Narcotiche istantanee noir: il nuovo volto di Lana del Rey
Nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock di Ultraviolence (2014), l'album che l'anno scorso aveva sancito una netta rottura rispetto a quella devastante macchina da hit radiofoniche che è stato il - pur a suo modo interessante - celeberrimo Born to Die (2012), che Lana del Rey è di nuovo in pista. Affievolita la luce dei riflettori sulla sua persona, la diva antidiva per eccellenza, si spinge ancora di più su terreni dilatati e narcotici di un dream pop sofisticato ed estetizzante. Su Honeymoon (2015) c'è la definitiva presa di distanze dal suo recente passato di pop star, confermando l'intenzione della Del Rey di proseguire un percorso verso territori, sempre affini al pop, ma molto più impervi e complessi di quelli degli esordi.
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