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Domenica, 10 Aprile 2016 00:00

Pillole dal Giappone #129 - Per il governatore di Osaka il Sol Levante dovrebbe dotarsi di armi nucleari

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Il 28% dei lavoratori ultraquarantenni ha preso in considerazione la possibilità di lasciare il lavoro per poter prendersi cura dei propri cari in età avanzata: questo il risultato di un'indagine condotta da Rengo, la maggiore confederazione nipponica. La ricerca, condotta tra febbraio e giugno dello scorso anno, con la partecipazione di 8.200 lavoratori, ha mostrato come l'1,6% dei rispondenti abbia preso la drastica decisione di dimettersi al fine di poter accudire, in assenza di servizi pubblici adeguati, gli anziani della propria famiglia. La percentuale più alta, tra le tentazioni di abbandono del lavoro, si è riscontrata, com'era purtroppo naturale, tra le lavoratrici (35%).

Sono giunte, intanto, al termine, le contrattazioni primaverili per i rinnovi contrattuali. Secondo il Consiglio dei Sindacati Metalmeccanici gli aumenti maggiori sono stati corrisposti dalle piccole imprese, ma comunque in netto calo rispetto al 2015 (1.249 yen nel settore metalmeccanico ed elettronico, contro i 1.912 dell'anno precedente). Dati simili emergono anche dalla Confederazione dei Sindacati dei Lavoratori dell'Auto (1.111 yen di adeguamento contro i 1.715 ottenuti nelle precedenti contrattazioni).

Le forti disparità economiche che sempre più caratterizzano il Giappone, ancor di più sotto gli effetti della cosiddetta “abenomics”, sono state evidenziate, ancora una volta, dal senatore Akira Koike. Durante la seduta del 29 marzo della Commissione Bilancio della Camera dei Consiglieri, l'esponente comunista ha affermato che uno soltanto dei super ricchi nipponici ha un patrimonio equivalente a quello di 100.000 famiglie medie.
Secondo dati della Banca del Giappone, il numero di famiglie, con due o più componenti, prive di risparmi è salito dal 26% del 2012 al 30,9% del 2015 e dal 33,8% al 47,6% per quelle composte da un unico membro. Mentre secondo la rivista Forbes, le quaranta persone più ricche del Giappone avrebbero, nel medesimo periodo, raddoppiato il proprio patrimonio.

In ambito nucleare, hanno suscitato scalpore le posizioni del governatore di Osaka Ichiro Matsui (esponente di Osaka Ishin no Kai, già parte del Partito dell'Innovazione) circa la possibilità del Giappone di dotarsi di armamenti nucleari al fine di poter esercitare in maniera più completa il proprio “diritto all'autodifesa collettiva”.
Nelle scorse settimane, il partito di Toru Hashimoto, ha confermato la propria disponibilità a sommarsi alla maggioranza nel tentativo di modifica dell'articolo 9 (cioè quello riguardante il carattere pacifista della politica estera del Sol Levante) della Costituzione.
Lo stesso premier Abe, per altro, rispondendo ad un'interrogazione, del primo aprile, di due parlamentari (Seiji Osaka del Partito Democratico e l'indipendente Takako Suzuki) ha precisato che pur mantenendo il governo una “convinta posizione di principio circa il non possesso di armi di nucleari di qualsiasi tipo”, l'articolo 9 non ostacolerebbe il possesso di tali arsenali in forma limitata. Un'interpretazione simile era stata data dal premier Takeo Fukuda nel 1978.

Sempre in tema nucleare, ma in questo caso civile, quattro tra le maggiori aziende elettriche dell'ovest del Giappone (Kansai Electric Power, Shikoku Electric Power, Chugoku Electric Power, e Kyushu Electric Power) avrebbero deciso di cooperare per rafforzare le misure di sicurezza (principalmente mediante lo scambio di competenze) concernenti gli impianti al fine di ridurre i costi.

Il 29 marzo è stato, intanto, approvato il bilancio di previsione per l'anno fiscale 2016 con un nuovo record per quanto riguarda le spese militari.

In politica economica, una manifestazione contro la ratifica, da parte del parlamento, del Trans-Pacific Partnership Agreement (TPP) si è svolta, lo scorso 30 marzo, nei pressi della sede della Dieta. “L'età media dei contadini è di 65 anni. Stiamo lottando per formare le nuove generazioni, ma qualora l'accordo per il TPP venisse ratificato, non potremo, ancora a lungo, invitare i giovani a diventare contadini” ha dichiarato, nel proprio discorso, Akitaka Kubota, dirigente locale del movimento contadino Nouminren. “Questo accordo non è altro che un accordo progettato per aiutare le multinazionali ad aumentare fortemente i propri profitti” ha sottolineato Ken'yu Sumie dell'associazione medica Hondanren, secondo il quale l'accordo produrrà, nell'Arcipelago, un aumento del costo dei farmaci.
La maggioranza, ha comunque confermato la volontà di ratificare il trattato di libero scambio entro la presente sessione della Dieta (dunque entro il primo di giugno). “Saranno adottate misure efficaci per aprire una nuova era nel settore agricolo” ha dichiarato il premier per rispondere alla nettissima contrarietà, espressa da quel settore, circa il TPP.

(con informazioni di Japan Press Weekly 30 mar. - 5 apr. 2016; japantimes.co.jp; asahi.com; the-japan-news.com)

Ultima modifica il Domenica, 10 Aprile 2016 10:32
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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