“Tomorrow's Modern Boxes”: per una valorizzazione del prodotto musicale. Firmato Thom Yorke.
Un nuovo album solista e un nuovo esperimento di distribuzione: Thom Yorke entra a gamba tesa nell'autunno musicale e affronta la caducità caratteristica di questa stagione con un'uscita inattesa, “Tomorrow's Modern Boxes”, che rivela fin dall'artwork della cover le linee essenziali di questa produzione, un ammicco a un waste land contemporaneo entro il quale non smettere mai di apporre una cifra personale, di praticare la sperimentazione.
Ad un primo ascolto si direbbe piuttosto che all'interno di questi scatoloni predisposti per il futuro ci sia un compendio di tante sonorità che hanno caratterizzato gli ultimi 4-5 anni di bass & club music: dall'elettronica più strumentale alle tracce di oscurità targata Berhghain, passando per ballads per synth and lyrics dai confini meno definiti, l'eco delle produzioni passate, sia per quanto riguarda la carriera solista sia quella come front-man dei Radiohead è viva e messa a valore attraverso una scelta vocale sempre equilibrata e calzante.
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