigaki che lascia il Ministero della Giustizia.
La nomina di Tanigaki, insieme a quella di Toshihiro Nikai alla guida del Consiglio Nazionale del PLD, è secondo molti un segnale di distensione nei confronti della Cina, avendo i due politici conservatori buoni rapporti con il governo di Pechino.

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Non cessano di far discutere le intenzioni del governo Abe di estendere l'uso di lavoratori stranieri nel Sol Levante come manodopera a basso costo nei settori in cui i salari troppo bassi non attraggono un numero sufficiente di lavoratori nipponici.
A giugno il governo conservatore ha reso noto la propria strategia per l'aumento del numero di lavoratori stranieri nel Paese (in particolar modo nel settore edilizio) mediante l'utilizzo del Programma di Apprendistato Industriale e Tirocinio Tecnico, un programma originariamente volto a far acquisire competenze tecniche a lavoratori di Paesi in via di sviluppo di modo che questi possano poi impiegare le stesse nella crescita economica delle nazioni di provenienza. Nell'ambito del programma, tuttavia, si sono sviluppate pratiche lavorative di sfruttamento (alcune segnalate anche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti).

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Dopo che Vittorio Zucconi, dall'alto del suo scranno di responsabile dell'edizione online di Repubblica, ci ha spiegato che se è vero che lavorare per due euro l'ora fa un po' schifo, è altrettanto vero che bisogna accettare e in silenzio perché nessuno ci offre di meglio, ecco che spunta Sting.

L'ex frontman dei Police ha deciso si sostenere le spese della sua azienda a Figline Valdarno cercando volenterosi disposti a rimboccarsi le maniche e a lavorare nella stagione della raccolta delle olive e della vendemmia. Pagando 262 euro. Anzi, se vogliamo dirla tutta l'offerta è stata fatta in sterline, per aggiungere un tocco esotico. Resta il fatto che stia cercando gente che sia disposta ad andare a Figline Valdarno sborsando 262 euro per lavorare nei campi.

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Domenica, 17 Agosto 2014 00:00

Per cinquecento euro al mese

Nonostante sia Ferragosto, nonostante con le riforme costituzionali cerchino di far parlare di tutt'altro, alle volte gli scappa proprio. Un po' perché i dati parlano di un'Italia nuovamente in recessione, un po' perché Alfano, con i degni compari, si è sentito un po' messo da parte ed ha ritirato quindi fuori la storia dell'articolo 18 che, secondo Sacconi, “inibisce la propensione ad assumere”.

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Il Trattato di Libero Commercio trans-Pacifico potrebbe mettere a serio rischio la diffusione di farmaci generici contro l'AIDS: questa la denuncia giunta da più parti durante la ventesima conferenza internazionale sull'AIDS tenutasi a Melbourne in luglio.
Le aziende farmaceutiche dei Paesi sviluppati sono impegnate nel sostenere l'estensione temporale della proprietà intellettuale dei loro brevetti.

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Parte II - Immigrazione intraeuropea, ossia quella italiana nel decantato “paradiso” tedesco

Come ricordava V. Parlato (curatore assieme a F. De Felice de La Questione Meridionale per gli Editori Riuniti nel 1974) in un corsivo per la Fondazione Pintor il 21 giugno 2013: “È con l’unificazione e la moneta unica e l’abbattimento delle barriere doganali che la questione meridionale si apre e si aggrava il degrado del Sud. Ora con l’attuale unificazione dell’Europa siamo al peggio: c’è la moneta unica, tutte le difese doganali sono state abbattute, la libertà di commercio è assoluta e non c’è neppure uno stato unitario che possa fare una politica di riequilibrio. In questo nuovo contesto l’Italia è diventata il Mezzogiorno d’Europa. La questione meridionale siamo noi, Italia e - a peggiorare la situazione - non c’è uno stato europeo che possa progettare una specie di Cassa del Mezzogiorno per il nostro paese.
La questione poi non coinvolge solo l’Italia  ma anche la Grecia, la Spagna, il Portogallo e neppure la Francia se la cava tanto bene”.

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Giovedì, 13 Febbraio 2014 00:00

Una questione di conflitto sociale

In vista dell'iniziativa di sabato 15 febbraio (clicca qui per l'evento Facebook),

vi proponiamo un'intervista a Carlo Formenti uscita su uno dei nostri numeri cartacei

1) Sei stato tra i primi a utilizzare la definizione di “quinto stato”, ormai molti anni fa…

In effetti ho la responsabilità di aver lanciato il termine in Italia, quando, con alcuni giovani amici, misi in piedi un sito che si chiamava appunto Quinto Stato. Con quel termine mi riferivo ai nuovi strati di classe emersi con la Nuova Economia, gli stessi che altri chiamavano classe creativa, classe hacker o lavoratori della conoscenza. Sostanzialmente si trattava dei tecnici che operavano nella produzione di hardware e software, con un forte riferimento alla

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Ieri a Firenze non ha smesso di piovere per un solo minuto. Nonostante questo in molti non hanno perso l'occasione per sottolineare come la gestione della città degli ultimi anni abbia creato sempre maggiori disagi e difficoltà.

Dalla tarda mattinata i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico fiorentino si sono riuniti in presidio davanti al deposito Ataf di Viale dei Mille. La notizia che li ha fatti mobilitare gira ormai da giorni: gli autisti che a inizio dicembre hanno scioperato ad oltranza senza rispettare le fasce protette (vedi qui e quisi sono visti recapitare una multa di circa 600 euro.

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