Gli impianti per la produzione di energia atomica costituiscono un obiettivo militare per la Corea del Nord: questo l'allarme lanciato dall'ex premier Junichiro Koizumi. “Avere delle centrali nucleari equivale a possedere delle bombe rivolte contro il popolo giapponese” ha dichiarato il politico conservatore nel corso di una iniziativa nella Prefettura di Fukui.
Da un altro fronte nucleare, quello del disastro di Fukushima, emerge invece che il 49% degli evacuati che hanno fatto ritorno alle proprie case nei mesi di luglio ed agosto (5.951 persone) sono di età superiore ai 65 anni. Nel 2010, un anno prima della catastrofe che colpì la Prefettura, la percentuale di ultrasessantacinquenni era del 27,4%. Preoccupanti segnali in quell'area anche per quanto concerne l'occupazione. Secondo una ricerca condotta dall'Università di Fukushima il tasso di disoccupazione nella Prefettura è del 31,9% cioè tre volte i livelli pre-distastro.
Buone notizie per TEPCO e cattive dunque per gli abitanti della Prefettura di Niigata il cui Governatore, Ryuichi Yoneyama, si oppone alla riattivazione dell'impianto di Kashiwazaki-Kariwa. Nella riunione del 13 settembre, infatti, l'Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha dato il via libera alla riattivazione dei reattori 6 e 7 della centrale purché il Ministero dell'Industria, è questa una specifica prescrizione, si faccia garante del rispetto delle indicazioni tecniche di sicurezza fornite dalla stessa autorità.
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