In un'età caratterizzata da un aprioristico desiderio di nuovo, la storia – ridotta a semplice narrazione di ciò che è stato – sembra non raccogliere più interesse alcuno. In questo contesto, però, resiste e si rafforza l'antica ipocrisia della venerazione di chi non c'è più, che trasforma gli anniversari - festosi o luttuosi che essi siano - in grandi e acritiche celebrazioni volte a santificare eroi del giorno dopo, spogliati delle proprie idee e slegati dalla propria storia. Se questa è ormai la consuetudine, non c'è da stupirsi se il compito di dare il via alle celebrazioni per il trentennale dalla scomparsa di Enrico Berlinguer sia stato affidato a Walter Veltroni e al suo docufilm sulla vita del leader comunista. In fondo a chi affidare il compito di travisare una storia se non a chi, dopo aver ricoperto diversi incarichi nel PCI, ha dichiarato di non essere mai stato comunista?

Pubblicato in Umanistica e sociale

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