“Qualora il governo cambiasse la corrente interpretazione della Costituzione Tokyo non sarebbe in grado di rifiutare richieste da parte di Washington per il dispiegamento di truppe delle Forze di Autodifesa all'estero”, a dichiararlo Kiyohiko Koike, dal 1995 sindaco della cittadina di Kamo (Prefettura di Niigata) ed ex alto dirigente dell'Agenzia per la Difesa (oggi Ministero della Difesa), intervistato dal periodico comunista Akahata. Akahata ha anche raccolto le opinioni di tre ex appartenenti alle forze di terra delle FAD: “l'essenza della “autodifesa collettiva è: uccidere o essere uccisi” ha affermato Takao Izutsu, un ex sergente.
In questi giorni, così intensi e così delicati, si sono avute dichiarazioni roboanti sulla costituzionalità della rielezione di Napolitano. Molti soggetti hanno parlato di Golpe, altri di Golpettino, altri ancora di Golpe bianco. Ma è così o il tutto è stato deciso nel solco della Costituzione Italiana? Lo chiedo al Professore di diritto costituzionale presso l’Università di Roma Tre, Massimo Siclari, componente fino all’anno scorso del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti.
Il 2 febbraio 1945 finisce la lunga attesa delle donne per l'esercizio del diritto di voto. Un percorso iniziato all'indomani dell'unificazione, nel 1861. I primi movimenti di emancipazione si collocano nei primi anni del 1900 ma è solo con l'abbattimento della dittatura fascista e la conquista della democrazia che il consiglio dei ministri estende il voto alle donne al compimento della maggiore età (all'epoca 21 anni). Le donne votano per la prima volta nel corso delle elezioni amministrative del marzo e aprile 1946 e, successivamente, per il referendum monarchia/repubblica, il 2 giugno 1946. Non voglio fare una retorica celebrazione, ma ricordare che il voto è il risultato della lotta di tante generazioni di donne e uomini, capace di cancellare un’ingiustizia. Un piccolo tassello nella lotta per l’emancipazione che ancora ci vede in trincea.
Ma torniamo al presente, a questi giorni duri di campagna elettorale di bombardamento mediatico, di overdose di talk, di colpi bassi senza esclusione, di promesse al vento, di facce di leader che si propongono e sovrappongono, di poteri forti che dispiegano tutti i mezzi a disposizione per mantenere l’egemonia sul sistema.
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