Di Lorenzo Palandri e Chiara Del Corona
Quando c’era Marnie
Lo studio Ghibli torna a presentare nelle sale il suo nuovo (e forse ultimo) lavoro. Lo studio, dopo la cattiva accoglienza per “La storia della Principessa Splendente” di Takahata e l’addio (?) di Hyaio Miyazaki sembrava essere in procinto di chiudere i battenti; tuttavia con “Quando c’era Marnie” ci ha regalato un’altra piccola perla che ha riscosso delle buone critiche ed anche un notevole incasso.
Seppure non ai livelli del maestro Miyazaki, anche Hiromasa Yonebayashi mostra di aver imparato la lezione del suo mentore, creando immagini di grande impatto visivo, ricche di dettagli molto curati; le piccole gocce che scorrono sui pomodori, le increspature del lago, i disegni dipinti dalla protagonista, le ampie vedute paesaggistiche e i particolari dell’arredamento domestico, sembrano così reali da farci quasi dimenticare che si tratta di un film di animazione.
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