Stampa questa pagina
Martedì, 28 Maggio 2013 00:00

La sinistra e i comunisti (di governo) in Uruguay

Scritto da
Vota questo articolo
(4 Voti)

Intervista a Jorge Cerchiaro docente a la Universidad de la República (UdelaR) e militante del Partito Comunista 

Un paese di cui si parla poco, i mass media praticamente lo ignorano, sicuramente un paese non alla ribalta come il Brasile, il Venezuela o la Bolivia. Eppure in Uruguay sta succedendo di tutto e in questi ultimi anni è un laboratorio politico e di governo all’avanguardia anche rispetto agli altri paesi progressisti del Sud America. Ma facciamo un passo indietro, l’Uruguay torna alla democrazia nel 1984 dopo una dittatura durata più di un decennio, in quel periodo i partiti della sinistra vengono vietati e i militanti imprigionati e torturati. Il Frente Amplio fondato nel Febbraio del 1971 è proscritto e represso assieme alle forze che lo formavano e i suoi leader incarcerati.

Sarà il Partito Comunista a pagare i prezzo più alto mantenendo comunque viva l’organizzazione anche se in forma clandestina.

 

1) Come si vive a Montevideo? 

Montevideo è una città di 1.500.000 abitanti e non è grande come Buenos Aires, qui ci si conosce, ci si incontra in centro anche più volte al giorno. Qui c'è un grande senso della famiglia e di solidarietà, il livello educativo abbastanza alto, un grande rispetto verso l'altro e una alto senso civico la nostra cortesia è frutto anche di questo. 

2) Quali problemi ci sono a Montevideo?

La dittatura militare e la crisi economica hanno portato la città ad un declino i cui effetti sono visibili ancora oggi. Molti contadini ridotti in miseria affollarono la città. Nel 1989 il Frente Amplio ha vinto le elezioni comunali a Montevideo. Da allora la ripresa economica ha ridato speranze per il futuro, ma ci sono comunque problemi abitativi e di sicurezza come in tutte le grandi città.

3) Ma l’amministrazione quali risposte dà, che cosa fa in concreto?

L’amministrazione ha provato con quello che chiamerei “bilancio partecipativo” a dare delle risposte, ha istituito giunte locali e consigli di vicinato, i primi per assicurare un modello di rappresentanza politica mentre i secondi una forma di rappresentanza sociale per poter definire, ogni anno, quali sono le priorità da perseguire nella realizzazione e nel miglioramento delle opere ed i servizi che la circoscrizione deve assicurare. Inoltre ha promosso la costruzione di case attraverso il sistema cooperativo in regime di mutuo soccorso.

4) Detto così sembra un paradiso, ma io ho visto anche molta povertà e come hai detto ci sono problemi di sicurezza? 

È vero ma devi considerare quale era la situazione di partenza. Attualmente la disoccupazione è del 6%. Il paese è migliorato economicamente, ma sono migliorate soprattutto le medie e grandi aziende. I salari dei lavoratori sono bassi e i prezzi dei prodotti alimentari sono in aumento. In altre parole, la crescita economica non è distribuita in modo corretto. Il congresso del Frente Amplio ha approvato un programma, che dovrebbe essere rispettato da parte del governo, ma alcuni elementi di questo programma non sono stati raggiunti.

Per quanto riguarda la sicurezza è chiaro che la povertà tende ad acuire fenomeni di micro-criminalità e poi il concetto di sicurezza in Sud America è diverso dal vostro, l’Uruguay è considerato un paese sicuro se confrontato con il Brasile o l’Argentina, qui capita di essere scippati o subire furti in casa ma difficilmente una rapina armata. In questa parte del globo l’unico paese veramente sicuro da questo punto di vista rimane Cuba

5) Continui a parlarmi di Frente Amplio ma cosa è esattamente? 

Il Frente Amplio è una coalizione di partiti di sinistra fondato nel 1971, con il Movimento di Liberazione Nazionale (Tupamaros) che non fa parte del FA iniziale. Infatti ne entra a far parte dopo la dittatura con l’appellativo di Movimiento de Participación Popular

6) Ma come può un cartello elettorale reggere la sfida del cambiamento e governare un paese?

No! non hai capito e forse è un po’ difficile spiegarlo ad un italiano, il Frente Amplio non è un cartello elettorale si tratta di un partito che ha i propri organismi dirigenti, proprie sedi, il suo statuto, le sue regole organizzative e di governo interno e il proprio simbolo alle elezioni. E’ composto dalla sommatoria di tanti partiti autonomi ed organizzati al loro interno. Quindi capisci, non è una coalizione elettorale ma piuttosto un insieme di correnti interne di uno stesso organismo.

In questo modo i partiti continuano a vivere di vita propria, portando anche avanti iniziative sia autonome che congiuntamente ad altre organizzazioni facenti parte del Frente Amplio. Considera che dentro al Frente Amplio convergono organizzazioni con ispirazioni anche diverse e vanno dai partiti della sinistra storica come quello comunista e socialista sino ai cristiano democratici.

