Recensione di “Un amore di Swann” rappresentato al Teatro delle Arti di Lastra a Signa
Le luci si accendono. La scena è semi spoglia, solo sedie rosse stile impero e rose sullo sfondo di uno schermo che sbocciano incessantemente. Così si apre la rappresentazione, portata in scena l'8 marzo, al piccolo “Teatro delle Arti”di Lastra a Signa tratta da “Un amore di Swann” di Marcel Proust, ultimo capitolo della sua lunga“epopea”, la “Recherche”, ovviamente nota a tutti, nel cui volume “Dalla parte di Swann” è inserito questo “romanzo nel romanzo”.
La regia è di Federico Tiezzi, che ha saputo conferire a questo dramma di un amore che si snoda in tutta la sua iperbole degenerativa, la sua ascesa abissale attraversando tutte le fasi della passione, dell’ossessione fino a toccare le punte della perversione e della malattia.
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