Quattro giorni di sciopero dell'azienda pubblica genovese di trasporto hanno obbligato la giunta comunale a fermarne la privatizzazione, che sarebbe stata accompagnata dal rincaro del servizio e da riduzioni degli organici. Pressoché contemporaneamente oltre 30 RSU di tutta Italia hanno unitariamente deciso di avviare una mobilitazione sul tema delle pensioni, con l'obiettivo dell'abolizione dell'infame legge Fornero e del ritorno delle pensioni a strumenti che consentano un numero civile di anni di vita degna agli anziani. I due fatti sono separati quanto a protagonisti diretti: ma sono uniti da un solido legame. Sarebbe un errore madornale considerarli alla stregua delle tante lotte, spesso disperate, di quei lavoratori che occupano la fabbrica o salgono su un tetto perché il padrone non paga i salari o chiude, o anche di lotte vincenti come quella della FIOM contro Marchionne.
Lo spettro della coscienza di classe si aggira per l'Italia mentre il ministro Saccomanni da Bruxelles e il premier Letta da Berlino ritornano a calare i dogmi neoliberisti decisamente fuori tempo massimo, come se i risultati disastrosi delle medesime scelte economiche attuate nel passato non fossero già percepiti quotidianamente sulla pelle di tutti gli italiani.
L'Unione Europea completamente distaccata dalla realtà economica italiana continua a chiedere più rigore, e la classe dirigente italiana nel panico totale da “rientro del debito”, tenta così l'ennesima svendita. Queste sono le cronache politiche delle ultime giornate.
La scorsa settimana, mentre divenivano di pubblico dominio le intercettazioni che ritraggono il ministro della Giustizia italiana nel pieno del suo “intervento umanitario” in favore di Giulia Ligresti, i licenziamenti politici e le denunce ai lavoratori in sciopero si attuavano con costanza e spietata freddezza.
Mentre emergeva che il ministro e la compagna di Salvatore Ligresti entrarono in contatto diretto fin dai primissimi giorni dell'arresto e che l'anoressia della detenuta diveniva un problema grave a tal punto da mobilitare il ministro della Repubblica, giunto a spendersi personalmente per monitorare le condizioni dell'arrestata Ligresti; l'inedia tra i lavoratori che negli scorsi mesi rivendicarono i propri diritti rimettendoci il posto di lavoro ha cessato di essere un problema di competenza della politica.
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