Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine di Danowski e Viveiros de Castro (di seguito, “gli Autori”1), per i tipi di Nottetempo, è dichiaratamente più un saggio politico, che si vuole inserire nel filone emergente delle riflessioni sull'Antropocene, che un lavoro scientifico, come gli autori dichiarano nella nota 25 a pagina 62.
In questo articolo, quindi, cercheremo di concentrarci sugli aspetti più strettamente politici, lasciando gli aspetti scientifici a margine. Dobbiamo però da subito confessare una difficoltà non irrilevante: nel testo antropologia, filosofia e politica sono strettamente collegate e messe a confronto, e quindi non sempre è possibile (o legittimo) separarle criticamente.

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In nome del decoro, nelle città neo-liberali (II)

[Continua da qui]

Mendicanti, venditori ambulanti, clochard, rom e sinti, migranti, bancarelle abusive, “tossici”, centri sociali, murales e graffiti, manifesti abusivi… sono queste le vittime contro cui si scagliano i poteri istituzionali, l’ideologia del decoro e del bello, della purificazione che maschera il suo intento politico di “eliminazione” dell’alterità non conforme e non normata, dell’alterità inutile, che non produce né spende.

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Scuola Common 2018:
Conoscere, condividere e monitorare

Si è svolta dall’11 luglio al 14 luglio, presso la splendida cornice di Avigliana (TO), la terza edizione di Scuola Common, promossa e ideata da Gruppo Abele, Libera e dal Master APC dell’Università di Pisa.

Pubblicato in Territori e beni comuni
Mercoledì, 03 Gennaio 2018 00:00

No Muos: l’antimilitarismo (non) si processa

No Muos: l’antimilitarismo (non) si processa

Con i suoi 25.711 kmq la Sicilia si erge a ponte di continenti, fin dalle epoche più remote. Terra di mare, vento, bellezze storico-paesaggistiche ma anche (e soprattutto) di guerra o per meglio dire base per la guerra. Sembra quasi un gioco di parole ma non lo è, per la semplice ragione che ne deriva dal suo “utilizzo” in politica estera. Le dovute premesse sono d’obbligo per vicende ormai vecchie sette decadi, che si trascinano tuttavia anni di disobbedienza e dissenso legittimo. L’esempio, forse, più classico lo fornisce la storia del compianto Pio La Torre, ucciso barbaramente da cosa nostra il 30 Aprile del 1982. La Torre, combatté per lunghi anni contro la costruzione della base militare di Comiso (RG), per la quale arrivò a raccogliere milione di firme con relativa petizione al Governo. Il segretario regionale del PCI, fu lungimirante poiché la sua battaglia non si fermava di certo alla questione militare, ma si spingeva più in la, verso la speculazione edilizia.

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Sabato, 16 Settembre 2017 00:00

MOSE, abbiamo un (grosso) problema

MOSE, abbiamo un (grosso) problema

Puntuale come il panettone a Natale, anche quest’anno l’autunno (e siamo solo all’inizio) ha portato sulle collettività disastri, ingenti danni e un’intollerabile scia di sangue. Leggere il bollettino che giunge da Livorno fa piangere il cuore e lascia increduli; non è accettabile morire per una pioggia, seppur eccezionale, nel 2017 (basti pensare a come ad esempio Cuba ha gestito il terribile uragano abbattutosi sulla piccola isola).
Non solo danni causati da fenomeni atmosferici, eccezionali appunto, ma gestibili nella misura per cui, ad un Paese moderno, si richiede una perfetta macchina organizzativa delle emergenze.

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Venerdì, 01 Settembre 2017 00:00

Abusivismo: una lettura altra del caso Licata

Abusivismo: una lettura altra del caso Licata

Il dramma di Ischia è solo l’ultimo pezzo di un puzzle che attraversa lo Stivale. L’Italia; uno Stato martoriato da mq di cemento riversato indistintamente sulle montagne, sulle pianure e aree litoranee. Protagonista (in negativo) suo malgrado, è stata, la città di Licata.

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Martedì, 05 Luglio 2016 00:00

Città tossiche

Città tossiche

Le problematiche ambientali in Italia ormai sono all’ordine del giorno. I roghi di Pianura e Scampia, i cumuli di spazzatura nelle periferie del sud Italia, il “mercato” dello smaltimento sempre più in mano alle mafie e al loro universo gravitante.

Uno dei casi più emblematici arriva dallo smaltimento dell’amianto, un problema irrisolto per il nostro paese, sempre più ostaggio di immondezzai sparsi e discariche abusive.
Un business che non vuole fermarsi, un’ occasione redditizia per chi vuole produrre ricchezza causando danni all’uomo e all’ambiente. La soluzione sembra essere lontana da una definitiva via d’uscita e il decreto Sblocca Italia emanato dal governo alla fine del 2014 non fa altro che intorpidire le acque.

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Mercoledì, 16 Marzo 2016 00:00

La valle del Mela resiste

La valle del Mela resiste
Duemila persone per dire No all'inceneritore

La stagione delle lotte territoriali e quella dove comunità consapevoli e coscienti provano a ribadire la voglia di autodeterminarsi passa anche dalla Sicilia nord-orientale. Siamo a Milazzo, cittadina sita a pochi km dal capoluogo Messina, un territorio ricco di storia e di bellezze storico-paesaggistiche: quale luogo “migliore” per installare altri scempi e creare altre devastazioni?

La manifestazione di Domenica 13 Marzo, forte di un fiume umano composto da oltre duemila persone, ha chiarito il concetto a chi, pregno di arroganza e indisponenza, non capisce: no a un futuro di morte, si ad un vero rilancio territoriale. Rilancio impossibile da pensare se dall'alto arriva la decisione in inserire in un contesto, già fortemente sollecitato da inquinamento e alterazioni ambientali, un grande impianto di termovalorizzazione (parola che altera il senso stesso delle cose). In attuazione dell’Art.35 del Decreto “Sblocca Italia” sta per essere emanato dal Ministero dell’Ambiente, con l’accordo della Conferenza Stato-Regioni, un decreto che individua 54 inceneritori di interesse strategico nazionale, di cui 14 da costruire (2 in Sicilia).

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Sabato, 27 Febbraio 2016 00:00

Paesaggi diversi

Paesaggi diversi

Tra i meandri della nostra costituzione, tra i principi fondamentali che la compongono ve ne sono alcuni che, a causa del loro pregnante significato, costituiscono dei veri e propri cardini per la vita quotidiana del nostro Paese. L' articolo 9 ad esempio è uno di questi, “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Il focus è la tutela, un termine nobile e imprescindibile se ritiene opportuno salvaguardare la memoria storica collettiva. La tutela che oggi, a causa di una discutibile riforma, sembra completamente messa in secondo piano rispetto a delle mere esigenze di profitto. La riforma del codice degli appalti, il famigerato silenzio-assenso, la “supervisione” delle Prefetture: tutti dati inequivocabili dello smantellamento in atto di un altro pezzo della nostra legge fondamentale.

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Giovedì, 25 Febbraio 2016 00:00

Al lupo al lupo - Parte II

Di Silvia D'Amato Avanzi e Joachim Langeneck

[continua da qui]

Da qualche tempo, i notiziari e i giornali ricamano sul “ritorno del lupo” attingendo sempre di più alle proteste degli allevatori che accusano i lupi di stragi di bestiame e portando alla ribalta le paure più o meno comprensibili di persone che non hanno mai conosciuto il lupo; troppo facilmente “soluzioni” come imbracciare il fucile o dare carta bianca alla caccia rimbalzano da una testata all’altra – di cui parleremo nel prossimo pezzo. 

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