“Aujourd’hui ma mère est morte”. Così inizia lo straordinario romanzo di Camus, “Lo straniero”, cui ha ridato voce l’altrettanto straordinario Fabrizio Gifuni, in “Lo straniero. Un’intervista impossibile” da martedì 19 a domenica 24 aprile al teatro Niccolini, per la regia di Roberta Lena.
Gifuni si è calato magistralmente ed emotivamente nei panni di Meursaul,t il protagonista del suddetto capolavoro di Camus, ambientato nell’assolata e secca Tunisia. Meursault è un osservatore meticoloso di quel che accade intorno a lui, ma il suo sguardo chirurgico che getta su fatti e sentimenti umani non si rivela altrettanto penetrante per quanto riguarda il suo di animo umano. Sembra un uomo svuotato di passioni, un po’annoiato o inaridito, quasi apatico, indifferente sull’esito di qualsiasi scelta gli si apra davanti. L’una vale l’altra, il più delle volte. È straniero a se stesso e alla propria esistenza, si adagia con tranquilla noncuranza a tutto ciò che gli
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