Yamaguchi, Governatore uscente e sostenuto dal Partito Liberal-Democratico e dal Nuovo Komeito, ha sconfitto Masato Imada, sostenuto dal Partito Comunista, totalizzando 199.670 voti contro i 36.174 dell'avversario.
Tra i principali temi della campagna elettorale vi era il consenso, comunque non vincolante, da parte della Prefettura al dispiegamento di velivoli osprey presso l'aeroporto civile di Saga: se Imada ha sempre espresso la propria contrarietà il Governatore uscente nel corso della campagna elettorale ha sorvolato sul punto.
In politica interna è stato confermato lo scorso lunedì dal Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide Suga l'intenzione da parte dell'esecutivo di aprire 100 centri per l'assistenza ai lavoratori immigrati che giungeranno nel Sol Levante in conseguenza della riforma dei visti appena approvata.
Frattanto un recente sondaggio condotto dall'agenzia di stampa Kyodo ha mostrato come il 65,8% degli intervistati sia contrario alla nuova legge sull'immigrazione. In calo anche il tasso di approvazione del governo: dal 47,3% di novemebre si è passati al 42,4%.
Per quanto concerne il nome della nuova Era che sarà inagurata il prossimo anno con l'abdicazione di Akihito l'Ufficio Legislativo del governo ha sostenuto che separare l'incoronazione dall'annuncio del nome dell'Era “non è appropriato ma nemmeno illegale”.
Negli scorsi era sorta una polemica tra i settori più conservatori del PLD (come il consigliere presidenzale Seiichi Eto) e quelli più pragmatici (tra essi il vicesegretario del Gabinetto Kazuhiro Sugita) circa la data nella quale sarebbe stato comunicato il nome della nuova Era: anche se ufficialmente esso sarebbe un attributo dell'Imperatore (e dunque la comunicazione dovrebbe secondo questa tesi avvenire il medesimo giorno dell'incoronazione) motivi pratici (come l'aggiornamento di alcuni software che riportano anche il conteggio degli anni tradizionale) hanno spinto il governo a comunicare prima dell'incoronazione (probabilmente una settimana prima) il nuovo nome.
Nell'istruzione l'Organizzazione dei Consumatori del Giappone ha annunciato lo scorso lunedì di voler fare causa all'Università Medica di Tokyo per la vicenda, oramai notissima, dei test di ingresso truccati per sfavorire l'accesso ai candidati di sesso femminile.
“A ragazzi pieni di sogni sono state negate delle opportunità prima ancora che essi entrino in società. Mi chiedo se sia appropriato affrontare la questione semplicemente in termini di responsabilità morale. C'è una legge, ci sono cose legali ed illegali e non vogliamo che i ragazzi si pensino impotenti nel caso in cui vengano discriminati” ha detto l'avvocato Akiko Shirai annunciando in conferenza stampa l'azione legale.
In politique politicienne è stata comunicata, lo scorso mercoledì, la confluenza nel gruppo parlamentare del Partito Costituzionale di sei dei tredici deputati del Gruppo degli Indipendenti e cioè di quei parlamentari che eletti con Kibo no To hanno scelto di non confluire né nel Partito Democratico del Popolo né di proseguire l'esperienza di quanti, rifiutando la fusione con gli ex democratici, hanno ricostituito il partito.
I parlamentari, tutti provenienti dalle file del vecchio Partito Democratico, sono il capogruppo Hiroshi Ogushi, il già ministro delle Finanze Jan Azumi, l'ex ministro dell'Istruzione Masaharu Nakagawa, Kenjii Eda, Takahiro Koiwa e l'ex ministro dell'Edilizia Kishiro Nakamura.
Lo scorso mercoledì, nel contempo, la Corte Suprema ha dichiarato costituzionale la disparità voti/seggi registratasi alle ultime elezioni nei collegi uninominali per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti. Precedenti sentenze, pur non dichiarando incostituzionali le elezioni, si erano richiamate alla necessità di ridisegnare i collegi elettorali.
