È impossibile sottovalutare la portata, nell'immaginario occidentale, dell'universo supereroistico rivoluzionato da Stanley M. Lieber, più noto come Stan Lee (1922-2018).
Tra le ultime battute della Seconda guerra mondiale e l'immediato dopoguerra i “fumetti americani” avevano già avuto un qualche successo con i Detective comics (alla base di quella che sarebbe poi diventata la DC), gli MLJ/Archie comics e i primi fumetti della Timely/Atlas/Marvel, tra cui il patriottico Capitan America uscito dal genio artistico del “King” Jack Kirby, il nome che più spesso si sente associato a quello di Lee; e già, in un dopoguerra che sembrava non sapere più che farsene delle pagine disegnate, i comics supereroistici sembravano in declino, nonostante i tentativi di fine anni '50 della DC di reinventare il medium con i nuovi Justice League e Flash.
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