Sabato, 26 Gennaio 2013 00:00

Ancora novità, tra Turchia e Francia

Ehilà, le cose di cui stiamo trattando da qualche tempo, sulla scia della strage di Parigi, costata la vita a tre compagne del PKK, il Partito dei lavoratori della Turchia, stanno evolvendo nel senso di portare alla luce ciò che avevamo ipotizzato, e ben più velocemente di quanto si potesse presumere.

Primo fatto: il “curdo” Ömer Güney che ha, cosa ormai acclarata dall’indagine francese, commesso la strage, individuato in Turchia come appartenente a una famiglia legata all’MHP, il partito razzista e criminale dei Lupi Grigi, legato alle componenti eversive dell’apparato militare turco, in realtà, hanno appena scoperto gli inquirenti turchi, è invece un turco doc. Nella zona di origine della sua famiglia non c’è ombra di curdi, sono tutti turchi da generazioni. Sicché una parte della stampa turca ha cominciato la campagna, sostitutiva di quella iniziale a proposito della faida interna ai curdi del PKK, che definisce Güney epilettico, affetto da un tumore alla testa, ecc., insomma un poveraccio malato; guai quindi a pensare che lavori alle dipendenze di componenti militari.

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Venerdì, 25 Gennaio 2013 00:00

Novità sulle curde uccise a Parigi

Novità sul versante delle indagini a Parigi sull’assassinio, il 9 gennaio, delle tre compagne curde del PKK, il partito dei lavoratori curdi, Sakine Cansız, Fidan Doğan e Leyla Söylemez. Venerdì 17 gennaio sono stati fermati due curdi. Ciò ha consentito al governo turco di rincarare la propria versione dei fatti, presa subito dopo la strage, quella di una faida interna al movimento curdo. Uno dei due arrestati è stato però rilasciato il giorno successivo, perché risultato impossibilitato a partecipare alla strage. Dell’altro uomo, un trentenne, Ömer Güney, che svolgeva il ruolo di assistente e autista di Sakine Cansız, il fermo è stato invece prolungato, per essere trasformato in arresto lunedì scorso (21 gennaio). L’annuncio alla stampa dell’arresto è stato dato dal magistrato che segue l’indagine, François Molins, figura legata agli ambienti negazionisti e lepenisti, che ha insistito egli pure sulla faida interna. Le prove a carico di Güney sembrano significative: le telecamere nell’edificio dove è stata compiuta la strage indicano che l’arrestato era al suo interno al momento in cui è avvenuta. Insomma tutto tornerebbe.

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Venerdì, 11 Gennaio 2013 15:20

Curdi carne da macello (omicidio a Parigi)

Tre compagne del PKK, il Partito dei lavoratori curdi della Turchia, sono state brutalmente assassinate a Parigi nella sede di un’associazione degli immigrati curdi. Provo molto dolore: conoscevo una di queste donne, Fidan Doğan, l’avevo incontrata un’infinità di volte a Bruxelles e a Strasburgo nel corso dei dieci anni che sono stato parlamentare europeo. I governi della Turchia, come quelli di Israele, fanno da sempre un gigantesco lavoro di lobby presso i giornali e le istituzioni parlamentari di tutta Europa, qualcosa la comprano, potrei fare un paio di nomi: ed è subito scattata la velina del regolamento dei conti tra curdi, precisamente tra l’ala “militarista” del PKK e quella favorevole a trattative con il governo turco.

Il PKK ha da sempre una propria discussione interna sulle proprie opzioni, ma essa non si è mai risolta assassinando qualcuno, invece si è risolta discutendo, magari molto a lungo, come è accaduto dopo la cattura in Kenya nel 1999 del loro leader indiscusso, Abdullah Öcalan. Inoltre la discussione non è mai stata così divaricata, è sempre stata sul modo di combinare lotta armata, mobilitazione di popolo, lavoro legale, usando i varchi della ridottissima democrazia turca e la costituzione di un partito curdo legale, attualmente il DTP (il nome di questo partito cambia continuamente, a seguito del suo periodico scioglimento a opera della Corte Costituzionale per “separatismo”, “terrorismo”, “offesa all’identità turca”: ma i suoi dirigenti nel frattempo ne hanno già predisposto un altro).

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