Martedì, 07 Ottobre 2014 00:00

Il ritorno di Thom Yorke solista

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“Tomorrow's Modern Boxes”: per una valorizzazione del prodotto musicale. Firmato Thom Yorke.

Un nuovo album solista e un nuovo esperimento di distribuzione: Thom Yorke entra a gamba tesa nell'autunno musicale e affronta la caducità caratteristica di questa stagione con un'uscita inattesa, “Tomorrow's Modern Boxes, che rivela fin dall'artwork della cover le linee essenziali di questa produzione, un ammicco a un waste land contemporaneo entro il quale non smettere mai di apporre una cifra personale, di praticare la sperimentazione.

Ad un primo ascolto si direbbe piuttosto che all'interno di questi scatoloni predisposti per il futuro ci sia un compendio di tante sonorità che hanno caratterizzato gli ultimi 4-5 anni di bass & club music: dall'elettronica più strumentale alle tracce di oscurità targata Berhghain, passando per ballads per synth and lyrics dai confini meno definiti, l'eco delle produzioni passate, sia per quanto riguarda la carriera solista sia quella come front-man dei Radiohead è viva e messa a valore attraverso una scelta vocale sempre equilibrata e calzante.

La completezza di questo album sembra essere proprio nella sua proprietà agglutinante: il disco si presenta come un'esposizione di brani emblematici, si saldano infatti in esso tutte quelle esperienze sonore che hanno segnato i nodi cruciali della produzione dell'artista inglese. Può essere definito un'esposizione fotografica in cui il direttore artistico, che è anche l'autore, decide far zigzagare l'ascoltatore tra le immagini più rappresentative di un itinerario professionale e artistico a dir poco composito e di rottura rispetto al singolo periodo storico in cui ha operato. 

Ciò che veramente costituisce il dato di novità di questo lavoro è lo schiaffo morale alle major, ormai incapaci di sfidare concretamente lo spostamento del mercato musicale online e di ridistribuire ai produttori i ricavi delle vendite, visto il calo progressivo degli ultimi vent'anni dovuto al dilagare di migliaia di forme di file sharing.

Molti ricorderanno la decisione del 14 Luglio 2014 di ritirare dal portale di streaming musicale Spotify sia l'album solista “The Eraser”, sia il lavoro prodotto da Thom Yorke all'interno del progetto Atom for Peace, “Amok”, contro l'ingerenza degli azionisti del menzionato servizio di listen&share, i profitti dei quali sono di gran lunga superiori a quelli degli artisti, in particolare di quelli emergenti, che inseriscono le loro produzioni nella sterminata libreria musicale e non vedono corrispondere un' equa ripartizione dei guardagni previsti dal servizio.
A pochi giorni dall'operazione Apple attorno nuovo disco degli U2, “Songs of Innocence”, praticamente un'imposizione più che un regalo, visto che l'utente si trova il nuovo lavoro della band di Bono Vox & co. già nella libreria di Itunes, “Tomorrow's Modern Boxes” è scaricabile al costo di 6 dollari su BitTorrent e a sole 72 ore dal lancio si sono registrati quasi mezzo milione di download. Tutti coloro che da sempre hanno accostato il protocollo torrent alla maniera più economica, si legga gratuita, di scaricare materiali dal web, dalla primavera e sempre più prepotentemente si troveranno a fare i conti con un formato multimediale inedito: BUNDLE, un formato ibrido capace di raccogliere audio, video, testo, una saracinesca digitale che il produttore frappone tra il prodotto e il pubblico, che in parte può essere sollevata con una condivsione sui social network, con un commento su un blog o altre forme interattive, in parte necessita di una forma di pagamento

Thom Yorke e il co-produttore dei Radiohead Nigel Godrich hanno diffuso una breve lettera in cui sembra chiaro questo radicale spostamento del focus, verso un pubblico empatico con il lavoro del produttore e verso una vera e propria rigenerazione dell'e-commerce, a sei anni dal pay what you want per “In Rainbows” dei Radiohead, che pose con forza questa tematica.

Ora larga parte dei sociologi dell'informazione e tanti curiosi attendono dati precisi circa la quantificazione dei download a pagamento realmente avvenuti, per valutare concretamente l'efficacia di questa operazione di new marketing tra gli internauti troppo abituati al free access, alla gratutità; nel frattempo è importante registrare l'inversione di rotta dalla lotta alla circolazione dei contenuti alla valorizzazione del peer to peer, del rapporto paritario, di fiducia e reciproco rispetto che l'artista si auspica possa instaurarsi tra lui e chi fruisce del prodotto, diffuso in una rete, appunto, paritaria, dove i prodotti possono trovare una platea più vasta e il produttore la giusta remunerazione.

Tracklist:

01. A Brain In A Bottle

02. Guess Again!

03. Interference

04. The Mother Lode

05. Truth Ray

06. There Is No Ice (For My Drink)

07. Pink Section

08. Nose Grows Some02 Guess Again!

Ultima modifica il Martedì, 03 Febbraio 2015 21:57
Francesca Gabbriellini

Pisa, classe '89, vivo nell'insanabile aporia tra Syd Barrett e Lana del Rey, tra Bertold Brecht e Guido Catalano, tra la militanza nel Progetto Rebeldìa e la Juventus, tra la facoltà di Storia e le frequenze pirata di Radio Roarr

www.radioroarr.org

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