Questo è favorito dalla legge elettorale che consente il “voto plurimo simultaneo” (ley de mas). Con un sistema proporzionale puro e senza sbarramento dove ogni partito può presentare liste distinte che dichiarano la loro affiliazione al partito principale e i voti complessivi ottenuti sono ripartiti in maniera proporzionale tra le liste. Attualmente ci sono solo quattro partiti inparlamento. Inoltre anche in presenza di un dibattito interno molto vivace, le disposizioni legali impediscono ad una corrente di uscire in corso di legislatura dal patto politico stipulato in sede elettorale con il partito principale di appartenenza.

7) Cosa rimane da fare, quali sono le sfide future?

Devi considerare che veniamo da una crisi economica di proporzioni spaventose nel 2003 il PIL era sceso al -10,5%, da lì in poi la nostra economia ha continuato a crescere con un +8,5% del 2009 e attestandosi a circa un +4% di questi ultimi anni, quindi siamo un paese in movimento. Sono stati fatti piani per l’occupazione ma dobbiamo migliorare la produttività anche attraverso la formazione professionale, migliorando nel contempo il nostro sistema educativo nel suo complesso, I disoccupati seppur in diminuzione sono circa 6% ma la povertà colpisce circa il 15% degli abitanti anche se i consumi sono aumentati e questo vuol dire che dobbiamo fare delle politiche che ridistribuiscano maggiormente il reddito non a caso è stato istituito il MIDES (Ministero dello Sviluppo Sociale) che ha prodotto circa 40 leggi per il lavoro investendo in politiche sociali piuttosto che in politiche neoliberiste. Comunque al suo insediamento Mujica si è impegnato a ridurre la povertà e a continuare con le politiche d'investimento pubblico.

8) Cosa puoi dirmi dell’influenza della chiesa?

C’e una separazione fra stato e chiesa, la libertà di culto è sancita dalla costituzione. Molti sono cattolici ma l’Uruguay è un paese secolare non a caso l’istruzione è pubblica mentre le scuole private, che sono in gran parte cattoliche, sono impresa e profitto. I vescovi hanno richiesto che fossero sovvenzionate ma è impossibile immaginare uno stato laico che sovvenziona l’istruzione privata. In sostanza non c’è una grande religiosità al contrario il dibattito politico è molto alto.

9) E rispetto all’attuale presidente che considerazioni puoi fare?

Ovviamente ci sono sia apprezzamenti che critiche, anche da sinistra, Mujica o meglio il suo governo non ha rotto in maniera significativa con gli equilibri capitalistici, rimane da portare a termine la riforma agraria con la ridistribuzione della terra e del reddito. Dal punto di vista sociale e dei diritti civili invece si è depenalizzato l'aborto, sono stati riconosciuti i matrimoni gay inoltre è stato emesso un decreto che permette la riapertura delle inchieste sulla violazione dei diritti umani commessi durante la dittatura, annullando di fatto la legge di prescrizione. 

Ci sono in discussione in parlamento, su proposta del presidente, due disegni di legge che riguardano: il primo la legalizzazione delle droghe leggere con il fine di contrastare il narcotraffico e contemporaneamente aumentare la sicurezza facendo diminuire la violenza, il secondo invece tende a favorire l’uso di software libero nella pubblica amministrazione.

Mujica ex Tupamaros imprigionato ai tempi della dittatura, rimane comunque un modello per lo stile di vita personale, continua a vivere in una fattoria vicino a Montevideo continuando al sua attività di coltivatore diretto, usa la sua automobile per muoversi e si è decurtato lo stipendio mensile di 12000 dollari portandolo a circa 775 dollari devolvendo il restante a poveri e piccoli imprenditori. Nel suo primo discorso come presidente si è impegnato a ridurre la povertà mediante investimenti pubblici oltre che a migliorare i rapporti con l’Argentina.

10) Il tuo nome è di origine italiana. Cosa puoi dire agli italiani in questo momento?

Vista da questa parte dell’oceano l’Italia e gli italiani sono stati per molto tempo un modello di riferimento, penso alle organizzazioni sindacali, ai partiti della sinistra, alla cultura. In questo momento, come altri paesi europei siete attraversati da una crisi che mi pare non soltanto economica, ma piuttosto una crisi di modello, le politiche neoliberiste hanno dato il colpo di grazia a quanto era stato costruito negli anni precedenti facendovi ritornare indietro di molti anni.

Sono certo che ne uscirete con la solidarietà, con la lotta e con uno sforzo comune nella costruzione di un progetto politico che sia nel contempo un rilancio economico e sociale.

Immagine tratta da www.infoecos.com.ar

Roberto Travagli

Nato ad Ferrara il 03-10-1956, vivo a Firenze, Diplomato all'Istituto Tecnico Industriale. Militante in Lotta Continua durante gli anni '70. Dipendente del Comune di Firenze dove per alcuni anni ha collaborato con il sindacato (UIL Enti Locali). Ritornato alla politica attiva da poco tempo.

Ultimi da Roberto Travagli

Devi effettuare il login per inviare commenti

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.