Intervista allo storico Pietro Purini a cura di Roberto Capizzi uscito sul mensile di Novembre
Trieste maledetta
Storicamente eterogenea dal punto di vista etnico, ed al centro di un impero crogiuolo di lingue e popoli diversi, può descriverci la composizione etnica di Trieste prima della Prima Guerra Mondiale?
Fino al 1914 Trieste era una città estremamente dinamica e composita nazionalmente. Con 243.000 abitanti era la quarta città dell'Impero dopo Vienna, Budapest e Praga; l'accrescimento medio di popolazione era di 5.000 abitanti l'anno. Gli immigrati provenivano da tutta l'Austria Ungheria (soprattutto da Istria, Slovenia, Dalmazia, Carinzia, Stiria, Boemia), ma anche dall'Italia (Friuli, Veneto, Puglia) e dall'intera Europa. In città erano presenti comunità greche, serbe, croate, ceche, ebraiche, svizzere, tedesche luterane, armene, turche, nonchè circa 35-40.000 "regnicoli" italiani, lavoratori provenienti dall'Italia che però non avevano la cittadinanza austriaca, quelli che al giorno d'oggi definiremmo "gasterbeiter". La popolazione dunque era estremamente variegata: per citare i soli gruppi più grandi, nel censimento del 1910 il 64% dichiarò che la propria lingua d'uso era l'italiano, il 25% lo sloveno, il 5% il tedesco e poco meno dell'1 % il serbocroato. In realtà la lingua d'uso non era un criterio preciso per definire quale fosse la nazionalità dei censiti: in una città di forte immigrazione era possibile che neoimmigrati di madrelingua slovena, croata, tedesca o ceca, dessero come propria lingua d'uso l'italiano semplicemente perchè quella (o meglio: il dialetto triestino) era la lingua che usavano sul posto di lavoro. Inoltre i rilevatori del censimento erano funzionari del Comune di Trieste, controllato del Partito liberal-nazionale (gli irredentisti favorevoli all'Italia): è quindi probabile che i risultati di questo censimento siano comunque sbilanciati a favore della componente italiana.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).