La firma collettiva di un articolo di più autori che hanno ancora la presunzione di ritenersi comunisti...
Carlotta Sorrentino, Daniele Quatrano, Diego La Sala, Dmitrij Palagi, Enrico Pellegrini
Il dibattito prosegue, i contributi aumentano, ma il tutto seguendo una logica che ci preoccupa e che ci costringe ancora una volta a rimettere a tema il problema di metodo, ancora più che quello di merito.
Ci preoccupa in primo luogo perché rischia di mettere in serio pericolo quel patrimonio di compagni che generosamente in questi anni hanno dato il loro contributo fatto di esperienze e intelligenze, senza le quali Rifondazione non sarebbe sopravvissuta. Ci preoccupa poi, perché riteniamo che possa diventare l’ennesima prova di quanto ormai sia rimasto veramente poco del progetto e dello spirito con cui la nostra organizzazione era nata nel 1991. Un dibattito che dovesse svolgersi con queste modalità non farebbe altro che mostrare, ancora una volta, la nostra incapacità di parlare agli altri, a coloro che sono fuori, a coloro che abbiamo la presunzione di rappresentare.
Carlotta Sorrentino, Daniele Quatrano, Diego La Sala, Dmitrij Palagi, Enrico Pellegrini,
È difficile cercare di dare delle risposte alle domande, più o meno esplicite, che il nostro contributo ha sollecitato. È evidente però che non possiamo esimerci dal tentativo di farlo, anche perché pensiamo che alcuni affrontino il dibattito in modo eccessivamente parziale, tralasciando alcuni dei punti fondamentali, su cui volevamo porre l’accento.
Dmitrij Palagi, Diego La Sala, Enrico Pellegrini, Daniele Quatrano, Carlotta Sorrentino
a) Crediamo che il progetto del Partito della Rifondazione Comunista, nato nel 1991, abbia esaurito la sua spinta propulsiva, fallito il suo obiettivo di rigenerare e rilanciare una soggettività comunista all'altezza delle nuove sfide e si sia perso in una indefinita organizzazione incapace di fare sintesi dei percorsi che lo avevano lanciato.
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