In politica estera una protesta contro la Russia è arrivata lo scorso mercoledì dal portavoce del governo Suga contro la programmata costruzione nelle due isole contese di Iturup e Kunašir di 4 baracche e 188 unità abitative destinate ad ospitare truppe.
Pur essendo stata depositata una protesta formale il ministro degli Esteri di Tokyo Taro Kono, intervenendo al Club della stampa nazionale, ha affermato che proseguirà il dialogo per giungere alla firma di un trattato di pace tra le due nazioni che chiuda le dispute seguite al secondo conflitto mondiale.
Sia Abe che lo stesso Kono dovrebbero visitare la Russia a fine gennaio mentre sul dossier, concernente oltre al trattato anche le attività economiche congiunte, sono attualmente al lavoro i rispettivi viceministri agli Esteri Takeo Mori e Igor Morgulov.
Il Giappone continua a rivendicare le due isole interpretando pro domo sua l'articolo 9 della Dichiarazione Congiunta del 1946 (sulla base della quale Mosca ha concesso la disponibilità a trattare) concernente il riconoscimento della sovranità nipponica delle isole in quel momento già occupate dai nipponici e non, come sostiene Tokyo, delle due Curili più prossime ad Hokkaido.
Confermata, frattanto, da parte russa la preoccupazione per il dispiegamento del sistema Aegis da parte del Sol Levante. Nel suo discorso di fine anno il Presidente Putin ha ribadito che la Russia “non considera tale sistema come difensivo”.
Nei rapporti con la Corea del Sud il ministro Kono, intervenendo il 19 dicembre alla conferenza stampa di fine anno sulle linee diplomatiche del Paese, ha nuovamente sollevato il problema delle sentenze emesse dalla Corte Suprema di Seul che ha confermato due condanne al risarcimento ad ex forzati utilizzati da Kobe Steel e Mitsubishi Heavy Industries durante il secondo conflitto mondiale.
“Sono sentenze che ci preoccupano ma sono fiducioso nel fatto che la Corea del Sud affronterà il tema in maniera appropriata così che il fondamento legale delle nostre relazioni non ne risulti danneggiato” ha affermato Kono alla stampa.
In chiusura di settimana ad aumentare la tensione tra le due nazioni vi è stato il direzionamento da parte di un cacciatorpediniere sudcoreano di un radar di puntamento verso un aereo della Marina nipponica.
Di “atto molto pericoloso” ha parlato il ministro Iwaya. Lo stesso giorno una nota di protesta è stata inviata a Seul per l'incidente.
In economia il governo avrebbe in mente di immettere meno titoli di Stato il prossimo anno fiscale in quanto introiti simili potrebbero provenire dall'aumento delle entrate fiscali (le quali si attesteranno per quest'anno a 62.500 miliardi di yen) nonché da 800 miliardi di surplus prodotti dalla Società Giapponese di Assicurazione sui Depositi (un ente che vede la partecipazione al suo capitale del governo e della Banca Centrale).
Allo stesso tempo un record riguarderà le uscite che si attesteranno ad oltre 101.000 miliardi di yen (circa 798 miliardi di euro).
Conferma, nel contempo, dal comitato direttivo della Banca del Giappone la scelta di mantenere bassissimo il tasso di interesse sui titoli (appena lo 0,1%). La decisione, presa il 21 dicembre, ha ottenuto 7 voti favorevoli e 2 contrari.
Lo scorso martedì, frattanto, il governo ha rivisto al ribasso la prospettiva di crescita per il 2019 passando da una stima dell'1,5% all'1,3%.
La stima sui consumi privati è stata fissata all'1,2% (invariata rispetto alla stima di luglio) mentre la capital expenditure è stimata ad un +2,7% (contro il 3,4% della precedente stima).
Nel settore automobilistico il gruppo Toyota ha annunciato lo scorso lunedì i propri obiettivi di vendita per il 2019 auspicando una crescita del 2% per un totale di 10.760.000 veicoli.
