I tagli alla sanità hanno infatti segnato una delle numerose continuità tra il governo Berlusconi e l’esecutivo dei tecnici.
Buona parte delle argomentazioni giocano sulla necessità di risparmiare su un livello di servizi non più sostenibile in tempi di crisi economica. Il Coordinamento denuncia la falsità di queste affermazioni, citando il 7% del PIL speso dall’Italia per la sanità, a fronte del 9% di Francia e Germania, nonché del 14% degli Stati Uniti.
Su questo, attorno al Coordinamento, si sono ritrovate numerose associazioni e sigle sindacali, utenti e lavoratori, diversamente abili e cittadini sensibili al tema.
Martedì 18 dicembre in Regione Toscana è stata votata dal Consiglio una legge relativa al sistema sanitario. Il livello regionale del Coordinamento ha indetto per l’occasione una manifestazione a Firenze, con partenza da piazza San Marco e presidio sotto al palazzo regionale di via Cavour.
Il maltempo ha risparmiato la pioggia ma non ha favorito la partecipazione. Poco più di un cento presenti hanno sfidato la fredda giornata e portato avanti il presidio, ottenendo di far ricevere una delegazione dai capigruppo, per presentare la propria preoccupazione per i tagli annunciati. L’incontro è risultato solo parzialmente soddisfacente per i manifestanti.
La legge approvata nel corso della mattinata non è inquadrata in un piano sanitario regionale, che sarà presentato e approvato in Primavera. L’impegno è che il taglio di 2.000 posti letto sia contestualmente coperto da un congruo numero di posti sul territorio con livello assistenziale più basso.
La Regione Toscana ha infatti ridotto più di quanto aveva chiesto il governo Monti. Questo, sostengono dalla maggioranza, è dovuto a una valutazione secondo cui esistono numerosi ricoveri impropri e che non richiedono il livello di specialità dell’ospedale.
Il Consiglio ha ottenuto che la Giunta presenti tutti gli atti attuativi della legge in Commissione Sanità prima di metterli in votazione, senza quindi dare carta bianca al governo regionale. I consiglieri regionali si sono quindi assunti l’impegno di coprire buona parte dei tagli di posti letto, che scatteranno comunque solo dopo l’approvazione del sistema sanitario.
Risposte del tutto insoddisfacenti, per il Coordinamento, sono state invece date su pronto soccorso e Isee applicato ai ticket . Questi ultimi risultano favorire di fatto la sanità privata: la proporzionalità dei costi, nei fatti, appare solo come il tentativo di far passare un principio anticostituzionale, ossia l’integrazione del sistema pubblico con servizi privati (per la sanità come per le pensioni).
Sarà un 2013 pericoloso, questo denuncia il Coordinamento, che promette di impegnarsi per una sensibilizzazione di tutti i cittadini che impedisca il definitivo smantellamento del sistema sanitario pubblico.