Un’Europa senza plastica è possibile?
Raccolta del 90% con sistemi premiali e messa al bando di moltissimi prodotti. Questa la strada indicata dalla Commissione Europea.
La valle del Mela resiste
Duemila persone per dire No all'inceneritore
La stagione delle lotte territoriali e quella dove comunità consapevoli e coscienti provano a ribadire la voglia di autodeterminarsi passa anche dalla Sicilia nord-orientale. Siamo a Milazzo, cittadina sita a pochi km dal capoluogo Messina, un territorio ricco di storia e di bellezze storico-paesaggistiche: quale luogo “migliore” per installare altri scempi e creare altre devastazioni?
La manifestazione di Domenica 13 Marzo, forte di un fiume umano composto da oltre duemila persone, ha chiarito il concetto a chi, pregno di arroganza e indisponenza, non capisce: no a un futuro di morte, si ad un vero rilancio territoriale. Rilancio impossibile da pensare se dall'alto arriva la decisione in inserire in un contesto, già fortemente sollecitato da inquinamento e alterazioni ambientali, un grande impianto di termovalorizzazione (parola che altera il senso stesso delle cose). In attuazione dell’Art.35 del Decreto “Sblocca Italia” sta per essere emanato dal Ministero dell’Ambiente, con l’accordo della Conferenza Stato-Regioni, un decreto che individua 54 inceneritori di interesse strategico nazionale, di cui 14 da costruire (2 in Sicilia).
Anche senza considerare le decine e decine di bambini che ritmano il coro “l'inceneritore, ci fa orrore”, gli under 35 sono in maggioranza fra le migliaia di manifestanti che sciamano in corteo di protesta contro l'inceneritore fiorentino di Case Passerini e il nuovo aeroporto intercontinentale di Peretola.
Toscana a tutto incenerimento
Visto con gli occhi del Pd toscan-renziano, il nuovo piano dei rifiuti urbani appena approvato dal consiglio regionale è un gran passo avanti nella gestione “virtuosa” del settore. L'assessora all'ambiente Anna Rita Bramerini ricorda in ogni occasione che solo il 10% finirà in discarica, e che l'obiettivo è addirittura il 70% di raccolta differenziata nel 2020, con solo il 20% da destinare alla “termovalorizzazione”. A prima vista desta quindi sorpresa la critica della sempre più esigua minoranza dem, che anche dopo l'approvazione del piano insiste a chiedere un cambio di rotta nelle politiche sui rifiuti. Ma forse succede perché perfino quelli dell'area cuperliana, dopo almeno 15 anni di ostinati silenzi sull'argomento, ormai costretti a giocare in difesa osservano che sei, forse sette inceneritori sono davvero tantissimi. A maggior ragione in una regione come la Toscana, i cui abitanti complessivi (3 milioni e 700mila) sono pari a quelli dell'area vasta milanese, o di Roma con i comuni contermini.
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