Arresto di Lula: l'ombra dell'ex presidente sulla politica brasiliana

Consegnandosi alla polizia sabato 7 aprile, l’ex presidente brasiliano Lula ha iniziato a scontare la condanna a dodici anni di carcere che, a sei mesi dalle elezioni, pone fine alla sua carriera politica (uscirebbe di prigione a ottantacinque anni).

Ritardando l’arrivo in carcere di un giorno, trascorso nella propria “casa” politica, il sindacato metallurgico di São Bernardo do Campo, Lula non ha quindi inteso sottrarsi all’esecuzione della sentenza o dare inizio a movimenti di azione extralegale. Chiamando a raccolta i suoi sostenitori, il leader del Partido dos Trabalhadores si è verosimilmente proposto tre obiettivi: un’ultima dimostrazione di forza, per provare a tutto il Paese quanto grande sia ancora il suo consenso presso i ceti popolari; l’invito ai suoi sostenitori a continuare, anche senza la sua guida, la lotta politica contro il ritorno del Brasile a soluzioni autoritarie e conservatrici; gettare i semi di un movimento popolare di resistenza che sarà forse necessario in futuro.

Pubblicato in A Dieci Mani

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