Mercoledì, 16 Gennaio 2013 00:00

Shankar e la musica classica indiana

L'undici dicembre 2012 è morto all'età di 92 anni Ravi Shankar, lasciando quasi 70 anni di attività musicale, probabilmente il più famoso compositore e musicista indiano contemporaneo. Molto legato alla tradizone, è stato il più convinto ambasciatore della musica indiana nel mondo e ha potuto vantare prestigiose collaborazioni, come quelle con Yehudi Menuhin e con George Harrison, o come quella con la London Symphony Orchestra per la quale compose un concerto per sitar e orchesta che fu diretto da  André Previn. Nato nel 1920 a  Varanasi, all'età di dieci anni  Shankar si recò per la prima volta in Europa con suo fratello il coreografo Uday Shankar, grazie al quale si avvicinò alla danza e agli strumenti indiani. Durante i tour col fratello in Europa ed in America scoprì la musica classica occidentale ed il jazz. Nel 1938 decise di dedicarsi completamente alla musica, studiando il sitar (importante strumento musicale a corde) e diventando allievo del musicista  Allauddin Khan, che lo iniziò compiutamente al complesso mondo della musica classica indiana.

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