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Sabato, 06 Maggio 2017 00:00

Democrazia senza verità?

Pensiamo che un convegno come quello di cui parliamo in questo articolo abbia grande interesse anche per Il Becco, che nel suo piccolo continua a vivere nell'eterogeneo e vasto mondo del web.

Democrazia senza verità? è il titolo di una due giorni organizzata dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, di cui una parte è fruibile in video sul canale YouTube dell'istituto. Il senso dell'evento è evidenziato da Carlo Bartoli, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti Regione Toscana, e risiede nella necessità di un aggiornamento continuo della sua categoria, rispetto al contesto sociale in cui opera. Il problema dell'informazione non nasce con il web, però non si può negare come "con la modificazione della fisionomia dell'ecosistema" cambino "le modalità con cui si sperimenta la ricerca di verità", da intendere come verità possibile, "diversa da quella dello storico", perchè legata ai contesti e alla funzione a cui sono chiamati i giornalisti. Prima di qualsiasi azione ormai chiunque si pone il problema di come comunicarla. Il racconto anticipa la realtà, in qualche modo. Internet aggiunge particolari ed insidie, ma anche nuove possibilità di verifica.

Pubblicato in Società

Di Elena Papucci

Il freddo, i migranti e il giornalismo di emergenza

È gennaio ed è freddo. Questo fatto, per tanti aspetti semplice e banale, sta da giorni tenendo banco nelle conversazioni e su giornali e trasmissioni televisive. Si riempiono pagine e pagine disquisendo di temperature, centimetri di neve caduti e soprattutto delle conseguenze sulla popolazione.
Siamo tutti ovviamente d'accordo che se muore un clochard per il freddo si sia di fronte a una cosa 'anomala', a un fatto che non dovrebbe succedere, e quindi sia sacrosanto che la stampa se ne occupi e stigmatizzi l'accaduto.

Pubblicato in Società
Mercoledì, 11 Gennaio 2017 00:00

Bufale su Internet: ognuno sceglie la sua verità

Articolo di Elena Papucci

Bufale su Internet: ognuno sceglie la sua verità

"Internet ha dato voce e diritto di parola agli imbecilli" ha detto Umberto Eco. Ma siamo sicuri che il problema sia circoscrivibile alla rete? E soprattutto, è giusto arrogarsi il diritto di decidere cosa è possibile scrivere o meno, su, ad esempio, un Social Network?

Ovviamente ci si augurerebbe che le notizie date fossero vere, soprattutto se divulgate a mezzo stampa "ufficiale": per i giornalisti dovrebbe vigere la regola di "controllare le fonti". Ma per quanto riguarda le opinioni espresse da un "Pincopallo" qualsiasi? Perché se uno è convinto che, per fare un esempio abusato, "i profughi ricevono 30 € al giorno", gli deve essere vietato di dirlo? Perché è una falsità! Ma questo sarebbe sufficiente?

Pubblicato in Società
"Gli utenti cercano conferma delle proprie opinioni a prescindere dalla verità". Lo dice Laura Boldrini introducendo il convegno Non è vero ma ci credo - Vita morte e miracoli di una falsa notizia, organizzato in Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio martedì 29 novembre 2016. La Presidente della Camera aveva pubblicato pochi giorni fa alcuni dei messaggi (con nomi e cognomi degli autori) ricevuti in tre anni di attività, densi di offese: "ognuno si deve assumere le proprie responsabilità". "Il tuo datore di lavoro deve sapere chi sei" se decidi di aggiungere un posto alla "galleria degli orrori" dei commenti, secondo una delle massime autorità della Repubblica.

Un esempio dei più recenti, citati per rendere chiara l'urgenza del tema trattato: la falsa notizia del presunto divieto di fotografare o filmare deputati fannulloni, ripresa e commentata senza alcuna verifica. "Nessun giornale, nessun sito, quando l'ufficio stampa della Camera ha smentito, ha ripreso il nostro comunicato", segnala Boldrini.
Pubblicato in Umanistica e sociale

...ovvero, parliamo ancora di Ebola. Nella fattispecie, del caso sospetto registrato nelle Marche e immediatamente diffuso dalle principali testate nazionali, in alcuni casi con titoli quanto meno fuorvianti: per quanto dal punto di vista della correttezza formale nell’italiano non cambi nulla se diciamo “un sospetto caso di ebola” o “un caso sospetto di ebola” (tanto per fare un esempio), le due espressioni hanno un impatto lievemente differente, nel primo caso l’accento è posto sul “sospetto” (quindi sul fatto che non è certo), nel secondo è sul “caso”, volendo potremmo anche leggerlo come “un caso (sospetto) di ebola”, e ad elidere la parola tra parentesi ci vuole veramente poco, specie se si è molto preoccupati o un poco in malafede.

Pubblicato in Società
Domenica, 08 Giugno 2014 00:00

Dopo settanta anni rinasce Radio CORA

Radio CORA. A tutti a Firenze questo nome risulta familiare. Un po' forse perché rimanda ai tanti nomi tipici che sentiamo spesso urlare per le nostre strade, un po' perché ricorda un grande esempio di valore e coraggio.

Pubblicato in Toscana
Domenica, 17 Marzo 2013 00:00

Informazione: un problema democratico

Tra le condizioni di una democrazia partecipata dal popolo, quindi supportata da un popolo consapevole, cioè non degradata in oligarchia, Habermas pone, addirittura, che alle riunioni del popolo e dei suoi rappresentanti non partecipino giornalisti. Le deformazioni delle posizioni, le falsificazioni, le invenzioni, le ridicolizzazioni, le apologie, le censure sono altrimenti inevitabili.

Pubblicato in Società

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