Se la teoria critica incontra il cinema: una recensione de "Il Giovane Marx"
[Premetto: non sono un’esperta di critica cinematografica, lascio quindi a voi le valutazioni tecniche; qui mi limito a un commento “naïf” sulla trama e sul suo significato]
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Di film biografici ne esistono a bizzeffe, su personaggi di ogni sorta, ma - nonostante l’importanza di Karl Marx per la storia del pensiero - quasi nessuno si era ancora cimentato nel trasporre la sua vita sul grande schermo.
Il primo non sovietico a tentare quest’impresa fu Rossellini, che però morì prima di terminare la stesura della sceneggiatura. A riprendere in mano quest’impresa e a colmare questa grossa lacuna ci ha pensato il registra Haitiano Raoul Peck, un autore decisamente interessante e dal passato particolare: famoso al grande pubblico per il documentario candidato all’Oscar I Am Not Your Negro, Peck è vissuto tra Zaire, USA, Francia e Berlino e tra il 1995 e il 1997 ha ottenuto l’incarico di ministro della cultura di Haiti sotto il ministro dell’OLP Rosny Smarth.
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