Poesie

Poesie

Un tempo ospitavamo una rubrica regolare di poesie. Le conserviamo in questa pagina di archivio, aggiungendo i nuovi rari contributi che ci arrivano in questo campo.

Immagine liberamente ripresa da upload.wikimedia.org

Sabato, 23 Maggio 2015 00:00

Marcia della gioventù

Scritto da

Marcia della gioventù

Grigio di cielo
e grandine a cadere,
tenta di spegner l’ardor di battiti
di cuori giovani e prestanti.

Sabato, 30 Maggio 2015 00:00

La bandiera dell'artista

Scritto da

La bandiera dell’artista

Attento a ferir l’artista
ch’egli lascia traccia,
può giocare coi colori e con parole
e segna via a seguire
per chi nel recinto non sa stare,
può disegnare orizzonti verosimili quanto il cielo
oltre le staccionate,
attraente sorgente d’acqua fresca,
la stessa che potremmo avere tutti
se non ce la rubassero e sporcassero
per sfamare le sporche lussurie
fatte di lustrini e vantarsi di lustri che non hanno.

Sabato, 16 Maggio 2015 00:00

Colpevole sono

Scritto da

Colpevole sono

Egoista sono stato fino ad oggi
perché pregato non ho per la pace,
nelle mie richieste ai cieli
posto non vi è stato per i sofferenti e i bisognosi,
per tutti coloro
che le notti trascorrono
ad ascoltar il fischiar dei razzi
sulle proprie teste
e la paura sotto le lenzuola.

Lunedì, 11 Maggio 2015 00:00

Gli occhi di un bambino che piange

Scritto da

Gli occhi di un bambino che piange

Gli occhi di un bambino che piange
nuovo dolore mi arrecano;
si asciuga le lacrime
con un fazzoletto logoro,
come logori gli stracci che ha per vesti
e come le mani
così piccole e già callose;
piange, perché forse
genitori più non ha,
o forse patisce solo i morsi della fame,
e gli orrori della guerra
subisce tutti i giorni.
E io inerme
non so che darei
per poter carezzargli il viso
e consolargli il pianto.

Lunedì, 04 Maggio 2015 00:00

Esule

Scritto da

L’esule

Sarà primavera ma non è gioiosa,
è fredda e lugubre
per passione non sopita
ma demolita,
sfacciata a realtà.
Di quella realtà che sa di partenze,
forzate, non volute,
lontane da casa,
che qui altro non c’è
che godersi sole e mare,
ma il sandalo scalza d’inverno
e la mano al lavoro non è richiesta.
Ti possono salvare
o belle labbra da appoggiare a natiche,
o la fortuna,
che non si fatica per gente sana di pensiero.

E trema la voce all’esule
a chiamare casa.

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.