Mercoledì, 15 Ottobre 2014 00:00

Non ho tempo

Italia, 1973, di Ansano Giannarelli, drammatico

Ai nostri giorni l’importante tradizione italiana di cinema rivoluzionario vive un momento di crisi, dopo aver dato luogo a una consistente stratificazione di opere cinematografiche capaci di coniugare l’alta qualità artistica, lo sperimentalismo tecnico, l’aspirazione a parlare alle (e dialogare con le) masse popolari, fare del cinema, in quanto elemento di costruzione e di possibile decostruzione ideologica, non più solo uno strumento di dominio della classe borghese subordinato a una logica di profitto, ma uno strumento di elaborazione e di autoemancipazione della classe lavoratrice.

Pubblicato in Film della settimana

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