In particolare sul mercato nipponico la società prevede di vendere 1.570.000 auto a marchio Toyota (nessuna variazione con il 2018) e 670.000 a marchio Daihatsu (+3%) mentre sul mercato estero si prevedono vendite per 8.110.000 veicoli con il primo marchio (+2%), 200.000 con il secondo (nessuna variazione percentuale) e 140.000 (+8%) a marchio Hino.
La produzione nazionale dovrebbe crescere del 7% per le auto del marchio principale (per un totale di 3.370.000 veicoli), dell'uno percento per il secondo marchio (990.000 veicoli) e scendere del 6% per Hino.
Rimandata da Nissan, lo scorso 17 dicembre, la nomina del nuovo amministratore delegato che sostituirà Carlos Ghosn, in carcere da alcune settimane per evasione fiscale.
“Continueremo a discutere sul punto” ha affermato il presidente della casa autonomobilistica Hiroto Saikawa.
La nomina del nuovo amministratore, scelto tra una rosa di tre possibili candidati, dovrebbe seguire le risultanze un tavolo indipendente nominato allo scopo.
Contro Ghosn la Procura ha richiesto un nuovo mandato di arresto lo scorso 21 dicembre al fine di impendirne la scarcerazione.
In casa Hitachi confermata il 17 dicembre la volontà della società di acquistare il gruppo svizzero, specializzato in soluzioni ingegneristiche, ABB investendo 6,4 miliardi di dollari in cambio dell'80,1% delle azioni.
Il medesimo giorno il gruppo, per bocca del suo presidente Hiroaki Nakaiki, ha sostenuto l'eventualità di un'uscita dal progetto di costruzione di una centrale nucleare in Galles (quella di Wylfa Newydd) per la quale è previsto un investimento di circa 26 miliardi di dollari.
In caso di uscita dal progetto le perdite certe, stimate dalla stessa Hitachi a luglio di quest'anno, saranno di circa 270 miliardi di yen.
“Hitachi prenderà la propria decisione finale sull'investimento nel progetto Horizon dopo aver valutato lo stesso in termini di razionalità economica” si legge in un comunicato del gruppo.
Nel settore petrolifero gli azionisti di Idemitsu Kosan e di Showa Shell Sekiyu hanno approvato, in due distinte assemblee, il piano di fusione tra le due aziende definito svariati mesi fa e che porterà, entro il prossimo aprile, alla creazione di un gruppo tra i maggiori del Paese e principale concorrente di JXTG (allo stato la holding del settore con maggiori ricavi).
Nel turismo è stato raggiunto il record di 30 milioni di visitatori stranieri per l'anno 2018. A comunicare la notizia (per nulla scontata a causa della contrazione sostanziale provocata dal terremoto che ha colpito Hokkaido lo scorso 6 settembre ed alla luce dei 24 tifoni che hanno distrutto mezzo Giappone tra giugno ed ottobre) lo scorso martedì è stata l'Agenzia per il Turismo.
In campo tecnologico sono state approvate lo scorso 18 dicembre i principi base destinati ad alcune grandi piattaforme web tra cui Google. Oltre al principio di trasparenza è stata auspicata creazione di un organismo volto a garantire concorrenza leale nel settore monitorando i tentativi di queste grandi multinazionali di sbarrare l'accesso alle loro piattaforme ad aziende locali imponendo proprie tecnologie e software.
Nelle rivendite FamilyMart Uny Holding ha annunciato lo scorso giovedì che tenterà nuovamente di lanciare una offerta pubblica di acquisto volta a trasformare la catena di discount Don Quijote in una propria società affiliata.
Ad ottobre il gruppo aveva provato ad acquistare il 32,1% delle azioni di Don Quijote fallendo però nell'obiettivo.
Proiezione internazionale per la ditta di mobili Otsuka Kagu la quale ha comunicato la scorsa settimana un'alleanza con la cinese Beijing Easyhome Yundi Huixin Retail Chain al fine di espandersi in quel Paese.
Easyhome ha oltre 200 negozi sparsi per tutto il Paese.
