Quella sedia vuota…
Quando l’arte cessa di essere puro business e torna ad essere arte!
Di Roberto Gramiccia e Simone Oggionni
Anything to say? “Niente da dire?” è il titolo del progetto dell’artista Davide Dormino e del giornalista Charles Glass. Un raro esempio di come l’arte, perseguendo le sue finalità in totale autonomia, possa mettersi a disposizione della politica e la politica dell’arte. Quello che si è inventato Dormino, non nuovo a questi scatti ideativi, è il progetto di un gruppo scultoreo il cui elemento centrale è rappresentato da quattro sedie. Su tre di queste sedie l’idea è quella di porre dei bronzi che rappresentino a figura intera tre personaggi: Julian Assange, Chelsea Manning e Edward Snowden che saranno raffigurati in posizione eretta, braccia lungo il corpo, con lo sguardo rivolto in avanti, a cercare quello di un immaginifico pubblico. La quarta sedia è vuota. Ci può salire chiunque. L’idea è semplice e fulminante. Restituire credito e riportare all’attenzione del pubblico internazionale i tre personaggi che hanno fatto tremare i governi più potenti del mondo – ricordate la vicenda di Wikileaks? – e per questo stanno pagando un prezzo personale salatissimo: isolamento, prigione, esilio.
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