Settimana iniziata con la risposta cinese alle manovre nippo-statunitensi: le forze aeree della Repubblica Popolare hanno effettuato lo scorso lunedì esercitazioni nel Mar del Giappone dallo Stretto di Tsushima fino a Taiwan. Di una esercitazione di routine in acque internazionali ha parlato il Portavoce del Ministero della Difesa Nazionale di Pechino Shen Jinke.
La Repubblica Popolare ha visto con fastidio i tentativi sudcoreani e taiwanesi di intercettazione ed indentificazione dei propri aerei (nello specifico dei bombardieri H-6K e dei jet Su-30). Lo scorso 16 dicembre Cina e Russia congiuntamente avevano simulato tramite sofisticati software un attacco missilistico. Le mosse cinesi sono dovute, anche se il sottile linguaggio diplomatico non ammette lo si dica esplicitamente, alle mosse nipponiche e statunitensi nell'area.
A sei anni dalla catastrofe che ha colpito la centrale nucleare di Fukushima il Sol Levante non ha ancora stabilito la fine che dovranno fare il milione di tonnellate di acqua radioattiva immagazzinate in 900 vasche presenti sul sito dell'ex impianto. Gli esperti suggeriscono un graduale rilascio di queste acque in mare in quanto i trattamenti subiti avrebbero rimosso tutti gli elementi pericolosi per la salute umana ad eccezione del trizio che sarebbe però presente in piccole quantità. Di contro una rottura delle vasche provocherebbe un rilascio incontrollato delle acque e dunque del materiale radioattivo in esse presente.
Nuovo lancio missilistico ad inizio settimana condotto dalla Corea del Nord. Il lancio è avvenuto dalla base di Pukchang, a nord di Pyongyang, domenica 21 maggio alle ore 16,59 ora locale ed il razzo avrebbe percorso 500 chilometri. Secondo quanto riferito dallo Stato Maggiore sudcoreano il missile sarebbe un medio raggio Pukguksong-2.
La data sembra non essere casuale visto che lo stesso giorno è avvenuta la nomina del nuovo governo sudcoreano del neoeletto Moon ed il giorno precedente la portaelicotteri nipponica Izumo, in un lungo processo di proiezione all'estero della marina del Sol Levante, era arrivata in Vietnam per esercitazioni congiunte. “Sicurezza e diplomazia sono due facce della stessa medaglia. Nell'ambito dell'attuale crisi provocata dalle costanti provocazioni della Corea del Nord il ruolo della diplomazia in termini di sicurezza nazionale è più importante che nel passato” aveva dichiarato Moon presentando il nuovo esecutivo.
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