La comunicazione è propaganda.

Certo, scritta in questo modo, risulta evidente che sia un pensiero forse un po’ troppo avventato. Nondimeno, in vari aspetti della vita pubblica, quando comunichiamo con chicchessia, stiamo cercando di convincere gli altri che il nostro pensiero, non il loro, sia quello giusto. Se dovessimo avere delle ottime idee, non si vedrebbe nessun motivo valido per non puntare su un discorso a tesi, partigiano, selettivo di cose da dire e da nascondere.

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5. Il difficile equilibrio tra realismo politico e progetto utopista

La XVII° Conferenza del nostro partito ha affermato che uno dei compiti fondamentali per l'attuazione del secondo piano quinquennale consiste nel distruggere le sopravvivenze del capitalismo nell'economia e nella coscienza degli uomini. È un concetto assolutamente giusto. Ma possiamo dire di aver già superato tutte le sopravvivenze del capitalismo nell'economia? No, non possiamo dirlo. E tanto meno […] nella coscienza degli uomini. Non possiamo dirlo […] anche perchè esiste ancora un accerchiamento capitalistico, che si sforza di ravvivare e di stimolare le sopravvivenze del capitalismo nell'economia e nella coscienza degli uomini nell'URSS, e contro il quale noi bolscevichi dobbiamo tener sempre le polveri asciutte. È chiaro che queste sopravvivenze non possono non costituire un terreno favorevole per rianimare, nella testa di singoli iscritti al partito, l'ideologia dei gruppi antileninisti battuti.
(Stalin, Problemi della direzione politica e ideologica; 26 gennaio 1934)

 

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Domenica, 15 Settembre 2013 00:00

Stalin e Unione Sovietica (1922-53) - [parte 4/9]

4. Il PCUS e le tre fasi dell'epoca staliniana

Credo che la sfiducia nella vittoria dell'edificazione del socialismo sia l'errore fondamentale della nuova opposizione. Questo errore è, secondo me, fondamentale, perchè da esso derivano tutti gli altri errori della nuova opposizione. Gli errori della nuova opposizione circa le questioni della Nep, del capitalismo di Stato, della natura della nostra industria socialista, della funzione della cooperazione in regime di dittatura del proletariato, dei metodi di lotta contro i kulak, della funzione e del peso specifico del contadino medio, tutti questi errori derivano dal primo errore fondamentale dell'opposizione, dalla sfiducia nella possibilità di condurre a termine l'edificazione di una società socialista con le sole forze del nostro paese.
(Stalin, dall'opera Questioni del leninismo, lezioni tenute all'Università Sverdlov nell'aprile 1924)

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