Latte e caffè han lo stesso sapore
per chi come noi all’alba dedica uno sguardo.
E la notte , gelida o afosa passa sempre,
il buio non domina mai più del dovuto,
non reca dolore o paura
a chi il sapore amaro sa apprezzare come miele.
E se mi guardo negli occhi
sto sognando ancora,
da mezza vita m’aggrappo al sogno a divenire,
leggero m’è il peso delle sciagure,
contrappesi all’anima mia,
che gli dei stan sull’Olimpo
invece io uomo a giudicar dal viso,
e inneggio a pace, la mia
che non ha bisogno di dormire,
e canta, d’inchiostro canta,
a nostalgie di luoghi
a cui appartiene e tornerà.
Al Maestro Guccini