È stato frattanto presentato alla stampa un progetto di riforma del codice stradale elaborato dall'Agenzia Nazionale di Polizia che ha in animo di regolare la futura circolazione in strada di veicoli a guida automatica.
Il disegno di legge, che nelle intenzioni del governo dovrebbe vedere la luce entro il 2020, consentirà l'uso di telefoni cellulari ed altri apparecchi nei casi di veicoli non condotti da esseri umani mentre il divieto circa il consumo di alcol alla guida dovrebbe essere conservato.
Sul fronte lavoro sarebbe allo studio da parte del Ministero competente l'estensione della copertura pensionistica pubblica ad un numero maggiore rispetto al presente di lavoratori a tempo parziale.
L'attuale normativa prevede che le aziende versino contributi all'ente previdenziale pubblico nel caso il numero di dipendenti sia pari o superiore a 501 e soltanto per quei lavoratori impiegati per almeno 20 ore a settimana (ed il cui compenso sia pari o superiore agli 88.000 yen al mese).
Per le altre aziende è prevista la possibilità di versare i contributi al sistema pubblico volontariamente.
Sui salari una doccia fredda alle aspirazioni del governo di fissare aumenti percentuali fissi in occasione degli annuali negoziati aziende-sindacati di primavera una doccia fredda potrebbe giungere da Keidanren.
La confindustria nipponica, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, non sarebbe intenzionata a fissare nelle proprie linee guida per le aziende alcuno specifico target percentuale.
Per quanto riguarda il divario salariale tra uomini e donne il Giappone ha ottenuto nel 2018 un significativo miglioramento salendo nel Global Gender Gap Index dal 114° posto dello scorso anno (su 144 nazioni) al 110° posto (su 149).
Sui sottoindici il Giappone peggiora nella partecipazione politica delle donne (dal 123° posto al 125°) e nel loro coinvolgimento economico (dal 114° al 117° posto) mentre netto miglioramento è stato raggiunto negli sforzi per l'istruzione femminile (dalla settantaquattresima alla sessantancinquesima posizione in classifica).
Il rapporto è stilato ogni anno dal World Economic Forum.
In campo militare ha raggiunto circa 100.000 firme in dieci giorni la petizione indirizzata alla Casa Bianca da un cittadino americano residente ale Hawaii e richiedente al governo americano lo stop alla ricollocazione della base di Ginowan a Nago.
Sempre nella Prefettura lo scorso 18 dicembre il consiglio comunale Miyakojima ha deciso, in opposizione al suo sindaco, di non destinare i fondi per il referendum consultivo del 24 febbraio voluto dal Governatore Tamaki. Pur essendo ormai, a lavori iniziati, diventato inutile sotto il profilo amministrativo, il massimo rappresentante della Prefettura ha assicurato che in tutti i comuni vi saranno le urne.
Sempre in tale settore a Tokyo il Consiglio Nazionale di Sicurezza ed il governo hanno approvato le nuove linee guida per la difesa che dovranno regolare l'attività e gli acquisti delle Forze di Autodifesa per i prossimi cinque anni.
Nel testo si introduce il concetto di “difesa congiunta multidirezionale” e cioè nel concreto si prevedono investimenti connessi allo spazio, al web ed ai sistemi elettromagnetici.
Tra le principali novità del documento vi il richiamo alla necessità di acquisto di caccia F-35B a decollo verticale (nell'incredibile numero di 105) per il loro dispiegamento sulla portaelicotteri Izumo (che a questo punto diventerà una portaerei con tutto ciò che ne consegue in termini di aumento della tensione internazionale).
Il programma di spesa a medio termine, nonostante la volontà delle Finanze al suo contenimento, toccherà i 27.470 miliardi di yen (+2.8 miliardi rispetto al precedente piano) portando la spesa annuale per la difesa a circa l'1,1% del PIL (per il prossimo anno fiscale la spesa militare si attesterà a 5.260 miliardi di yen).
