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Giovedì, 16 Maggio 2013 00:00

Acqua toscana: ignorare il referendum e aumentare le bollette

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Movimenti per l'acqua tenuti fuori dall'assemblea, teoricamente pubblica, dei sindaci toscani. Che a loro volta hanno dato la loro copertura politica alla nuova, discussa tariffa 2013, impostata su base nazionale dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg).

Definita transitoria ma che nei fatti reintroduce in bolletta, alla voce “oneri fiscali e finanziari”, la remunerazione del capitale del 7% cancellata dal referendum del 2011. Insomma una doppia beffa per i movimenti. “I sindaci che hanno approvato le nuove tariffe-truffa dovranno spiegarlo ai loro elettori – osserva Colin du Liege, portavoce del Forum toscano per l'acqua pubblica – e denunciamo ancora una volta le pressioni esercitate dalle società di gestione. Arrivate, come nel caso di Publiacqua spa, fino alla minaccia di tagliare gli investimenti programmati, e anche quelli obbligatori per legge. Come se fossero loro i veri padroni dell'acqua”.

Il risultato è che in Toscana, dove le spa privato-pubbliche di gestione del servizio idrico sono considerate nelle statistiche nazionali quelle con le bollette più salate, ci saranno ulteriori aumenti. Più in dettaglio, la spesa per le famiglie crescerà fino al 9% rispetto al 2012. Ad esempio nella provincia livornese e pisana l'aumento delle bollette di Asa spa è del 7,63%. Nel Valdarno empolese e pisano compreso il capoluogo, dove opera Acque spa, è del 6,20%. Nel grossetano e nella provincia senese servita dall'Acquedotto del Fiora spa l'aumento è dell'8,62%. Fra Massa Carrara e la Versilia la Geal si limita al 2,98%.

Le uniche bocciature politiche al “metodo tariffario transitorio” dell'Aeeg sono arrivate dai sindaci della provincia di Arezzo, primo comprensorio italiano dove l'acqua è stata privatizzata, e dai primi cittadini dell'area del Chianti, Firenze, Prato e Pistoia. Con la significativa eccezione del comune guidato da Matteo Renzi. In teoria per Publiacqua spa l'aumento dovrebbe essere del 7,48%, e i sindaci si riuniranno di nuovo nei prossimi giorni per avanzare una proposta. Ma Ginevra Lombardi, assessore a Pistoia che guida il fronte del no, avverte: “Chiederemo all'authority di applicare un tariffa che garantisca solo i 78 milioni di investimento previsti per quest'anno dal piano di ambito, in bolletta non deve essere aggiunto altro”.

Il risultato dell'assemblea dei sindaci dell’Autorità idrica toscana (Ait) non è piaciuto né a Monica Sgherri del Prc né a Giuseppe Brogi di Sel: “Un’occasione sprecata per l’Ait che doveva esprimere una posizione unitaria. Mentre sul piano politico - aggiunge il coordinatore regionale di Sel – è un’occasione volutamente persa dal Pd toscano, che ha dimenticato in fretta il risultato del referendum. Se sindaci e Regione avessero detto insieme 'no' a un metodo tariffario che reintroduce il profitto cancellato dal referendum, la forza per modificarlo sarebbe stata maggiore. Così invece il processo di ripubblicizzazione resta appeso per aria”. O affidato alle carte bollate, come ha fatto il Forum italiano dei movimenti per l'acqua che insieme a Federconsumatori ha fatto ricorso al Tar della Lombardia contro la nuova tariffa transitoria.

Riccardo Chiari

Giornalista de il manifesto, responsabile della pagina regionale toscana del quotidiano comunista, purtroppo oggi chiusa. Direttore di numerosi progetti editoriali locali, fra cui Il Becco e La Prospettiva.

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