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Venerdì, 30 Marzo 2018 00:00

Paesaggio o sviluppo?

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Paesaggio o sviluppo?

Gli ultimi anni hanno visto, sempre più spesso, la predilezione per le grandi opere piuttosto che per una serie d’interventi mirati ma funzionali. Il nostro territorio ha subito trasformazioni consistenti e i paesaggi sono mutati repentinamente, seguendo l’azione antropica. Nulla di nuovo, dalle epoche più remote la mano dell’uomo ha modellato a suo piacimento il globo secondo scelte diverse: a volte sensate altre volte meno.

Il caso della nostro Penisola, isole comprese, è poi emblematico. Basta infatti leggere gli annuali rapporti ISPRA per accorgersi che il consumo di suolo, piaccia o no, aumenta sempre più, e sempre più spesso terra viene “mangiata dal cemento”. Diverse sono state le controversie che hanno riguardato situazioni che, ponevano in maniera antagonista, la salvaguardia del Patrimonio paesaggistico e il cosiddetto progresso. L’esempio, forse più eclatante viene dalla Val Di Susa, dove intere comunità da anni, resistono contro le scelte imposte dall’alto di un megaprogetto tanto ingombrante quanto inutile. Lo scrivente non vuole, per l’ennesima volta, fare un mero elenco di cose o situazioni complesse sul territorio nazionale, piuttosto confrontarsi col caso specifico più fresco.

A Licata, in provincia di Agrigento (notizia di pochi giorni fa nda) sono scattate consistenti indagini sul porto turistico Marina Cala del Sole. È quindi partito il classico iter e il relativo processo innanzi al GUP di Agrigento nei riguardi di dirigenti comunali e imprenditori sui fatti che riguardano la costruzione dell’opera. Il reato contestato è abuso d’ufficio, all’interno di quella che doveva essere una concessione demaniale e che a parole del Procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio, nel corso di una conferenza stampa – prende le mosse da un voluminoso dossier dell’associazione A testa Alta, che aveva denunciato tutta una serie di illeciti, e si muove su diversi filoni d’indagine, tra cui quello che ha portato al sequestro preventivo, per occupazione demaniale abusiva.

Dulcis in fundo, rimane aperta ancora un'altra partita; quella sulle verifiche di ottemperanza alle prescrizioni di valutazione d’impatto ambientale, sollevata ancora da A testa alta e che ancora attende risposte. Un rimpallo di competenze tra Ministero dell'Ambiente e Regione Siciliana che va avanti da tre anni, l’associazione denunciante attende notizie in merito ai quesiti posti, in poche parole capire se le prescrizioni imposte con il decreto di V.I.A. sono state o meno sottoposte a verifica di ottemperanza.

Il sito su cui sorge il complesso diportistico è contiguo ad una importante zona avifaunistica e ha sostituito un tratto litoraneo sabbioso. Filone diversi, che al netto di quello che sarà l’esito finale della vicenda riguardano il futuro di un territorio, come tanti, che per anni è stato assalito dal dubbio amletico “Paesaggio o sviluppo?”. La vicenda quindi è ancora agli albori ma promette sviluppi ravvicinati, per un pezzo di Sicilia che vuole crescere e capire come farlo.

 

Immagine ripresa liberamente da marinadicaladelsole.it 

Ultima modifica il Giovedì, 29 Marzo 2018 19:27
Andrea Incorvaia

Nato a Locri (RC), il 28 Febbraio 1988, attualmente vivo per studio a Pisa. Sono un allievo specializzando presso la scuola di specializzazione in beni archeologici dell’Università di Pisa, dopo essermi laureato in Archeologia nel 2012. I miei interessi spaziano dall’ambito culturale (beni storico-archeologici soprattutto), alla tutela e alla salvaguardia del paesaggio. Svolgo attività politica nella città che mi ospita e faccio parte di un sindacato studentesco universitario.

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