Critiche alle linee guida sono arrivate da Fukuyama del PCD (il quale ha rilevato per altro la contraddizione tra il sistema antimissilistico Aegis e la creazione di portaerei) mentre un comunicato del partito rileva che esse non sono in linea con l'abbassamento della tensione internazionale conseguente al dialogo USA-RPDC ed al dialogo intercoreano (per quanto concerne la conferma del dispiegamento del sistema Aegis) e che la trasformazione della portaelicotteri Izumo in una portaerei allontana il Paese da una politica di difesa strettamente difensiva come impone la Costituzione (la quale a dire il vero imporrebbe anche il non mantenimento di un esercito tout cour).
Il maggior partito dell'opposizione ha anche rilevato come “rapidamente aumentato” giungendo “ad un livello anormale” il fondo destinato alle forze armate USA ospitate nel Paese.
Di “espansione in violazione della Costituzione” ha parlato il Segretario del Partito Socialdemocratico Yoshikawa il quale ha rilevato come, ovviamente, una portaerei armata con caccia è destinata non alla difesa nazionale ma ad una proeizione che minaccia i Paesi vicini.
“Se il Giappone segue gli Stati Uniti e partecipa alla competizione per la corsa agli armamenti invitando all'espansione militare le spese per la difesa cresceranno all'infinito aumetando la tensione nell'Asia orientale. La situazione in quest'area sta entrando in una nuova fase grazie ai vertici USA-Corea del Nord ed all'esercitazione USA-RdC annullata” si legge ancora nel comunicato di Yoshikawa il quale ha anche sottolineato come non sia una buona strada quella di ridurre il surplus commerciale con gli USA (come richiesto oramai settimanalmente da Donald Trump) acquistando caccia ed altri equipaggiamenti bellici.
“Il premier va criticato severamente per gli acquisti compulsivi che Trump gli ha richiesto” ha dichiarato il capo delle Segreteria comunista Akira Koike commentando il folle progetto di acquisizione di caccia USA.
La Izumo “non opererà in tempi normali” ha assicurato il ministro Iwaya visitando la stessa, lo scorso giovedì, presso la base di Yokosuka.
Nel nucleare nuova condanna alla corresponsione di un risarcimento per TEPCO. La società dovrà pagare circa 16 milioni di yen ad una famiglia evacuata volontariamente dalla Prefettura di Fukushima nel 2011.
A stabilirlo la Corte Suprema che ha respinto un ricorso della società contro una precedente sentenza emessa dall'Alta Corte di Osaka.
La causa è soltanto una delle migliaia intentate contro il governo e la società elettrica da cittadini evacuati: allo scopo, oramai dal 2012, gli utili di TEPCO sono sostanzialmente commissariati ed amministrati da un ente pubblico creato dal Ministero dell'Economia.
Nel welfare è stato annunciato che a partire dal prossimo gennaio sarà eliminato il ticket per alcune visite per le donne in gravidanza e tra esse per la prima, quella accettante lo stato di gravidanza, che è di 750 yen.
Sulle vicenda delle sterilizzazione forzate la Società Giapponese per l'Igiene ha ritirato ufficialmente la proposta fatta 66 anni fa al governo favorevole a procedure di sterilizzazione forzata. Circa 25.000 persone tra il 1948 ed il 1996 hanno subito tale trattamento per il quale adesso più parti (sociali, politiche e scientifiche) chiamano alla corresponsione di un risarcimento.
In chiusura lo scorso venerdì il Giappone ha deciso di ritirarsi dalla Commissione Internazionale per le Balene a seguito delle numerose critiche ricevute alla sua politica di pesca di cetacei a scopo di ricerca. Alla conferenza di settembre tenutasi in Brasile era stata confermata, con il voto contrario del Sol Levante, la moratoria alla pesca di balene.
(con informazioni di weforum.org; kremlin.ru; tass.com; toyota.co.jp; hitachi.com; cdp-japan.jp; sdp.or.jp; mainichi.jp; japantimes.co.jp)
Immagine liberamente ripresa da www.reuters.com